clizia fornasier



13
settembre

TALE E QUALE SHOW 3: CLIZIA FORNASIER

Clizia Fornasier Tale e quale show 3

Clizia Fornasier (getty images)

Classe 1986, con i suoi 27 anni, Clizia Fornasier è la concorrente più giovane di Tale e Quale Show 3. La sua presenza, nel cast del programma condotto da Carlo Conti, ha destato alcune polemiche. La Fornasier è, infatti, la fidanzata storica di Renato Bisignani, figlio del più noto Luigi. La ragazza, meno popolare rispetto al resto del cast, che vanta nomi come Fabrizio Frizzi, Amadeus, Riccardo Fogli e Fiordaliso, ha comunque al suo attivo una breve ma intensa carriera divisa tra cinema e tv.

Tale e Quale Show 3 – Clizia Fornasier: la carriera

Cresciuta ad Arcade, dopo aver vinto il titolo di Miss Veneto, ha partecipato al concorso di Miss Italia nel 2004, vincendo il titolo nazionale Miss Sasch Modella Domani. L’anno seguente ha condotto su Rai1 il programma Aspettando Miss Italia e alcune puntate speciali di Varietà e Supervarietà. Il debutto come attrice al cinema avviene nel 2007 con il film Notte prima degli esami – Oggi, per la regia di Fausto Brizzi. Nello stesso anno gira i film Ultimi della classe, e prende parte a Grande, grosso e Verdone di Carlo Verdone.

Nel 2012 ha recitato nel film La finestra di Alice, al fianco di Sergio Múñiz e Debora Caprioglio, e in Tutto Tutto Niente Niente, con Antonio Albanese. Nello stesso anno ha interpretato il ruolo di Giada nel film di Massimo Venier, Aspirante Vedovo, con Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto. In tv ha recitato in Tutti pazzi per amore, nella serie di Canale5 Piper, e in Un medico in famiglia 7, dove ha interpretato il ruolo di Albina Battiston. Ha inoltre preso parte come testimonial a diverse campagne pubblicitarie, come quella di Fastweb al fianco di Valentino Rossi e Paolo Cevoli.




6
agosto

TALE E QUALE SHOW 3: ECCO IL CAST DEFINITIVO

Carlo Conti con Loretta Goggi - Tale e Quale Show

Carlo Conti con Loretta Goggi - Tale e Quale Show

Se Emanuele Filiberto in versione Dalida è riuscito a stregare la Francia e a garantirsi un posto nella rubrica I nuovi mostri, la terza edizione italiana di Tale e Quale Show è pronta a rispondere al principino sfoggiando un cast interessante (anche se non quanto ci aspettavamo!), in grado di regalare emozione e divertimento al pubblico nostrano. La ciurma gestita dal Capitano Carlo Conti e giudicata dagli Ammiragli Loretta Goggi, Christian De Sica e Claudio Lippi inizia con un grande protagonista del piccolo schermo, storico conduttore di Miss Italia prima di essere abbandonata sul marciapiede di un orfanotrofio catodico: Fabrizio Frizzi.

Che repertorio aspettarsi dal presentatore romano? Un Justin Timberlake misurato e pacato o un Justin Bieber scoppiettante ed energico? Questo è il dilemma. Proseguiamo con Roberta Lanfranchi che passerà dalla conduzione (?) all’inedito ruolo di imitatrice. Gioca in casa, invece, l’attore Attilio Fontana che, con la musica, ha un trascorso con i Ragazzi Italiani e con l’interpretazione dei ruoli più diversi, dal set di Caterina e le sue figlie 3 a quello di Carabinieri. Come se la caverà, però, a mimare movenze e timbro di cantanti di fama mondiale? Altro attore di fiction reclutato da Conti è Kaspar Capparoni che, dal Commisario Rex, potrebbe sorprenderci con le sue doti vocali nascoste. Una che non ha bisogno di dimostrare, ma solo la necessità di scaldare la voce per il grande match è Fiordaliso: energica e sprezzante, promette di divertire e divertirsi in questa edizione di Tale e Quale.

