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12
gennaio

FINITA L’AVVENTURA DI FERDINANDO SALLUSTIO A PASSAPAROLA

Fabio Paesani (Passaparola) @ Davide Maggio .itCon le sue “gesta” nello storico quiz di Gerry Scotti ci ha riportato indietro nel tempo, ai telequiz cult della televisione italiana caratterizzati da campioni straordinari che sono entrati nella leggenda.

In un tempo in cui conta di più la cospicuità della cifra vinta o la suspance che si crea intorno ad una domanda, il campione pugliese (insieme agli storici di Passaparola) è riuscito a riportare in tv quel confronto dialettico tra conduttore-protagonista e concorrente-antagonista di cui abbiamo parlato alcuni giorni fa riscuotendo un successo e una popolarità che son diventati, nella tv di oggi, merce rara.

Dopo una permanenza record di 109 puntate, domani sera alle 20.30 su Canale5, un nuovo campione (Fabio Paesani, avvocato di Rimini) soffierà il titolo a Ferdinando Sallustio.

Non mi perderò la puntata. E’ un piccolo evento!

AGGIORNAMENTO/UPDATE

Ecco quanto accaduto il 13 Gennaio scorso a Passaparola.

Nella seconda parte del post, alcune curiosità sulle partecipazioni televisive di Ferdinando Sallustio :




8
gennaio

E’ IN ARRIVO “VINCI IL MIO STIPENDIO”?

Win My Wage @ Davide Maggio .it

Win My Wage vuol dire Vinci il Mio Stipendio ed è proprio questo lo scopo del game show prodotto da HotbedMedia in onda sull’inglese Channel4.

Si dice che già dallo scorso dicembre quella mattacchiona di Fatma Ruffini, uno dei pochi cervelli della televisione italiana, stia mettendo mano alla versione italiana del programma.

Win My Wage è molto simile ai Soliti Ignoti e ha esordito come ”sostituito estivo” di Deal or No Deal (Affari Tuoi), in onda sulla stessa emittente.

Vediamo come funziona questo game show.

Ci sono 8 “salariati” ed 1 concorrente per puntata. Quest’ultimo gioca per vincere lo stipendio più alto tra gli otto dei personaggi presenti in studio. Lo stipendio più alto è compreso tra le 50.000 e le 75.000 sterline. Lo stipendio scelto dal concorrente come il più alto fa vincere al relativo ”stipendiato” 3.000 sterline.

Il concorrente eliminerà dopo ogni round uno dei personaggi basandosi sulle informazioni raccolte in ogni manche. L’eliminato rivelerà il proprio salario, il proprio lavoro ed abbandonerà il gioco. Ci sono 6 round.

  • Nel primo round i salariati si presentano al concorrente ed è questa l’unica volta in cui si potrà “dar voce” agli stipendiati. Subito dopo la presentazione il concorrente elimina uno degli otto affidandosi semplicemente al suo intuito. Ne rimangono 7 in gioco.
  • Nel secondo round verranno rivelati 5 indizi per ogni stipendiato. Basandosi su ciò che avrà sentito, il concorrente sceglierà un secondo salariato da eliminare. Rimarranno in 6.

Continua a scoprire il meccanismo di “Win My Wage”,


4
gennaio

AMARCORD : DOPPIO SLALOM

Doppio Slalom @ Davide Maggio .it

Negli anni 80 uno dei punti forti della programmazione delle reti Fininvest era senza dubbio alcuno la tv dei ragazzi: uno spazio rappresentato da quell’insieme di programmi dedicati ad un pubblico giovane e trasmesso dalle 16 in poi.

Contenitori simpatici come Bim Bum Bam, cartoni animati, telefilm ed in misura minore anche quiz come Doppio Slalom.

Il programma, andato in onda su Canale 5 dal 1985 al 1991, si rivolgeva ai ragazzi tra i 14 e 18 anni. Anche se in realtà, fin dal suo esordio, il quiz ha destato l’interesse di una fascia di pubblico ben più ampia, visto e considerato il suo grande successo.

E questo non solo per le capacità del suo conduttore, Corrado Tedeschi, ma anche per il meccanismo del gioco, molto accattivante.

Al centro del gioco un tabellone, composto da ventuno caselle esagonali disposte ad alveare che contenevano le lettere dell’alfabeto dalla A alla Z. L’obiettivo delle due squadre – quella blu e quella gialla costituite rispettivamente da uno e due componenti – era quello di riuscire ad aggiudicarsi le varie caselle, andando così a riempire lo spazio con il proprio colore.

Caselle che avrebbero dovuto necessariamente seguire un percorso orizzontale composto da 5 caselle per la squadra gialla ed un percorso verticale composto da 4 caselle per la squarda blu.

