XFactor 5



21
maggio

X FACTOR 5: E SE PER LA RAI FOSSE UN CLAMOROSO AUTOGOL?

X Factor 5, al via i casting

Che la tv generalista si sia privata di uno degli show qualitativamente più elevati degli ultimi anni? Probabile. Certo è che lo sforzo economico per far camminare il carrozzone X Factor era troppo oneroso da sostenere, considerando anche lo scarso responso dell’auditel (più che dignitosa è stata soltanto la seconda edizione, con una media di oltre 3 milioni di telespettatori a puntata). A chi dare le principali colpe per la mancata ‘esplosione’ del programma? Chi non ha saputo sfruttare il potenziale del talent show più famoso al mondo, affibiandogli un’anima sempre meno commerciale?

La musica ha battuto per quattro edizioni in tre anni sulla rete 2, riuscendo nell’impresa di sfoderare elementi di assoluto prestigio. A partire dai cantanti, nati e scoperti grazie a X Factor, che ora si confermano a pieno diritto nel panorama musicale italiano che conta (Giusy Ferreri, Noemi e Marco Mengoni sono ormai tre realtà ben consolidate). Talenti, ma anche personaggi televisivi dall’indiscusso appeal sul pubblico: si pensi a Morgan, ‘rianimato’ in tv a tal punto da ottenere un plebiscito di consensi (almeno all’inizio), ma soprattutto si pensi a Mara Maionchi, discografica sconosciuta ai più e che grazie al talent si può considerare una delle migliori rivelazioni sul piccolo schermo degli ultimi anni. E aggiungiamo pure che grazie al meccanismo della trasmissione, che ha nella giuria il perno fondamentale, si è potuto far emergere un conduttore di nuova generazione come Francesco Facchinetti.

Una macchina niente male, capace di ‘offrire’ e ‘produrre’, ma non perfetta. E qui subentrano fattori extra che possono risultare banali e che invece, col senno di poi, hanno condizionato e non poco la vera anima del programma. La scelta dei protagonisti è risultata spesso fuori luogo: non ci voleva un genio per capire che Claudia Mori, tanto per citarne una, era meglio collocabile nella giuria di Sanremo che in quella di X Factor. Ma soprattutto, la vera croce del programma è stata l’assegnazione dei brani da far cantare ai concorrenti. Il talent show che si pone come obiettivo finale la scoperta di una pop star, come fa a passare per il Festival del ‘58 e per la musica d’autore ma datata? Più che a X Factor, spesso sembrava di assistere a I migliori anni di Carlo Conti. Tutte scelte autorali sbagliatissime che non hanno avvicinato l’XFactor italiano alla nuova frontiera dei talent show.

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11
maggio

X FACTOR 5: SI PARTE A OTTOBRE PER LA FINALE DEL 6 GENNAIO. SKY TRATTA CON MORGAN

X Factor 5

X Factor 5 si farà: la notizia ufficializzata ieri ha provocato un piccolo terremoto tra web e carta stampata. Ai primi rumors sulla scelta del papabile conduttore che vedrebbe al momento in testa Alessandro Bonan (per maggiori info clicca qui), il Corriere della Sera aggiunge oggi nuovi retroscena. A partire dal mancato ingaggio di Francesco Facchinetti: mamma Rai avrebbe risposto con un due di picche alle richieste avanzate dalla tv di Murdoch per un deroga sul contratto che lo lega in esclusiva a viale Mazzini.

Il “figlio dei Pooh” non sarebbe nemmeno l’unico coccio del vecchio X Factor a cui Sky ha dimostrato interesse. La notizia che maggiormente riscalderà gli animi dei fan del programma riguarda le trattative in corso per riportare Morgan dietro il banco della giuria, dopo l’esilio forzato dai palinsesti della tv pubblica per via delle spiacevoli dichiarazioni sugli effetti terapeutici della cocaina. Nonostante la mancanza dell’ufficialità, il suo ingaggio sembra un passaggio forzato per il nuovo X Factor che aspira a portare sul satellite i fedelissimi del talent show di Freemantle, da sempre legati al personaggio di Marco Castoldi.

Tra i nomi candidati alla giuria spunta anche quello improbabile di Fiorello, ma il suo futuro prossimo sembra più vicino alla Rai (in autunno tornarà su Rai1, per maggiori info leggi qui). Maggiori certezze si hanno sul meccanismo della nuova edizione che ricalcherà passo dopo passo il format originale inglese. A partire dai casting, al via i primi giorni di giugno con un tour che toccherà sette città italiane.


