Claudio Cappon



11
marzo

TOTO-DIRETTORE GENERALE RAI, ANTONIO VERRO: SI A CAPPON O LEONE AL POSTO DI LORENZA LEI. MA LEONE SI CHIAMA FUORI

Claudio Cappon e Giancarlo Leone

Claudio Cappon e Giancarlo Leone

La Rai è lo specchio del Paese, e come tale deve adattarsi alle novità politiche a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. A breve si rinnoverà il Consiglio di Amministrazione dell’azienda pubblica, nominato con la tanto criticata legge Gasparri tre anni fa dal Governo Berlusconi, e c’è già un gran fermento tra i corridoi di Viale Mazzini e di Montecitorio, che ha in mano il futuro del servizio pubblico. Sulla questione è un vero e proprio tutti contro tutti: Il Popolo della Libertà non concepisce il fatto che un Governo tecnico parli di poltrone ed è per questo che (almeno ufficialmente) Alfano ha annullato l’incontro con Monti, Casini e Bersani; il Partito Democratico e l’Italia dei Valori hanno invece tutte le intenzioni di mettere mano alla Gasparri, ma i tempi sarebbero troppo stretti per una nuova legge che metta d’accordo le forza politiche, il Terzo Polo tenta di raggiungere in tutti i modi un compromesso tra le parti con dei personaggi il più possibile “super partes” mentre la Lega Nord ha già gridato allo scandalo chiedendo la presidenza del CdA in quanto partito di opposizione.

In tutto ciò il Governo sarebbe intenzionato a mantenere, visti i tempi, l’assetto attuale con l’innesto di un Direttore Generale “tecnico”, che possa ridare slancio all’azienda – in crisi da alcuni anni. Due i nomi che circolano in maniera piuttosto insistente, entrambi interni all’azienda (e ciò permetterebbe anche un notevole risparmio per le casse della Rai): Claudio Cappon, attualmente AD di NewCo Rai International e vice Presidente dell’UER, e Giancarlo Leone, alla direzione della divisione Intrattenimento dell’azienda pubblica.

Entrambi molto apprezzati dalla maggioranza trasversale in Parlamento, ma anche dagli attuali Consiglieri di Amministrazione dell’azienda (molti dei quali non dovrebbero essere confermati). Proprio sull’argomento è intervenuto Antonio Verro, consigliere vicino al Popolo della Libertà (è stato anche parlamentare dimessosi poco dopo la proclamazione), che in un’intervista a Il Corriere della Sera ha teso le lodi di Lorenza Lei, ammettendo però che c’è la necessità, vista la particolare stagione politica, di cambiare il vertice.