Al Jazeera



14
gennaio

AL JAZEERA AMERICA CHIUDE: “MODELLO DI BUSINESS NON PIU’ SOSTENIBILE”

Al Jazeera America

A meno di tre anni dal lancio Al Jazeera America chiuderà i battenti. La notizia è stata diffusa direttamente dal sito internet dell’emittente che annunciando la chiusura, prevista per il prossimo 30 aprile, parla altresì di “un modello di business non più sostenibile“.




16
marzo

AL JAZEERA: DOPO PREMIER E LIGA VUOLE ANCHE LA SERIE A?

Juventus, Matri e Vucinic

Certo che la Serie A è proprio un mondo sui generis, chiuso e conservatore nei confronti degli investitori stranieri tranne che questi non siano sceicchi arabi multimilionari pronti a riversare fior di petrodollari nelle casse di quello che una volta era il campionato più bello del mondo. Ovviamente c’è il rischio che lo sceicco di turno sia molto fumo e poco (anzi, niente) arrosto – vedi alla voce AS Roma e alle vicende del team capitolino di queste ultime settimane – ma può capitare anche che il quantum di denaro sonante messo sul piatto dagli arabi stuzzichi gli appetiti dei Presidenti di Serie A pronti a una rivoluzione epocale pur di incamerare qualche milioncino di euro in più rispetto al passato.

Per chi non avesse capito dove vogliamo andare a parare, stiamo parlando della possibilità che sia Al Jazeera ad accaparrarsi i diritti del campionato del Belpaese a partire dalla stagione 2015. Come riportato qualche giorno fa da Fulvio Bianchi de La Repubblica nella rubrica Spy Calcio infatti Hamad bin Khalifa Al Thani, emiro del Qatar e proprietario del network, potrebbe davvero tentare l’affondo per sfidare Sky e dare vita a un’asta milionaria per i diritti della Serie A. I primi a far festa sarebbero ovviamente i patron dei club, pronti a stappare più di una bottiglia di champagne per il presumibile aumento del valore dei diritti medesimi.

Lo sbarco di Al Jazeera in Italia avverrebbe step by step, ossia un passo alla volta. L’anno prossimo (stagione calcistica 2013/14) la tv satellitare del Qatar trasmetterebbe in esclusiva le partire di Premier League (ve ne avevamo già parlato qualche tempo fa) e la Liga Spagnola, acquisiti da Pitch International fino alla stagione 2014/2015. Si tratterebbe di un test per verificare l’appeal della nuova piattaforma sul mercato televisivo italiano e mettere radici qui nella penisola. Poi, a partire dal 2014/2015, anno in cui uscirà il bando d’acquisto per i diritti del nostro campionato, si tenterà l’assalto a Rupert Murdoch.

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3
febbraio

PREMIER LEAGUE: SKY DIRA’ ADDIO ANCHE AL CAMPIONATO INGLESE?

Mario Balotelli da Manchester City al Milan

Ciao Ciao Premier League? No, non sono le dichiarazioni di Mario Balotelli, appena trasferitosi dal Manchester City al Milan. Il sito di Repubblica attraverso la rubrica Spy Calcio curata dall’informatissimo Fulvio Bianchi e la Gazzetta dello Sport di ieri rivelano un’indiscrezione che potrebbe far diminuire ancor di più l’interesse dei tifosi italiani nei confronti di quello che è ormai da tutti definito il campionato più bello del mondo.

Sembra infatti che Sky Sport – che fino ad oggi ha coperto in maniera esemplare la Premier trasmettendo una buona metà di match ogni weekend e garantendo ai suoi abbonati la messa in onda delle partite in cui erano impegnate le squadre più blasonate – potrebbe perdere i diritti tv del campionato della Regina che per il triennio 2013-2016 sarebbero già stati assegnati nel corso di un’asta conclusasi solo qualche giorno fa. Ad aggiudicarsi il pacchetto sarebbe stato Pitch International, broker inglese che sembrerebbe essersi accordato per cedere in un secondo momento ad Al Jazeera il campionato d’Oltremanica.

Proprio il network arabo diventato famoso dopo l’11 settembre che è già sbarcato in Francia dove attualmente trasmette quasi tutta la Ligue 1 al posto di Canal+ potrebbe arrivare anche nel Belpaese e mettere così in crisi il dominio di Sky che fino ad oggi ha fatto incetta di diritti sportivi senza concorrenza alcuna. Per la pay tv di Murdoch significherebbe l’addio definitivo al calcio internazionale dopo la dipartita di Liga e Bundesliga che tanto ha fatto arrabbiare i tifosi e gli appassionati.





16
aprile

DM LIVE24: 16 APRILE 2012. BBC SESSISTA?, AL JAZEERA SI ESPANDE IN EUROPA, LA SERIA A RECUPERA IL 25/4

Diario della Televisione Italiana del 16 aprile 2012

>>> Dal Diario di ieri…

  • Capitan Kuk per mangiare frutta e verdura

Giuseppe ha scritto alle 06:13

Il Ministero della Salute lancia una campagna per invogliare i bambini a mangiare frutta e verdura attraverso la serie animata Capitan Kuk. Realizzata in animazione flash con le musiche di Daniele Silvestri e Gianluca Misiti, è attualmente in onda su Rai YoYo per 26 puntate ogni sabato e domenica alle 8,50 e in replica alle ore 17,50. (fonte Salute.Gov.it)

  • La Serie A recupera il 25 aprile

Giuseppe ha scritto alle 07:44

La serie A recupererà il 25 aprile, un mercoledì, il turno sospeso questo fine settimana per la tragedia accaduta a Pescara col malore che ha stroncato il giocatore del Livorno Morosini. Le gare del 33° turno verranno ’spalmate’ su tre fasce orarie:12.30, 15 e 18. Non si giocherà la sera, che l’Uefa riserva alla semifinale Champions Real Madrid-Bayern. Ma c’è anche l’ipotesi di far slittare i turni: il prossimo weekend si giocherebbe il 33°, il 25 il 34°. Rinviato lo stage degli azzurri in calendario il 23 e 24 aprile. (fonte Televideo)

  • BBC sessista?