Uno slalom non solo da un punto di vista “squisitamente tecnico” ma anche mentale. Una sorta di rompicapo televisivo che metteva alla prova la cultura di ogni partecipante ma anche una probabile capacità strategica.

Scopri come funzionava Doppio Slalom e guarda i video, compresa la sigla. Per farlo,





21
dicembre

UNA GRANDE ASSENTE NELLO SPOT NATALIZIO DI MEDIASET

Mediaset - Festività 2007 / 2008 @ Davide Maggio .it

Spesso e volentieri, si sa, i messaggi augurali rappresentano l’apoteosi della banalità.

I messaggi, poi, che arrivano tramite il piccolo schermo sono l’apoteosi dell’apoteosi appena citata.

Mi ha colpito, invece, la scelta fatta da Mediaset per le festività 2007/2008 per le quali ha preparato il classico video augurale con un messaggio ben preciso : VI STIAMO PREPARANDO UN 2008…GUSTOSISSIMO!

In realtà, anche questo, potrebbe sembrare l’ennesimo “messaggio fatto” ma i presupposti perchè il 2008 sia un anno realmente gustoso per i telespettatori di Mediaset sembrano esserci davvero (crf. un natale sperimentale). 

Con questi presupposti, da ieri, è in onda il nuovo spot natalizio delle reti Mediaset che riunisce, ancor più degli anni passati, gli artisti della scuderia del Biscione trasformati in cuochi, camerieri e pasticcieri decisamente poco ortodossi ma tutti intenti a preparare questo… gustosissimo nuovo anno televisivo.

Dando un’attenta occhiata al video, però, si può facilmente constatare una grande assenza che, per come è stato strutturato il video, avrebbe avuto senz’altro ragion d’esserci.

Spremete le meningi : segnalate le vostre “mancanze” nei commenti (potreste anche cercare di scrivere l’elenco completo dei figuranti).

Il post verrà aggiornato questa sera con la “soluzione” e soprattutto con la motivazione di questa grande assenza!

Più che grande assente, avrei dovuto scrivere C’E’ MA NON SI VEDE.
Pur essendo difficilmente visibile agli occhi della maggior parte dei telespettatori, non sfugge agli occhi attenti dei lettori di DM.
A Sandra Mondaini è stato riservato, infatti, un ruolo tutt’altro che di primo piano nello spot natalizio Mediaset e probabilmente non è stato un caso.
Si dice che prima della registrazione dello spot sia stata colpita, purtroppo, da un leggero attacco di nervi e sia scoppiata in lacrime rifiutandosi, inizialmente, di prendere parte al “messaggio” augurale del Biscione.
Messo da parte il NO iniziale, avrebbe poi optato per il SI ma è rimasta quasi di spalle alla telecamera forse per coprire la forma non proprio smaliante del suo viso.
A dire il vero, ero parecchio indeciso sul pubblicare o meno questa notizia che non vuole essere assolutamente impertinente (come il resto del blog) ma voleva essere un pretesto, visto l’accaduto, per far arrivare un augurio più grande rispetto a quello che avremmo potuto fare a tutti gli altri a Sandra.
Di fronte a queste cose, oltre alla comprensione e al rispetto, c’è un profondo affetto per chi la tv l’ha saputa fare.

Scopri una curiosità sulla più importante agenzia di stampa italiana in relazione allo spot di cui parliamo :


18
dicembre

FIORELLO IN PILLOLE : MEDICINALE SALVASCOLTI

Fiorello Annunciatrice @ Davide Maggio .it

Non sono tra i sostenitori della mitizzazione di Fiorello.
Pur riconoscendogli una straordinaria bravura, allo showman siciliano manca quello stile e quell’eleganza che ritengo indispensabili quando si calca un palcoscenico.

Il fatto che, però, il ventaglio delle personalità dello spettacolo ”al momento disponibili” sia, per usare un eufemismo, decisamente pietoso, fa apparire (e probabilmente con tutte le ragioni del mondo) Rosario Fiorello il più grande e apprezzato showman nostrano.

Negli ultimi tempi, pare ci sia una vera e propria gara da parte dei colleghi del piccolo schermo per riuscire ad accaparrarsi la presenza del personaggio all’interno del proprio show a garanzia degli ascolti.

E giustamente Fiorello, consapevole del prestigio e della fama conquistate, inizia a dispensarsi in pillole con apparizioni fulminee ed estemporanee come se si trattasse di un regalo fatto agli amici più intimi.

Per alcuni, assumere una “pillola di Fiorello” sta diventando un vero e proprio accanimento terapeutico. Per la serie “ognuno ha le proprie perversioni”, uno dei pazienti doc è proprio il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce, che ha deciso di condividere la singolare terapia con i suoi telespettatori, a partire dal prossimo gennaio.