10
maggio

X FACTOR 5 SU SKY: INIZIA IL TOTO CONDUTTORE, IL GIORNALISTA DI SKY SPORT ALESSANDRO BONAN IN POLE. FAVOREVOLI O CONTRARI?

Alessandro Bonan

Neanche il tempo di aver concluso la trattativa per l’acquisizione dei diritti da parte di Sky che è già partito il totoconduttore per la quinta edizione di X Factor, in partenza sul più generalista dei canali presenti sul bouquet satellitare a partire dal prossimo autunno. Improbabile se non impossibile la conferma di Francesco Facchinetti, la paytv di Murdoch starebbe pensando a una risorsa interna da mettere al timone della nuova versione del talent show.

Se state pensando a un nome ‘pop’ come potrebbe essere quello di Ilaria D’Amico o Natasha Stefanenko (icone femminili di Sky) siete assolutamente fuori strada. Le indiscrezioni più accreditate convergono su Alessandro Bonan, un nome che probabilmente potrà dire poco o nulla alla stragrande maggioranza dei fan di X Factor ma che assurge al rango di vero e proprio ‘mito televisivo’ per i calciofili abbonati al pacchetto Sky Sport. La stagione calcistica 2010/11 è stata quella della consacrazione per il conduttore pistoiese, gran cerimoniere del nuovo programma della domenica pomeriggio ‘Sky in Campo‘ e deus ex machina di ‘E’ (sempre) calciomercato’, trasmissione estiva dedicata ai trasferimenti dei calciatori, della quale è stata creata anche un’appendice invernale il lunedì in seconda serata e nei martedì e mercoledì di Champions League.

Uno stile non banale quello di Bonan: come ogni buon toscanaccio che si rispetti, schiettezza e battuta pronta sono le sue doti principali. In particolare, al conduttore va riconosciuta la capacità di porre in essere brillanti interventi ironici quando le discussioni sportive all’interno delle sue trasmissioni stanno per degenerare in una piega da bar sport (o da Processo di Biscardi se preferite). La capacità di interagire e coinvolgere gli ospiti in studio è sicuramente idonea a creare quella necessaria sinergia tra conduttore e giuria, ingrediente fondamentale per la buona riuscita di X Factor.





7
dicembre

MASSIMO LIOFREDI LASCIA POCHE SPERANZE AD XFACTOR 5 E ALL’ISOLA 9. E INTANTO PROGETTA UNO SHOW MERITOCRATICO

Massimo Liofredi

Troppi talent in televisione e il genere è ormai saturo. E’ questa in sintesi la giustificazione che fornisce Massimo Liofredi per una (altamente) probabile cancellazione di XFactor dal palinsesto della seconda rete. Intervistato dal Corriere, Liofredi non nasconde il rischio che corre la quinta edizione del talent di Rai2, troppo costoso per le casse dell’azienda pubblica (Al 50% in meno riesco a produrre comunque un altro buon prodotto, non si può non tenerne conto”) e dal rendimento probabilmente non proprio eccezionale.

Discorso simile fatto sull’Isola dei Famosi, la cui ottava edizione partirà a febbraio (pare contro il Grande Fratello) mentre potrebbe non esserci alcuna nona edizione. Anche in questo caso si parla di costi eccessivi (Rai2 ha subìto una decurtazione sul budget di 20 milioni di euro con il passaggio da Marano a Liofredi) e dell’incapacità dell’azienda pubblica di sfruttare la rinata notorietà dei concorrenti usciti dal reality. Tolto Francesco Facchinetti, ormai diventato volto di punta della rete, la Rai non è stata in grado di trattenere alcuni dei personaggi più interessanti, lasciandoseli strappare dalla concorrenza (come Belen Rodriguez, poi tornata all’ovile, e Nina Senicar).

Se XFactor 5 è a rischio e l’Isola 9 non se la passa meglio (e chissà che non vengano sostituiti da prodotti simili dai costi più contenuti), lo stesso non si può dire per Annozero e per la “punta di diamante” Michele Santoro che Liofredi ammette di sentire spesso soprattutto per complimentarsi dei fin troppo ottimi risultati. Meritocrazia in sostanza, è questa la parola chiave di tutta l’intervista rilasciata al Corriere. E a proposito di meritocrazia, Rai2 sembra pronta ad ospitare nel proprio palinsesto un vecchio progetto di Rai1 (poi abbandonato).