Mauro Masi



13
ottobre

ANNOZERO: STOP DI 10 GIORNI PER IL “VAFFAN… BICCHIERE”. SANTORO E’ PRONTO A REAGIRE E PARLA DI “ATTENTATO ALLA TELEVISIONE”

Michele Santoro, 10 giorni di stop

La carta della polemica è costata cara a Michele Santoro. Dopo la discussione in CDA del “vaffan…bicchiere” rivolto in diretta a Mauro Masi e ai vertici aziendali, rei di aver messo i bastoni tra le ruote ad Annozero, il Direttore Generale della Rai, le cui prerogative sono state confermate dallo stesso Consiglio di Amministrazione nella seduta convocata ad-hoc, ha optato per la linea dura punendo il combattivo giornalista e il suo editoriale fiume con ben 10 giorni (consecutivi) di stop a partire dal prossimo 18 ottobre, comunicati questa mattina a mezzo lettera.

Annozero salterà quindi la puntata del 21 ottobre e probabilmente, nel caso in cui la redazione del programma – bloccata anch’essa – non riuscirà in un solo giorno a preparare l’intera trasmissione, anche quella successiva del 28. “Nessuna censura” sottolinea il DG Masi in una nota, bensì “due violazioni ben precise“: “l’uso del mezzo televisivo a fini personali” e “un attacco gratuito e offensivo al Direttore Generale”.

Il giornalista acchiappa-ascolti di Rai2 non sembra aver gradito la punizione e contattato questa mattina dal Corriere della Sera ha sentenziato con un lapidario “sono cose serie, sto impicciato”. Impicciato sì, nella preparazione della risposta “ufficiale”…




1
ottobre

ANNOZERO, SANTORO SHOW NELL’ANTEPRIMA. IL CONDUTTORE RIMPROVERA GARIMBERTI E L’AGCOM: IL NUOVO GARANTE E’ BERLUSCONIANO

Michele Santoro nella punata di Annozero del 30 Settembre 2010

Ormai il vero show sta nell’anteprima, tutto il resto è noia. Routine. A due settimane dal suo inizio, Annozero fa discutere non tanto per il dibattito politico in diretta (di cui non si hanno ancora tracce), ma per quei sei minuti scarsi che Michele Santoro ha a propria disposizione all’inizio di ogni puntata. In quel momento la telecamera è dritta sul paladino della libera informazione, il quale può raccontare all’Italia la rava e la fava sui suoi personalissimi dissidi con la Rai, riservando “vaffan…bicchieri” e frecciate assortite a chi gli pare e piace. ”Tele-Santoro” è diventato il vero momento cult della trasmissione, capace di rubare la scena persino all’atteso monologo di Marco Travaglio.

Ieri sera il conduttore ha aperto la puntata confermando al pubblico di aver ricevuto dell’azienda una lettera  che contiene l’apertura di un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. La missiva è firmata dal Direttore Generale Mauro Masi, che nei giorni scorsi aveva dichiarato l’intenzione di sanzionare le “parole gravi” pronunciate da Santoro una settimana fa. Poi il giornalista si è rivolto al Predisente della Rai: ”voglio parlare a Garimberti perché è stato lui a dire: Annozero può cominciare. Io ritengo che possa cominciare con la sua identità e le sue caratteristiche. Il Cda della Rai può decidere se mettere in onda o no questo programma, ma se ne deve assumere la responsabilità“. Infine cita la BBC come esempio di servizio pubblico libero, si autoproclama voce degli operai, ultimo baluardo dell’informazione. Chi avrebbe mai il coraggio di sospendere un Santo(ro) così?

Sempre durante l’anteprima, il conduttore di Annozero ha denunciato l’esposto “per mancanza di contraddittorio” che il Pdl ha presentato all’Agcom, il garante delle Comunicazioni. “Il Pdl è un grande partito e se ha deciso di rivolgersi all’arbitro ha il diritto di farlo ma ci vorrebbe un Tg-Zero per raccontarvi che l’arbitro è cambiato” ha detto il conduttore, lanciando un Tg immaginario che ha raccontato per filo e per segno chi è il nuovo garante Antonio Martuscello (subentrato all’intercettato Giancarlo Innocenzi). La speaker spiega che ha lavorato a Publitalia ed è stato deputato di Forza Italia, quindi legato a Berlusconi. Scandalo: c’è del marcio all’Agcom, sembra insinuare Santoro.


