Prendete carta e penna e annotate la mia previsione: Stefano Filipponi sarà la ciliegina sulla torta per quella svolta pop che, più volte, ho indicato come la necessità prima per una consacrazione televisiva di XFactor.
Inutile girarci intorno ed altrettanto inutile non prendere atto della realtà: la musica con la “M” maiuscola non si crea in televisione, la si fa – e la si deve fare - altrove. I palati raffinati, i “ricercatori” di auliche melodie rappresentano una nicchia e la televisione, per sua natura, deve al contrario strizzare l’occhio – soprattutto in prima serata e soprattutto su una tv generalista - ad una platea il più vasta possibile. Soprattutto quando all’indomani di un evento televisivo hai i dati auditel a metterti il fiato sul collo e a drecretare il successo o meno di uno show. E si badi bene, essere popolari non vuol dire far venir meno la tanto desiderata qualità.
Se già la nuova giuria, come scritto non troppo tempo fa, risulta vincente per l’ampio ventaglio di gusti musicali soddisfatti, Stefano Filipponi rappresenta, a parere di chi vi scrive, la punta di diamante della nuova edizione del talent show: mancava, infatti, ad XFactor il caso umano tanto caro ai voyeur catodici. Ed anche in questo caso è opportuno liberare la mente da pregiudizi: è si vero che quello che i più snob non esiteranno a definire ”fenomeno da baraccone” beneficerà della benevolenza del pubblico, intenerito dalle disfulenze verbali dello studente 21 enne; ma è altrettanto vero che l’effetto mediatico è straordinario e, perchè no, anche commovente. Non si tratta di pietismo catodico, quanto, piuttosto, di attrazione e curiosità per ciò che è diverso dalla “normalità”. Una “anormalità” che dovrebbe essere l’elemento cardine della televisione.