Altro volto noto del piccolo schermo è Amadeus. Dalla “scossa” a Mezzogiorno in famiglia, vederlo nei panni di una Diana Ross o di Bono degli U2 potrebbe spingere Pedro a contattare lo studio e a ribadire il concetto espresso anni fa nella storica puntata de L’Eredità che lo vide protagonista: “per me è la cipolla”. Proseguiamo con Riccardo Fogli, un altro che la musica ce l’ha nel sangue esattamente come la scollatura per Valeria Marini. Se il DNA conta qualcosa, Chiara Noschese, figlia del grande imitatore Alighiero Noschese, avrebbe la vittoria in tasca.

Altro nome familiare del panorama musicale italiano, dapprima a Castrocaro e, in seguito a Sanremo, è quello di Silvia Salemi. Riuscirà a sorprendere e irretire la giuria come il monumentale Giò Di Tonno dell’ultima edizione? A chiudere il cerchio ci pensa l’attrice Clizia Fornasier, nota al grande pubblico come femme fatale in Notte prima degli esami – Oggi e come interprete di fiction di successo da Un medico in famiglia e Tutti pazzi per amore.


3
settembre

MISS ITALIA 2009 E LA QUESTIONE “PARIS HILTON”. DM TV NEL BACKSTAGE DELLE PREFINALI CON GIANNA TANI, RICCARDO SARDONE’, FIORETTA MARI, RAFFAELLO TONON E CLIZIA FORNASIER

Miss Italia 2009 - Backstage

Tra set fotografici, bagni di folla e frenetiche corse tra i camerini, continua la traversata delle Miss verso le serate finali che andranno in onda su Rai Uno. L’allenatore (come ama definirsi lei stessa: guarda qui l’intervista per DM TV) Milly Carlucci tiene in mano le redini della manifestazione e controlla che tutto fili liscio.

Le prefinali hanno “eletto” le 60 finaliste grazie ad una giuria composta da Gianna Tani, Clizia Fornasier e Riccardo Sardonè, Fioretta Mari, Raffaello Tonon, Gianfranco Terrini ed Edelfa Chiara Masciotta. Per voi, nel nostro Dietro le Quinte di Miss Italia, abbiamo fatto quattro chiacchiere proprio con alcuni giurati.

Il dictat è sempre lo stesso: “cercare il giusto mix tra bellezza e capacità“, con tutte le difficoltà del caso come ci hanno sottolineato proprio la talent-scout Gianna Tani e Sardonè, durante le riprese; non mancano poi le iperboli di Fioretta Mari che definisce “geniale“ la riduzione del numero di serate, in quanto “strumento” per conoscere meglio le ragazze.





8
maggio

SULLE NOTE DEL “PIPER” TORNA SU CANALE 5 LA MAGIA DEGLI ANNI SESSANTA

Piper - Valeria Marini, Teo Mammucari, Anna Falchi

Arrivano da questa sera su Canale5, tra intrecci sentimentali, gag comiche e colpi di scena, i mitici anni 60, con la fiction “Piper“, seguito ideale del tv movie firmato da Carlo ed Enrico Vanzina andato in onda a maggio 2007.

A dare il titolo a questa nuova produzione è il celebre locale romano di via Tagliamento, simbolo di un’epoca e punto di riferimento dell’Italia che si affaccia alla modernità. La serie, in 6 puntate da 100 minuti, vuole essere un omaggio alla “commedia italiana”, in cui un pout pourri di personaggi ci invita ad entrare nella bella vita di un tempo, in quegli anni del boom economico e del cambiamento. Una fiction corale, sentimentale e un pò nostalgica, in cui la vita notturna del Piper si intreccia con l’alta società, la politica e il mondo del cinema dei celeberrimi B-movies. A fare da sfondo alle vicende dei personaggi che il pubblico imparerà a conoscere, grande protagonista sarà la musica. Le note delle canzoni che hanno trovato la loro fortuna all’interno del Piper, dal quale è partito il loro successo e la loro diffusione, cercheranno di restituire il sapore della magia degli anni Sessanta. E proprio le canzoni della serie tv saranno raccolte in “Back To Piper” un CD dal sapore amarcord.

