Umanometro



6
maggio

UMAN TAKE CONTROL: VERONICA CIARDI SUPERSTAR. PER GLI ALTRI SOLO LE BRICIOLE

Veronica Ciardi

Le hanno fatto fare di tutto: dal lavare l’alluce dei suoi compagni a dimenarsi con il palo della lapdance. Oneri e onori per Veronica Ciardi, ma una caterva di punti all’attivo nell’umanometro; praticamente finora si è aggiudicata tutti i premi: spazzole, spazzolini, letto, tovaglie, cotonfiocchi lasciando agli altri pochissima piazza. L’unico che riesce a tallonarla in maniera almeno competitiva è Maicol. Praticamente un monopolio dei due gieffini della decima annata che per il momento staccano gli altri concorrenti in maniera netta.

Per gente come Sergio Volpini sono tempi durissimi: praticamente la Ciardi lo ha quintuplicato. O gli Ottusangoli (così i come i sostenitori del Principe) si svegliano e organizzano un attacco al vertice degno di tale nome, ammesso che dopo tutta la massa di concorrenti che hanno popolato la casa di Cinecittà, ci sia ancora un fan club per il surfista, oppure per il primo idolo della Gialappa’s il destino da gatto in tangenziale è segnato.

In Veronica la bellezza c’è, il personaggio anche, tra i mille scatti di rabbia, debolezza e passionalità. Sicuramente però c’è anche un attivissimo gruppo di appassionati che si mobilitano minuto per minuto per farla troneggiare in ogni disputa umanoide. Una fedeltà costante, spasmodica e quasi maniacale ad un personaggio, che sta aprendo nuovi interessanti risvolti alla comprensione dei meccanisimi che la televisione del futuro deve considerare per il suo sviluppo.