28
settembre

SANTORO PUBBLICA IL SUO CUD (IN RAI GUADAGNA 662MILA EURO) E INVITA GLI ALTRI A FARE LO STESSO. MASI NE CHIEDE LA SOSPENSIONE PER IL “VAFFA”

Michele Santoro guadagna 662 mila euro

Michele Santoro ci crede, a modo suo. Il conduttore di Raidue ha pubblicato sul sito di Annozero la copia del proprio Cud 2010, che ammonta a 662mila euro, chiedendo che facciano altrettanto i colleghi e i dirigenti della tv pubblica. Per una volta il paladino della libera informazione dà il buon esempio, sembra diventato un fan sfegatato del ministro Renato Brunetta, che vuole rendere noti i compensi dei dipendenti Rai. Ieri il giornalista ha messo online anche il testo integrale dell’intervento con cui giovedì scorso ha aperto la prima puntata del suo talk, allo scopo di “aiutare chi intende movermi contestazioni“. Una mossa premonitrice, viste le sanzioni che ora il DG Mauro Masi vorrebbe notificargli nel Cda convocato domani.

Caro Ministro Brunetta, questa è la copia del mio CUD 2010, dal quale risultano un reddito lordo di 662 mila euro e tasse e contributi per la metà” scrive Santoro nella sezione VAF (acronimo di Valutazioni a freddo) del sito di Annozero. Il giornalista prosegue: “Aspetto che Lei coroni la sua battaglia moralizzatrice, ottenendo la pubblicazione di quanto abbiano effettivamente percepito lo scorso anno, i principali dirigenti, conduttori  e collaboratori dell’Azienda“. Michele sfida il Ministro, ma è una strategia perchè il messaggio arrivi ai piani alti di Viale Mazzini e a quei colleghi (Bruno Vespa?) coi quali il conduttore ha avuto dei contrasti. Ieri è arrivata anche la risposta dello stesso Brunetta, che ha definito “encomiabile” l’iniziativa di Santoro e si è augurato essa che possa accelerare l’operazione trasparenza avviata in Rai.

Il Ministro stana-fannulloni ha però precisato che la decisione di Santoro “non rispetta pienamente  quanto previsto dal Parlamento“, che richiede ai conduttori la pubblicazione degli stipendi “percepiti a qualsiasi titolo, diretto e indiretto” e alla Rai di annettere ai titoli di coda i compensi degli opinionisti e degli ospiti in studio. Insomma, se Santoro ha altro da dichiarare (nei redditi) lo faccia subito, coram populo, come Brunetta comanda.





24
settembre

SANTORO TORNA CON UN “VAFFA” A MAURO MASI. IL DG RAI SBOTTA: FATTO GRAVE, PRESTO NE DISCUTA IL CDA

AnnoZero, prima puntata 2010

Che Santoro avesse esagerato con i bicchieri ce ne eravamo accorti subito, dopo quell’ipotetico “vaffa...” rivolto al Direttore Generale della Rai Mauro Masi all’inizio della trasmissione. La nuova stagione di Annozero è ricomiciata così, con un editoriale spavaldo del suo conduttore e con strane elucubrazioni circa la “patacca documentale“, quella che inchioderebbe Gianfranco Fini sul ‘Montecarlo-gate’. Tra i servizi segreti e i paradisi fiscali raccontati in apertura dal giornalista Corrado Formigli, ieri sera su Raidue sembrava di assistere a una spy story da antologia, con improbabili rivelazioni e colpi di scena. L’effetto è svanito subito, quando sullo schermo sono comparsi Antonio Di Pietro, Italo Bocchino e Roberto Castelli, ospiti politici del talk show.

All’inizio della puntata Santoro ha subito giocato la carta della polemica, come da copione. Dichiarando di volersi rivolgere a quel pezzo del pubblico del PdL, fatto dai più accaniti fan del premier Berlusconi, il conduttore ha paragonato il suo lavoro a quello di un produttore di bicchieri. Dopo un’estenuante filippica pro domo sua, nella quale ha rivendicato il proprio talento e il bisogno di una maggiore autonomia (con riferimento ai contratti di Travaglio e Vauro), Michelino ha reso il velo della metafora ancora più sottile e ha sparato il colpo verso i piani alti di Viale Mazzini.

Come Fantozzi, vado dal megadirettore generale e lui mi chiede il controllo di qualità. Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete?: ma vaffan…bicchiere” ha concluso Santoro, tra gli applausi del pubblico. La risposta del DG Masi (al quale saranno chiaramente fischiate le orecchie) non si è fatta attendere. “E’ molto grave che Santoro nella sua spasmodica e anche un po’ ridicola ricerca della provocazione fine a se stessa rivolga al capo azienda frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti” ha detto il dirigente Rai, denunciando come da 20 anni Santoro si ritenga più uguale degli alti, “svincolato dalle leggi anche quando ne chiede continue deroghe e quando chiede contratti ad personam“. L’altra faccia del paladino della libera informazione.


17
settembre

DM LIVE24: 17/9/2010. APPUNTAMENTI NEGATI, PASSAGGI CHIAVE, COMPLIMENTI INTER-RETE E COLPACCI TENTATI

Diario della Televisione Italiana del 17 Settembre 2010

>>> Dal Diario di ieri…

  • Passaggi chiave

lauretta ha scritto alle 09:53

“Le ’schede-proposta’ dei programmi devono essere complete dei dati delle informazioni necessarie e coerenti con i palinsesti approvati”. Se i programmi non saranno “integralmente corrispondenti alle schede, il programma potrebbe essere sospeso d’ufficio”. È uno dei passaggi chiave del documento che il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha inviato ai direttori di rete e di testata e per conoscenza ai vicedirettori generali Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano. (Adnkronos)

  • Complimenti inter-rete

Phaeton ha scritto alle 10:51

A Mattino 5 si fa una classifica sulle cose da non dimenticare in questa estate e una di queste è il Waka Waka; a quel punto la Panicucci dice: ”Faccio i compliementi alla mia amica Antonella Clerici, per aver ballato nel suo programma benissimo il Waka Waka”.

  • Colpaccio

lauretta ha scritto alle 14:37

Luciano Gaucci potrebbe essere ospite in studio già nella prossima puntata de ‘ L’Ultima Parola’ di Gianluigi Paragone. Lo ha affermato lo stesso conduttore dai microfoni dell’Alfonso Signorini show.





11
settembre

MASI SI SBOTTONA SU RADIO1: IN RAI ANCORA PROGRAMMI TRASH, SONO UN MANIACO DEGLI ASCOLTI. POI IL DG ASSEGNA LE PAGELLE AI DIRETTORI DI RETE.

Mauro Masi, Direttore Generale RAI

Quando parte non lo fermi più. Da qualche tempo Mauro Masi sembra aver messo da parte la diplomazia e ogni qual volta ha occasione di dire la sua non ci pensa due volte: commenta, critica, puntualizza, giudica, assegna addirittura le pagelle. Dopo l’intervento estivo alla kermesse culturale “Cortina Incontra”, il DG Rai torna a farsi sentire dai microfoni di Radio1 in un intervista rilasciata aNo Comment”, programma con Georgia Luzi, Arianna Ciampoli, Laura Freddi, che andrà in onda stamattina alle 12:25. Tv, auditel, canone, telegiornali, direttori di rete… Masi ha mollato il freno a mano, via etere si è lasciato andare anche stavolta.

Quando sono arrivato in Rai ho detto: gli ascolti non contano niente. Adesso sono un maniaco degli ascolti e li controllo minuto per minuto”. In radio il DG si confessa così, tenendo alta la bandiera dell’azienda ma riservando anche qualche critica alla qualità di certi programmi. “La tv che si fa in Rai non mi piace tutta. Ci sono cose che non sono coerenti con il servizio pubblico e sono ancora troppo trash. In Rai non e’ semplice cambiare le cose ci vuole tempo. Non porterei in Rai nessun programma di Mediaset o di Sky. Al più porterei dei conduttori”. Qui Masi fa anche dei nomi: Paolo Bonolis e il direttore del tg di La7 Enrico Mentana, che in tempi non sospetti il dirigente aveva tentato di arruolare, senza successo.

Nella chiacchierata su Radio1 Masi parla pure dei notiziari (“Tg1, Tg2, Tg3 sono complementari e andrebbero ascoltati tutti”) ma soprattutto gioca a fare il maestrino e assegna le pagelle ai direttori di rete. “Mazza? Bene tra il 6 ed il 7. Liofredi? Una sufficienza stentata. Ruffini? Lo ha giudicato la magistratura, non io. Di Bella direi eccellente”. I direttori dei Tg sono tutti tra il sei ed il 7, “ma il mio 7 e’ l’eccellenza”. Poi un commento su Antonella Clerici, con un riferimento all’ammontare del suo contratto, già al centro di un tira e molla tutto interno all’azienda: “Antonella è uno dei punti di forza della rete. Il suo nuovo contratto deve tener conto delle difficoltà di bilancio dell’azienda. Abbiamo trovato  un accordo che prevede lo stesso compenso dell’anno scorso”.

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2
settembre

SANTORO A MASI: BASTA RINVII, NIENTE MODIFICHE AL PROGRAMMA. MICHELE LANCIA L’ULTIMATUM AL DG RAI

Michele Santoro

L’ultimatum arriva per posta prioritaria ed è firmato, anche stavolta, Michele Santoro. Il Gran Visir della libera informazione, dopo le prime riunioni di produzione con i suoi collaboratori, ha tentato di sbloccare il braccio di ferro con Mauro Masi inviandogli una letterina, l’ennesima. Che noia, gira e rigira l’argomento del contendere è sempre quello, riguarda la formula che Santoro vorrà applicare alla trasmissione con cui andrà in onda dal 23 settembre su Rai2. Il gioco sta tutto lì. Il DG Rai, come noto, ormai  non mette più in discussione il ritorno in tv del giornalista ma attende solo delle garanzie sul fatto che il suo programma non diventi una replica della passata edizione. Ma Michele non ci sta, e nella missiva indirizzata a Masi lo dice chiaro e tondo: tornerò con Annozero, non c’è più tempo per modifiche o ritardi.

Egregio Direttore, gli uffici competenti della Rai hanno giudicato impossibile apportare modifiche all’impostazione dello scorso anno di Annozero se si vuole rispettare l’appuntamento con il pubblico. Ulteriori ritardi (dei quali non esiste alcuna giustificazione tecnica) comprometterebbero definitivamente la messa in onda del programma ”. Santoro non accetta compromessi, non vuole più cambiamenti in corso d’opera, la trasmissione si farà come dice lui, Masi si metta il cuore il pace una volta per tutte (come dite?! Masi è il Direttore Generale? Michele se ne frega). Poi il giornalista si mette a fare il comandino, pesta i piedi e invita il DG a darsi una mossa, esortandolo a “rimuovere quegli ostacoli burocratici che fino ad oggi ci hanno impedito di lavorare serenamente come è nostro diritto”.

Se non bastasse, nella lettera si legge anche una frecciata dai riferimenti politici: “se venissero posti ostacoli adesso sarebbe per me la dimostrazione che essi non sono figli di meccanismi interni alla Rai ma di quelle pressioni politiche già venute alla luce con l’inchiesta di Trani” ha scritto Santoro. Il riferimento, sibillino e messo lì ad arte, è alle intercettazioni che riguardano le telefonate tra il premier Berlusconi e alcuni dirigenti della tv pubblica.

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1
settembre

MASI-SANTORO, BRACCIO DI FERRO FINALE. MICHELE TORNA IN ONDA IL 23, MA C’E’ IL REBUS DI ANNOZERO

Michele Santoro

Ormai è peggio di un rebus, e la soluzione è tutt’altro che a portata di mano. Il futuro televisivo di Michele Santoro è una faccenda a prova di enigmista, a pensarci viene quasi il mal di testa. Qualcuno si è convinto che si tratti di uno di quei giochetti impossibili da risolvere, soprattutto dopo l’incontro di ieri tra il Mauro Masi e il giornalista, terminato con l’ennesimo nulla di fatto. Da mesi entrambi rimangono fermi sulle loro posizioni e non c’è verso di schiodarli. Il DG Rai vorrebbe un programma più equilibrato dell’Annozero che tutti conosciamo, mentre Santoro sarebbe pronto a ritornare con un format di fatto molto simile a quello della passata edizione. Il braccio di ferro prosegue a oltranza e intanto si avvicina il 23 settembre, data fissata per il ritorno del giornalista su Raidue.

Spazio Santoro”, sui palinsesti compare questa dicitura generica e quindi non è detto che il programma del giovedì sera si chiami ancora Annozero. Il conduttore, intanto, ha già convocato una riunione pre-produzione per fissare assieme ai suoi collaboratori le linee guida della trasmissione che ha in mente per la prossima stagione. Tra i punti fermi di Santoro ci saranno, facile intuirlo, Marco Travaglio e il vignettista Vauro. Così l’arcangelo Michele ha deciso di fare i conti senza l’oste, pur sapendo che senza l’ok di Masi non si andrà da nessuna parte.

Al momento siamo ancora al muro contro muro, ma non è da escludersi che con l’avvicinarsi incalzante del 23 settembre la ‘Annozero story’ ci riservi un colpo di scena di quelli a cui Santoro ci ha abituati. Lo scorso maggio, ad esempio, il giornalista si era dichiarato pronto a deporre la forca del paladino dell’informazione per dedicarsi, con una buona uscita milionaria, alle docu-fiction. Poi niente da fare, dopo aver fatto indignare persino i suoi fan cambiò idea: Michele è fatto così. Stavolta cosa potrebbe inventarsi per riuscire a piegare il braccio di Masi?

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