faziosità



26
ottobre

RAI, GARIMBERTI AMMETTE: ESISTE UN PROBLEMA (DI FAZIOSITA’) DEL TG3

Tg3, Bianca Berlinguer

Ma pensa, non c’è solo ‘Minzolingua’. In Rai esiste anche un problema Tg3. E se ad ammetterlo è lo stesso Paolo Garimberti viene quasi da crederci. Durante l’audizione tenutasi ieri in commissione di Vigilanza, il Presidente della tv pubblica ha attestato che nel notiziario diretto da Bianca Berlinguer c’è qualcosa che non funziona. Chiamatelo strabismo a sinistra, faziosità o come cavolo vi pare… Fatto sta che il tg della terza rete è leggermente di parte. “Esiste un problema Tg3, lo ammetto…” ha detto Garimberti nella riunione tenuta assieme al DG Lorenza Lei.

Ad innescare la constatazione del Presidente della Rai è stata una domanda sibillina del capogruppo Pdl Alessio Butti, il quale ha chiesto al vertice di Viale Mazzini se avesse “notato o meno la faziosità del Tg3“. “Non pretendiamo condizionamenti ma Garimberti esprima un giudizio sul Tg3. C’è o no un problema pluralismo anche lì, oppure salta quel canale quando fa zapping? E’ forse solo una nostra fissa questa del Tg3?” ha domandato Butti.

Garimberti non si è sottratto dal rispondere, e anzi ha utilizzato toni inequivocabili che lasciano poco spazio ad interpretazioni: il problema Tg3 esiste. Il Presidente Rai ha anche confidato che lunedì sera ha telefonato a Bianca Berlinguer, per lamentarsi del fatto che “i lanci del Tg3 della sera prima non erano obiettivi“. Il problema della testata – ha proseguito - è rilevabile ”in termini di distinzione tra opinioni e notizie ma non in termini di completezza di informazione“.




3
agosto

ALESSANDRO BANFI: NON NASCONDO LE MIE IDEE, SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE FAZIOSO

Alessandro Banfi

Evviva i faziosi, gli schierati alla Santoro. Quelli che non nascondono le proprie opinioni e che, anzi, ne fanno un punto di forza. Alessandro Banfi gioca a carte scoperte e forse sarà anche per questo che il suo talk show su Rete4 ha superato il battesimo di fuoco. La versione di Banfi, il programma da lui condotto in via sperimentale per tre puntate estive, è piaciuto ai vertici di Mediaset che lo hanno confermato come appuntamento fisso della prossima stagione televisiva. Ogni giovedì, a partire dal 15 settembre prossimo, la trasmissione di Rete4 tornerà a commentare in diretta i principali fatti dell’attualità politica. Così l’outsider Banfi, abituato a lavorare dietro le quinte come condirettore di Videonews e curatore di Matrix, scenderà nell’agone dei grandi competitor generalisti.

Anche quella sarà una scommessa, visto che finora il talk show è andato in onda senza concorrenti (tutti in vacanza) e con ascolti modesti. Tuttavia, alla base sembra esserci un format azzeccato, fluido e capace di smarcarsi dai copioni già visti dei vari Porta a Porta e Ballarò. Perlomeno Alessandro Banfi ci mette la faccia e, non a caso, nelle sole settimane di prova il suo programma si è guadagnato due critiche negative di Aldo Grasso. Sul Corrierone, il prof ha definito il giornalista “candido“, “anti-televisivo” e “fazioso“. Aggettivi che, in verità, al diretto interessato non dispiacciono affatto e anzi, suonano quasi come complimenti. La definizione di ‘fazioso’, poi, gli sembra quasi una medaglia.

Il programma si chiama La versione di Banfi. Le mie posizioni non le nascondo. Oggi solo le trasmissioni faziose sono interessanti“ dichiara infatti a Libero il neo-conduttore, aggiungendo: “non mi voglio paragonare a Santoro o Mentana, ma la gente li guarda anche per sapere cosa pensano di un determinato argomento“. Se non ti esponi la gente non si appassiona, sembra teorizzare il giornalista, il quale non a caso afferma di preferire lo stile corsaro di Annozero a quello del più formale di Ballarò. Certo, la vivacità delle opinioni non può essere l’unico ingrediente di un programma d’attualità, ma in tempi politicamente burrascosi come questi può aiutare molto ad insaporire il piatto.