Protagonista maschile è Teo Mammucari nei panni del trentacinquenne Flavio Fedele, un rampante e squattrinato rivenditore di automobili che tenta la scalata sociale e trova l’amore in Sabrina Amadori, interpretata da Anna Falchi. A causa dei pesanti debiti che ha contratto, però, Flavio deve chiedere aiuto all’onorevole De Vito (Gianni Ferreri), il quale riesce a ottenere una proroga dei suoi pagamenti. Quando il politico scopre che la moglie di Flavio è la sua ex amante, avranno luogo una serie di situazioni esilaranti. Al fine di rovinare il loro matrimonio, infatti, De Vito cerca di mandare sul lastrico Flavio e di aiutare Sabrina a riprendere la carriera di attrice, visto che conosce un influente produttore cinematografico, Ernesto Zappa (il comico Enzo Salvi), che sta facendo fare una carriera importante a Doretta Lee, un’attrice specializzata in B-movies i cui panni sono vestiti dalla bella Valeria Marini.


25
febbraio

TUTTI PAZZI PER AMORE: QUANDO L’ITALIA NON HA NULLA DA INVIDIARE AGLI STATES

Tutti Pazzi per Amore (Stefania Rocca ed Emilio Solfrizzi)

Quando c’è da elogiare un buon prodotto, sulle pagine di DM non ci si tira mai indietro. Ma quando oggetto della “tessitura delle lodi” è una serie tv che va a rompere un clichè secondo il quale gli sceneggiatori e i produttori della serialità made in Italy non sono neanche minimamente paragonabili a quelli d’oltreoceano, l’elogio, probabilmente, oltre che un piacere, diventa quasi un obbligo.

Il nostro chapeau va a Carlo Bixio e alla sua Publispei che, se già aveva avuto modo di farsi apprezzare con fiction e serie tv di grande successo  come Un Medico in Famiglia e Lo Zio d’America, ha raggiunto l’apice del gradimento del pubblico con I Cesaroni e Tutti Pazzi per Amore. Ma se, nel primo caso, la nascita di un vero e proprio fenomeno di costume è legato essenzialmente all’appeal dei protagonisti della serie, che hanno senza dubbio fatto breccia su un pubblico decisamente giovane, in Tutti Pazzi per Amore gli elementi per un prodotto di qualità a 360 gradi ci sono tutti. A partire da una sceneggiatura brillante e divertente che ha dato vita ad una commedia sentimental-familiare capace di affrontare temi decisamente delicati o tematiche tutt’altro che inverosimili, senza prendersi troppo sul serio. Originale la struttura narrativa che ha permesso alla storia principale di intrecciarsi perfettamente con quelle secondarie soddisfacendo un pubblico trasversale, ben più ampio, anagraficamente parlando, di quello tipico della prima rete della tv di Stato.

A far da sfondo delle bellissime musiche che in ogni puntata, per alcuni momenti, hanno ceduto il posto a canzoni del repertorio italiano degli anni 70, 80 e 90, in sostituzione dei dialoghi dei protagonisti. Un elemento che ha fornito a Tutti Pazzi per Amore un tocco d’innovazione in un contesto nel quale i riferimenti alla cinematografia americana non mancavano di certo.

Non resta, dunque, che aspettare la primavera del 2010 quando la serie tornerà sui teleschermi di Raiuno. Noi ci lasciamo proprio con i titoli di coda tenendo ben presente l’assunto secondo il quale ogni successo non è del singolo ma del gruppo.