I primi mesi del 2008, infatti, saranno “monopolizzati” da 9 puntate dello show più breve della storia della televisione. 2 minuti appena in cui i nostalgici di VivaRadio 2 potranno apprezzare in video il proprio beniamino.

Una scelta sicuramente strategica che nonostante la brevità riuscirà certamente a trainare milioni di telespettatori sulla prima rete di Viale Mazzini anche per il successivo prime time.

Dal 14 dicembre ha iniziato a impazzare un bellissimo promo, sicuramente più lungo dello show in sè, in cui Fiorello impersona una cotonatissima annunciatrice Rai in perfetto stile anni 60 con classico filo e orecchini di perle e tailleur optical : un simbolo della buona televisione di un tempo. 

Proprio per questo ci si chiede se Fiorello abbia intenzione di proporre in questo minishow dei veri e propri amarcord ispirati alla tv di una volta oppure voglia incentrare le proprie esibizioni con le imitazioni (di cui l’annunciatrice sarebbe un esempio), diventate ormai suo cavallo di battaglia.

La risposta arriverà solamente a gennaio! Nel frattempo godetevi lo spot…





8
dicembre

LUTTAZZI CACCIATO, UN EPURATO AL QUADRATO!

Daniele Luttazzi @ Davide Maggio .it

Solo poche puntate, ma forse anche troppe, ed è arrivato lo stop anche da La7 che ha messo la parola FINE al Decameron di Daniele Luttazi, disepurato proprio dall’emittente del gruppo Telecom.

Un’infelice quanto squallida sequenza di battute nei confronti di uno dei volti storici di La7, Giuliano Ferrara, è costata cara a colui che crede di rappresentare il miglior esempio di satira vivente ma che, in realtà, non riesce a far altro che creare cloache televisive che, a quanto pare, iniziano a stancare paritariamente entrambe le fazioni politiche, principale bersaglio dell’epurato al quadrato Luttazzi.

Perfette le parole di Maria Volpe del Corriere della Sera che scrive “quando la satira diventa offesa, volgarità, insulto irriferibile, la libertà non c’entra più nulla“.

Ed infatti il problema non è più (e forse non lo è mai stato) incentrato su libertà o non libertà della satira ma, più semplicemente, sul buon gusto e, ancor di più, sul rispetto delle persone.

Un rispetto che Luttazzi non ha mai avuto ma che ha sempre preteso, riempendosi la bocca di libertà e principi costituzionalmente garantiti ma ignorando del tutto che anche la libertà dei singoli incontra un limite intrinseco nella dignità, onorabilità e rispettabilità altrui, altrettanto garantite costituzionalmente.

Valori che, per Luttazzi, hanno rappresentato e, a quanto pare, continuano a rappresentare un optional, come se gli altri non avessero gli stessi diritti di chi si cela dietro quella che, per Luttazzi, sarebbe la satira.

Nonostante tutto, gli era stata data una seconda chance probabilmente forti o quanto meno fiduciosi, in quel di La7, dell’indiscutibile audience che l’antiberlusconismo attira anche, e forse soprattutto, quando si superano certi limiti.

Viene, però, il sospetto che questi limiti siano stati superati in maniera subdola e deliberata.

Forse consapevole degli scarsissimi risultati di questo tanto desiderato ritorno (da chi, poi, non si capisce, visti gli ascolti), Luttazzi potrebbe aver rivalutato la propria situazione da epurato e, dunque, perchè disturbarsi a mantenere un certo aplomb quando inveire, insultare, imprecare, giocando con immagini ricorrenti a dir poco ributtanti può portare il “comico” a crearsi una nomea di ripudiato, di epurato da un regime soppressivo che tende a castrare la satira?

Perchè limitarsi se questo lo può portare a riempire teatri e a raddoppiare le vendite dei prodotti collegati alla sua attività?

Crearsi un’immagine a spese della reputazione altrui, entrare nel mito ed avere un ritorno economico insperato potrebbe essere in realtà l’obiettivo di un comico che porta inesorabilmente i dirigenti a liberarsi di lui.

Non la ricerca della verità, nè tantomeno di libertà. Una manovra. Come tante altre, anche se decisamente sopraffina.

Se così non fosse, oltre ad essere un comico irrispettoso, di cattivo gusto ed epidermicamente repellente, Daniele Luttazzi sarebbe inevitabilmente anche un idiota.

E naturalmente questo lo dico in totale libertà, la sua!


6
dicembre

AMARCORD, Che Fine Ha Fatto…CAVALLO PAZZO?

