Mick Jagger



25
luglio

TG5 festeggia gli 80 anni di Mick Jagger

mick jagger

Mick Jagger

Domani, in seconda serata, su Canale 5, Speciale TG5: «Mick 80» celebra la figura di Mick Jagger. Il settimanale di approfondimento della testata diretta da Clemente Mimun, firmato da Susanna Galeazzi, a cura di Claudio Fico, ripercorre la clamorosa vita artistica e personale di un artista immenso, di un sex-symbol senza età e del fondatore e front-man di una delle più importante band della scena musicale mondiale: i leggendari Rolling Stones.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, ,




10
luglio

DM LIVE24: 10 LUGLIO 2012. LENNY KRAVITZ NUOVA FIAMMA DI ELISABETTA CANALIS, LE MILLE E UNA NOT(T)E DI MICK JAGGER

Diario della Televisione Italiana del 10 Luglio 2012

>>> Dal Diario di ieri…

  • Lenny Kravitz nuova fiamma di Elisabetta Canalis? (speriamo! Siamo tutti in apprensione)

Principessa_Vespa ha scritto alle 21:57

Altro che ritorno di fiamma con Steve-O, il nuovo amore di Elisabetta Canalis sarebbe Lenny Kravitz. A lanciare il gossip è il “Daily Mail” che, dopo i rumors rimbalzati sui siti specializzati, riferisce che i due sono stati pizzicati in atteggiamenti “intimi” nel backstage di un concerto a Ibiza. Un altro amore internazionale, dunque, per la showgirl sarda che dopo la fine della storia con George Clooney non ha mai abbandonato Los Angeles. “Lenny ed Elisabetta sono arrivati ​​insieme e sono stati visti mentre si accomodavano nell’area vip. Sembravano essere sempre molto in sintonia”, ha raccontato una fonte al tabloid britannico, sdoganando così la nuova coppia dell’estate. Il cantante 48enne, che in passato ha avuto una relazione focosa con Nicole Kidman ed è stato anche sposato con Lisa Bonet Cosby, avrebbe fatto breccia nel cuore di Ely che solo qualche settimana fa postava su Twitter nuove foto con l’ex ritrovato Steve-O. Ma, si sa, le minestre riscaldate non sono mai buone e l’estate porta tanta voglia di freschezza. E poi la Canalis non ha mai fatto mistero di “preferire gli uomini di colore”. Dopo la storia – tanti anni fa – con Reginaldo, nei mesi scorsi è stata paparazzata in compagnia di Mehcad Brook. Adesso (forse) è il turno di Kravitz. (Tgcom24)

  • Le mille e una not(t)e di Mick Jagger

Paolo Giordano sul suo  blog – Poi dopo però è inutile guardarsi un film. O leggersi un romanzo. Qui, in queste 358 pagine, c’è tutto: la passione, il delirio, la miseria, il sesso, la gloria. Tutto esagerato. Tutto inimitabile. Per capirci bastano le parole che Bill Wyman usa per ricordare il primo incontro con il protagonista di questa storia: “lui e Keith se ne stavano seduti sul letto, circondati da centinaia di bottiglie mezze piene dalle quali spuntavano addirittura dei funghi. Vivevano come topi di fogna”. Il letto era al 102 di Edith Grove a Londra. Keith è Keith Richards e lui, insomma, lui è Mick Jagger, signorsì, e tutti sappiamo quale vita sia germogliata da quel putrido materasso all’alba dei Rolling Stones. Così fitta da perdere l’orientamento. E da applaudire l’azzeccatissimo “Mick Jagger – Gli eccessi, la pazzia, il genio” che Sperling&Kupfer manda in libreria il 10 luglio. Una biografia come tante, direte. Ennò. L’ha scritta Christopher Andersen, che è un biografo non autorizzato ma assai credibile visto che ha lavorato a Time, ha fondato People e scritto per New York Times e Vanity, oltre ad aver snocciolato venticinque libri tradotti ovunque. Qui ha lasciato da parte lo scandalismo provinciale o la retorica servile perché non ce n’era bisogno. Mick Jagger ha fatto tutto da solo, basta raccontarlo. Non so come Andersen sia riuscito a orientarsi in quella bolgia che finora è stata la vita di uno dei cantanti simbolo del rock. Però mi sono accorto che il suo libro è rock. E che Mick Jagger non avrebbe potuto essere altro che rock. Cecil Beaton (il fotografo e costumista premio Oscar che disegnò il vestito bianco e nero di Audrey Hepburn in My fair lady) lo ha definito così: “La sua bocca è quasi troppo larga. E’ allo stesso tempo bello e brutto, femmineo e mascolino: un fenomeno raro”. Per ritornare con i piedi per terra, Mick Jagger è però anche quello che sbavava per diventare baronetto e al quale Keith Richards disse di “prendere quel titolo e ficcarselo nel culo”. In mezzo a tutto questo ci sono le canzoni, Symphaty for the devil o Gimme shelter o Satisfaction che lo stesso Keif ammette di aver sottovalutato: “Se avessimo fatto a modo mio, Satisfaction non sarebbe mai uscita”. Pensa un po’. C’è la musica, in poche parole. E senza i Rolling Stones sarebbe per forza diversa da quella che sentiamo oggi. Poi la droga, tanta. Il vizio, qualunque. Quel modo forsennato e istintivo di trasformare un brano in un copione da raccontare sul palco con gestualità volgare, sguaiata, persino infantile. Ci sono duecentocinquantamilionididischivenduti. Il patrimonio del baronetto che arriva, dicono, a quattrocentomilionididollari. C’è un’epopea che è lo specchio dei sogni e dei disastri di due generazioni. Indietro non si torna. E difficilmente ci potrà essere qualcosa altrettanto eccitante e nauseabondo comeciò che i Rolling Stones rappresentano ancor oggi per tutti, anche per chi li detesta o non li ha mai ascoltati.