E’ sempre destinato a far discutere l’intreccio Chiesa-scandali sessuali: questa volta sono state Le Iene a portare a galla un nuovo caso di “molestie spirituali” consumatesi tra incensi e confessionali della provincia italiana, miseri comportamenti che sembrano non appartenere solo al passato e a realtà lontane (vengono in mente le gelide lande irlandesi del film Magdeline) ma a tanta contemporaneità insospettabile.
La denuncia, a cui la trasmissione ha dato sfogo ieri sera, stavolta arriva da un giovane ragazzo di Marigliano, sconvolto per le molestie di cui è rimasto vittima dopo che molto ingenuamente aveva creduto alla buona fede di un frate, teoricamente disposto solo a consolarlo spiritualmente. Un licenziamento e un mutuo da pagare, bastano queste sciagure alla vittima per cadere nella rete del molestatore, dispensatore di abbracci molto ma molto intimi in nome di Gesù Cristo.
Ma questa volta, sotto il crocifisso del Convento di San Vito, c’è una telecamera nascosta a documentare dettagliatamente le carezze molto poco confortevoli accompagnato da un folle teorema secondo cui, di fronte alle resistenze del ragazzo, il frate dichiara che non sarebbe stato peccaminoso cedere, per distruggerne definitavamente le ultime difese.
E’ molto abile Giulio Golia a smascherare, prima, i punti di non ritorno della strana amministrazione della giustizia nell’ambito del clero, e, poi, a distanza di una settimana a fare pressioni affinchè dalle alte sfere si muovesse qualcosa per porre rimedio allo scandalo morale. Dinanzi alla sospensione del colpevole dal ministero sacerdotale, confermata da una nota ufficiale dell’ordine religioso di appartenenza, possiamo solo complimentarci con i giornalisti irriverenti di Italia 1 per l’ennesima piccola vittoria.
La vittoria del coraggio della denuncia e del giornalismo che non ha paura a far emergere anche le verità più scomode consola, ma non basterà fino a quando non sarà accompagnata da una presa di posizione forte anche degli ambienti storicamente più coinvolti in questi casi limite, con un impegno concreto a non nascondere ma a mettere ai margini i pochi ingranaggi molesti del sistema che in nome della sua importanza non si può permettere di non garantire carità, onestà e conforto a tutti e in maniera disinteressata.
1. Peppe ha scritto:
21 ottobre 2009 alle 14:56