Ventiquattro ore di stop alle notizie e altri due giorni di mobilitazione: un’azione forte e senza precedenti nella storia del Tg5. I giornalisti del notiziario di Canale5 sono sul piede di guerra per l’ipotizzato trasferimento della redazione da Roma a Milano, provvedimento di cui si vocifera sempre più con insistenza ma che l’azienda non ha ancora confermato né smentito. Proprio l’assenza di chiarimenti in merito ha scatenato l’indizione di tre giorni di sciopero, il primo dei quali scatterà venerdì 26 maggio prossimo.
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TG5: tornano le voci di un trasferimento a Milano. Il Cdr chiede una smentita
Tutte le strade portano -da Roma- a Milano. In questi giorni si torna a parlare di un possibile trasferimento del TG5 nel capoluogo lombardo entro la fine dell’anno e i giornalisti chiedono subito tutti i chiarimenti del caso.
IL TG5 COMPIE 25 ANNI. DOMANI SI FESTEGGIA CON UNO SPECIALE CONDOTTO DA BONOLIS CON MENTANA, MIMUN E ROSSELLA
Primo quarto di secolo per l’informazione targata Canale 5. Il 13 gennaio 1992 alle 13, infatti, Enrica Bonaccorti cedeva la linea da Non è la Rai alla prima edizione del Tg5 – non senza qualche intoppo – condotta da una giovane Cristina Parodi e diretto da Enrico Mentana. Oggi, dopo venticinque anni di onorato servizio, si è saputo imporre tra i telegiornali delle generaliste ed è secondo solo al Tg1, per numero di spettatori. Il direttore Clemente J. Mimun, domani sera celebrerà la ricorrenza in uno Speciale del tiggì presentato da Paolo Bonolis, subito dopo la seconda puntata di ‘C’è Posta per te’.
REFERENDUM COSTITUZIONALE, DATI AGCOM SUL TEMPO DI PAROLA: IN RAI E MEDIASET PREVALE IL SÌ
Sul referendum costituzionale d’autunno Matteo Renzi si gioca la testa. Il premier ha infatti legato il proprio futuro politico all’esito di quel voto ed è evidente che la comunicazione stia giocando sin da ora un ruolo decisivo per entrambi gli schieramenti in campo. Non sono dunque da sottovalutare i dati che l’Agcom ha divulgato di recente in merito al tempo di parola riservato alla consultazione dai tg del servizio pubblico e delle emittenti commerciali. Il report in questione fotografa il periodo dal 16 giugno al 15 luglio: ecco i dati.
TG5 INTERAMENTE DIGITALE: DA OGGI IN ONDA CON IL SISTEMA DALET GALAXY
Per il Tg5 è iniziata una nuova era. La rivoluzione è cominciata stamattina (22 febbraio 2016): a partire dall’edizione Prima Pagina, in onda alle ore 6, il notiziario della rete ammiraglia Mediaset è diventato interamente digitale. La testata diretta da Clemente Mimun, infatti, è stata la prima in Italia ad avvalersi del nuovo sistema Dalet Galaxy, una piattaforma di ultima generazione già utilizzata dalle più importanti emittenti televisive nel mondo per la produzione dei contenuti.
TG5: CRISTINA BIANCHINO SOSTITUITA IN DIRETTA PER UN MALORE
Malore e cambio di conduzione in corsa durante l’edizione del Tg5 delle 13.00 di ieri, domenica 3 gennaio. La giornalista Cristina Bianchino è stata sostituita (senza che fosse data alcuna spiegazione) da Matteo Berti, dopo la messa in onda di un “doppio servizio”. Come raccontato dal direttore Clemente Mimun, si sarebbe trattato di un “piccolo malessere“.
