sperimentazione animale



30
dicembre

#IOSTOCONCATERINA: VIVISEZIONE, IN TV IL RISCHIO DI UN’INFORMAZIONE PARZIALE

Caterina Simonsen

Fanno discutere, gli animali da laboratorio. Ma anche quelli col pc in mano, che nei giorni scorsi hanno insultato su Facebook la giovane Caterina Simonsen, affetta da una rarissima malattia genetica. Sul popolare social network, la studentessa 25enne si era detta a favore dei test medici sugli animali, senza i quali lei stessa sarebbe morta all’età di nove anni. Apriti cielo: all’indirizzo di Caterina sono arrivate offese pesantissime da parte di alcuni estremisti animalisti, scagliatisi in difesa della loro ideologia.

Caterina Simonsen: gli insulti degli animalisti

L’accaduto ha suscitato scalpore e sono stati tanti i messaggi di solidarietà recapitati alla ragazza. Sui social network è persino nato l’hashtag #iostoconcaterina, in difesa della studentessa malata. Il caso Simonsen ha pure richiamato l’attenzione di alcuni tg nazionali, con servizi dedicati. Così, sul piccolo schermo è deflagrato il tema della sperimentazione animale, al quale – in verità – la tv nostrana non ha mai dedicato particolari approfondimenti. Ed è questo aspetto ad imporci una riflessione: una maggior informazione sull’argomento avrebbe potuto placare certe offese brutali rivolte a Caterina? La tv fa davvero la sua parte?

Vivisezione: in tv informazione parziale

Al riguardo, un dato pare inconfutabile: sull’utilità o sulle critiche alla vivisezione, il pubblico è poco informato. Il dibattito scientifico è acceso, ma in tv la discussione viene spesso riportata in maniera semplicistica o parziale. Anche i programmi d’approfondimento medico o di denuncia sociale ne parlano velocemente (o poco), e a far notizia sono solo le proteste degli animalisti, anch’esse presentate in tono sensazionalistico più che divulgativo. Le telecamere, spesso al seguito di qualche improvvisato paladino degli “amici a quattro zampe”, indugiano sulle gabbie dei “poveri cuccioli”, non senza un certo sentimentalismo.