Le stelle di Bollywood è il nome del ciclo di film provenienti dalla prolifica industria cinematografica indiana trasmesso anche questo agosto ogni sabato sera su Raiuno. A dir la verità fino alla scorsa estate la serie portava il nome di Amori con…turbanti, con quei puntini di sospensione che tanto facevano rabbrividire anche i cani da slitta della Lapponia. Per fortuna quest’anno Raiuno ha pensato bene di graziarci e il giochino di parole è scomparso e messo in soffitta a far compagnia alle vecchie battute del Bagaglino, di cui attendiamo miglior vita.
Spulciando la scheda originale del film in onda qualche settimana fa (sabato 7 agosto) Una luce dal passato, con la stella del cinema indiano Shah Rukh Khan, ci accorgiamo che la pellicola nella sua interezza dovrebbe durare ben 189 minuti. Tre ore e nove minuti di film, una maratona da far impallidire le truppe danzanti del Titanic e da far sbiancare persino le facce color Puffo di Avatar, entrambi tra l’altro girati da James Cameron (ma fare un corto ogni tanto?).
Il film invece è terminato alle 23.40, con inizio alle 21.20. E se le elementari son servite a qualcosa, un rapido calcolo e viene fuori che il film dura due ore e venti contro le tre ore e nove della scheda originale. Quale mistero si annida dietro le magiche sforbiciate di Raiuno? Ennesime censure politiche? Scene eccessivamente peccaminose? Lunghe noiosissime carrellate di orizzonti indiani? No, niente di tutto questo.
Troppi canti e troppi balli, evidentemente. I film di Bollywood sono fatti così, zeppi di colori, musica e canzoni finemente coreografate. Troppo indigesti per il mercato italiano, abituato va da sé a ben altro tipo di fruizione. Per cui che si fa? Si tiene la struttura, si cancellano i fronzoli e il film indiano è servito. Peccato che di “autenticamente Bollywood”, alla fine, rimanga ben poco.
1. Kalyani ha scritto:
20 agosto 2010 alle 17:50