GRAFFITI, 22 – 28 GENNAIO: AL VIA IL FATTO DI ENZO BIAGI, VIANELLO E MONDAINI LASCIANO LA RAI, IL DEBUTTO AL TG5 DI LAMBERTO SPOSINI
Nuovo appuntamento con Graffiti. Il nostro spazio dedicato alla tv del passato ci porta questa settimana a parlare della sfortunata riedizione di Lascia o Raddoppia?, andata in onda nel preserale di Rai1 nel 1990, e del debutto italiano di Hunter, fortunatissima serie statunitense che per anni portò ottimi ascolti a Rai2. Tra i “graffiti” finiscono anche Enzo Biagi con Il Fatto, Vianello e Mondaini nel loro ultimo show targato Rai, le 500 puntate del quiz di Canale5 Tuttinfamiglia, il debutto al Tg5 di Lamberto Sposini e Cesara Buonamici, e un ricordo del grande Mario Riva.
22 Gennaio 1990: torna Lascia o Raddoppia?
Lunedì 22 gennaio 1990 debutta in versione quotidiana, dal lunedì al venerdì alle 18,40, Lascia o Raddoppia?. Si tratta della quarta versione dello storico quiz tenuto a battesimo da Mike Bongiorno, dopo le prime edizioni trasmesse dal 1955 al 1959, l’edizione del 1979, condotta dallo stesso Mike, e quella del 1989 affidata al trio Bruno Gambarotta, Lando Buzzanca e Johara. La nuova edizione vede come padrone di casa ancora una volta Gambarotta, affiancato questa volta da Giancarlo Magalli. Quest’ultimo in realtà conduce all’interno della trasmissione un quiz musicale con orchestra in studio, del tutto indipendente dal resto del gioco. Al fianco dei due conduttori si alternano a turno 14 ragazze finaliste dell’edizione 1989 di Miss Italia. In onda dagli studi Rai di Torino, il programma mette in palio ogni giorno un montepremi di 100 milioni di lire. Complice l’agguerrita concorrenza della serie tv di Rai2, de Il Gioco dei 9 di Canale5, e di C’eravamo tanto amati su Rete4, il programma non ottiene grossi consensi di pubblico, e viene chiuso definitivamente il 27 aprile 1990. Dal lunedì successivo lo spazio in palinsesto viene occupato da un doppio appuntamento con la soap Santa Barbara.
23 Gennaio 1989: Hunter debutta su Rai2
Novità nel preserale di Rai2, dal lunedì 23 gennaio 1989 le avventure del Commissario Koster lasciano lo spazio a Hunter, serie statunitense in onda sulla NBC dal 1984. Della serie con protagonista Fred Dryer e Stepfanie Kramer la Rai ha acquistato le prime 4 stagioni per un totale di 87 episodi: il primo è costituito dal pilot della serie e, vista la durata di 100 minuti, viene trasmesso eccezionalmente a partire dalle 17,50. L’appuntamento con gli altri episodi è invece alle 18,45. La serie ottiene un ottimo consenso di pubblico diventando negli anni un appuntamento fisso di Rai2, che non solo acquisterà anche le successive stagioni ma replicherà più volte tutti gli episodi.
23 Gennaio 1995: debutta su Rai1 Il Fatto di Enzo Biagi
Lunedì 23 gennaio 1995 su Rai1, alle 20.33, debutta Il Fatto, nuovo programma curato da Enzo Biagi. Si tratta di cinque minuti d’approfondimento nei quali il celebre giornalista utilizza il linguaggio dell’inchiesta, dell’intervista o del commento. Il quesito della prima puntata è “Dove ha sbagliato Berlusconi?“. Ospiti: Giorgio Bocca, Vittorio Feltri, Indro Montanelli. Il primo appuntamento porta a casa un ascolto di 7.953.000 spettatori, pari a uno share del 28,51%. La trasmissione va in onda per 7 anni, sino al mese di maggio 2002, quando il famoso “editto bulgaro” di Silvio Berlusconi porta non solo alla chiusura della trasmissione, ma anche all’allontanamento dalla Rai dello stesso Biagi.
TG: FIDUCIA IN CALO, MA LA TV E’ ANCORA DECISIVA PER LE ELEZIONI. PIU’ APPREZZATE LE NEWS RAI
Non c’è social network che tenga: nel 2014 la televisione fa ancora la parte del leone nel processo di divulgazione delle notizie. Non solo. