Le case di Lorenzo



5
giugno

LORENZO CIOMPI A DM: NON MI SONO MAI ACCETTATO. MI HANNO SCARTATO PER ‘LE TRE ROSE DI EVA’ MA NON MI PIACE LA SCENEGGIATURA

Lorenzo Ciompi

Impresso nell’immaginario collettivo come l’arido aristocratico Andrea Gherardi di Vivere, Lorenzo Ciompi, a distanza di anni dalla fine della soap, è diventato un volto di Leonardo, il canale satellitare per cui cura un programma di design, Le Case di Lorenzo. Nella nuova veste di curatore d’interni Ciompi esprime la sua passione per il collezionismo. In attesa di qualche nuovo progetto televisivo, Lorenzo racconta ai lettori questo momento professionale, ricostruendo alcune tappe significative della sua carriera.

Dalle soap a Le Case di Lorenzo: com’è cambiato il tuo rapporto con la televisione e il pubblico?

Ho fatto un percorso di qualità e ho preferito la qualità alla quantità. Non sputo nel piatto in cui ho mangiato per tanti anni però devo ringraziare Sky perché mi ha dato la possibilità di fare ciò che volevo. Era importante per me riuscire a fare quello che desideravo, anche se magari non riesce a darti una grandissima popolarità.

Soddisfatto della tua esperienza a Leonardo?

Mi piace. Mi occupo di design, mi diverte. E’ una cosa che da sempre avrei voluto fare.

Quali pensi siano i punti di forza di questa rete?

Ci sono programmi fatti per gli addetti ai lavori, ma non solo. Mi piace come canale, come modo di lavorare. Non vorrei essere demagogico e scontato ma devo dire che siamo una grande famiglia.

Pensi ci potrà essere mai la possibilità di vedere su Canale 5 un programma come Le Case di Lorenzo?

Mi piacerebbe molto. Non so quanto possa piacere. Ho proposto per esempio delle letture di poesie ma mi hanno sempre risposto che non era il momento e che erano troppo di nicchia. Invece vedo che ci sono programmi di questo genere su Raiuno, però hanno fatto la scelta di dare delle letture di poesie a poeti. Non credo che sia stata una scelta felice. Non è detto che se scrivi una poesia possa recitarla. E’ come scrivere una sceneggiatura: non è detto che poi debba interpretarla.

Quanta televisione guardi?