Giuseppe ha scritto alle 06:34

La Bbc, spesso vantata come esempio di modernità, è sessista. Un’inchiesta del ‘Telegraph’ che, appellandosi alla legge sulla trasparenza dell’informazione, il Freedom of information Act, ha ottenuto i dati sugli stipendi dei dipendenti, scoprendo un certo maschilismo nella scelta dei manager e, soprattutto, nei loro stipendi. Tanto che, in media, un uomo guadagna 17 mila sterline più di una donna. Non solo. Anche i numeri del personale sono tutti a favore degli uomini, con quasi il doppio di incarichi dirigenziali (82 contro 42) e ben più del doppio se scendiamo un gradino sotto la scala gerarchica (223 contro 111). (fonte Panorama.it – Corriere della sera.it)

  • Al Jazeera si espande in Europa

Giuseppe ha scritto alle 16:56


20
ottobre

E’ MORTO GHEDDAFI. AL JAZEERA LO MOSTRA SENZA VITA: UCCISO IN UNA SPARATORIA

Al Jazeera, Gheddafi morto

In Libia è di nuovo primavera. Araba. E’ di queste ora la notizia della morte di Muammar Gheddafi, il dittatore che per quarant’anni ha tenuto il Paese sotto il gioco del suo regime. Il Colonnello coi baffoni sarebbe deceduto in ambulanza, a seguito delle ferite riportate durante lo scontro a fuoco che ha preceduto la sua cattura. Questa la ricostruzione divulgata per prima dall’emittente Al Jazeera e confermata poi dal Cnt, il governo transitorio libico. Secondo Libya Tv, Gheddafi sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa e assieme a lui sarebbero stati catturati il figlio Mutassim e l’ex capo dei servizi segreti. Una cosa è certa: il Raìs è crepato

La morte di Gheddafi ha immediatamente trovato massimo risalto sulle tv mediorientali e in queste ore anche l’Occidente segue l’evolversi della situazione con un occhio al piccolo schermo. Cnn e Bbc, in particolare, stanno trasmettendo edizioni straordinare e aggiornamenti in diretta (anche sul web). Finistre aperte sulla Libia anche per le emittenti italiane SkyTg24 e Rainews24. Le generaliste, invece, tratteranno la notizia nelle edizioni pomeridiane dei loro tv e negli approfondimenti serali. Gli argomenti di discussione non mancheranno, a cominciare dai futuri equilibri geopolitici del Medio Oriente dopo la morte del Colonnello e le rivolte popolari degli scorsi mesi.

Intanto, in diretta su Al Jazeera, vediamo che da Tripoli a Sirte (luogo dell’uccisione di Gheddafi) la Libia sta festeggiando il definitivo tramonto di un’intera epoca caratterizzata dalla dittarura. I ‘ribelli’ hanno invaso le strade e le piazze, sventolano bandiere e si sentono spari in aria in segno di vittoria. Le tv, nel frattempo, mandano a tutto schemo una foto in cui si vede il corpo del colonnello Muammar Gheddafi con il volto insanguinato e con la bocca aperta, riverso a terra su un telo bianco. L’ultima istantanea di 40 anni di storia.





22
giugno

AL JAZEERA CAMBIA ROTTA, LE DONNE PROTESTANO: E’ LA TV DEI TALEBANI

Aljazeera

Anche gli emiri hanno le loro Maria Luisa Busi, anche ad Al Jazeera la rivolta è donna. Il motivo del contendere però è ben diverso, e se al Tg1 si discute la linea editoriale del ‘sultano’ Augusto Minzolini, nella tv del Quatar si parla di dignità personali negate, di scelte ideologiche non proprio trasparenti. Alcune presentatrici della tv araba hanno lanciato il loro grido d’allarme, denunciando come l’emittente stia diventando sempre più “talebana”. Da quella linea aperta, che aveva conquistato il mondo arabo, si è passati ad una estremista e pericolosa che, manco  a dirlo, ha colpito per prime le donne.

La tv, infatti, censura l’abbigliamento. Una prima avvisaglia che qualcosa stesse cambiando, le giornaliste l’hanno avuta quando Ayman Jaballah, direttore della redazione, ha deciso di stabilire in modo insindacabile quale fosse l’abbigliamento più adatto per presentarsi davanti alle telecamere. In barba alla femminilità e alla loro stessa dignità, le presentatrici si sono viste imporre un codice severo: niente pantaloni aderenti, gonne lunghe almeno cinque centimetri sotto il ginocchio, camicette castigatissime. Il look imposto è un segno del cambio di rotta, del fatto che l’integralismo sta iniziando a diffondersi anche via satellite, dagli studi della prestigiosa Al Jazeera. Sull’abbigliamento degli uomini nessuna particolare restrizione, chiaro.

Cinque presentatrici si erano già dimesse, dimostrando con coraggio che su questa battaglia di principio erano pronte a metterci la faccia. Cinque importanti volti della tv, conosciuti in tutto il mondo arabo. Altre nove giornaliste, di recente, hanno invece scritto una lettera di protesta alla direzione. Lo hanno fatto nel silenzio, perché non volevano fare cattiva pubblicità all’emittente, o forse per “precauzione”. Da parte loro, la “resistenza” sta diventando una battaglia di valori, il desiderio di poter affermare certe basilari libertà all’interno di una tv che di fatto è la più seguita dell’intero mondo arabo.