C’è chi dice che dopo il trionfo azzurro ai Mondiali di calcio del 2006 si sia montato la testa ed abbia creduto di essere stato uno degli artefici della vittoria, chi non apprezza il suo modo ansiogeno di condurre una telecronaca e chi, invece, sostiene che sia il migliore nel suo ruolo. Potrà piacere o no, ma va dato merito a Fabio Caressa di non essersi cullato sugli allori del pallone, materia in cui eccelle, ma di voler sperimentare altri generi televisivi a differenza della stragrande maggioranza dei suoi colleghi.
Così, dopo l’esperienza di Com’è fatto il calcio – in onda a maggio su Discovery Channel – nella quale spiegava in termini scientifici diverse teorie calcistiche, parte questa sera alle 22.00 su Skyuno Buongiorno Afghanistan: Diario di Fabio Caressa. Si tratta di un vero e proprio reportage giornalistico costruito sulla base delle due settimane che il telecronista di punta della squadra di Murdoch ha trascorso nella base di Herat e tra le provincie di Farah, Bala Murgab, Balabaluk e Shaft a Shindand.
Con questo documentario il giornalista cerca di mettere in luce gli aspetti meno evidenti della missione in Afghanistan - il racconto nudo e crudo della guerra e degli attentati kamikaze è affidato a telegiornali e programmi di approfondimento – come la vita nei carceri femminili, l’organizzazione degli aiuti alimentari, il lavoro dei volontari che spiegano agli indigeni dettagli e obiettivi della, chiamiamola così, “missione di pace”.