Amarcord Cavallo Pazzo @ Davide Maggio .it

La televisione, come è noto, fin dal suo esordio, ha avuto subito un impatto fortissimo sui telespettatori, sulla gente e nondimeno sulla società tutta. Un impatto a tratti positivo e mirato all’evoluzione e per altri versi devastante, capace nel lungo termine di creare dei veri e propri “mostri”.

Mostri o forse sarebbe meglio dire disturbatori che di quest’attività nel tempo hanno fatto una professione, raggiungendo una sorta di popolarità che ha permesso loro di entrare nel mito o nel massacrante meccanismo del gioco dello sberleffo.

Personaggi pittoreschi, fuori di ogni canone, di quelli che si possono trovare nei vicoli delle nostre città, nella vita di tutti i giorni, negli incontri casuali, in una sfumatura, in una storia non sempre edificante o piacevole da ascoltare ma comunque, in qualche maniera, istruttiva.

Mario Appignani (Cavallo Pazzo) @ Davide Maggio .itUna storia come quella di Mario Appignani in arte Cavallo Pazzo che ben prima di Gabriele Paolini e soprattutto in maniera decisamente diversa, ha dato il via allo strano “lavoro” del disturbatore, che oggi nelle più svariate (e talvolta legittimate) declinazioni accompagna ogni nostra giornata televisiva.

In particolare Cavallo Pazzo ha raggiunto l’apice del “successo” grazie al Festival di Sanremo del 1992. Al grido di “questo Festival è truccato”, Appignagni ha interrotto la kermesse poco dopo il suo inizio, sostenendo per l’appunto che la gara fosse stata manipolata dagli organizzatori e tutto questo sotto gli occhi di un incredulo e ancora disincantato Pippo Baudo.

E non è finita qui, perchè Appignani ha continuato la sua battaglia contro presunte scorrettezze, facendo numerose incursioni in programmi Rai e Mediaset: Festivalbar, Azzurro senza dimenticare il Tg1 e trasmissioni purtroppo registrate, che non hanno permesso al nostro di andare in onda. E ancora a manifestazioni come il Festival di Venezia ma anche negli stadi, con esiti spesso terribili da un punto di vista giudiziario.

Scopri che fine ha fatto Cavallo Pazzo e GUARDA IL VIDEO :


3
dicembre

LA GRANDE AVVENTURA : STAGIONE 1988/1989, OTTIMO “ODIENS”… PER LA RUOTA

Silvio Berlusconi (La Grande Avventura) @ Davide Maggio .it

Riprendiamo dopo una breve pausa per far “riposare il format” la nostra Grande Avventura.

Avevamo chiuso la puntata precedente parlando della chiusura di EWiva, lo sfortunato show di Milly Carlucci. Prima di proseguire ecco il video della singolare conferenza stampa che precedeva la sigla del programma e la sigla del programma.

Dopo un’estate in cui dominò clamorosamente per la terza volta Corrado con la sua Corrida, Silvio Berlusconi visti i risultati deludenti dei varietà della precedente stagione decise di non programmare alcun varietà sino a che non si fosse stati certi di ciò che si mandava in onda.

Per questo motivo, nell’autunno 1988 fu soltanto una la produzione a partire in prime time sulle tre reti.

Ad ottobre, segnò l’inizio della stagione 88/89 l’unica vera garanzia di Canale5 : l’immarcescibile Mike e il suo TeleMike.

Canale5 era, quindi, orfana di un grande show in prima serata il sabato.

Alla prima puntata di Fantastico 9 (condotto da Enrico Montesano), l’ammiraglia del Biscione propose, in prima tv assoluta, il ritorno sul ring di Sylvester Stallone con Rocky 4, portando a casa un ottimo risultato.

Contro gli 11 milioni di Fantastico, Canale5 si difese egregiamente conquistando il 29% di share con quasi 8.000.000 di telespettatori.

La scelta di mandare in onda un film in prima tv anche il sabato successivo non si rivelò provvidenziale.

Adriano Celentano con la prima tv del discusso Joan Lui fece capitolare Canale5 al 15% con 3.500.000 ascoltatori.

Il ritorno di un grande show fu per questo inevitabile. Si lavorò, dunque, alacremente  per tutto ottobre e novembre insieme al gruppo di Antonio Ricci rimasto orfano del mitico Drive In.

Nella prima settimana di dicembre, al sabato, debuttò dal Bravo Studio di Via Mambretti 13 Odiens, una riuscita parodia di tutti i varietà che utilizzavano qualunque mezzo pur di ottenere audience.

A Gianfranco D’Angelo ed Ezio Greggio fu affiancata Lorella Cuccarini che interpretò una famosissima sigla diventata un cult e ricordata tutt’oggi.

Guardiamola…

Scopri le altre novità della stagione e non perdere il video della prima puntata de La Ruota della Fortuna :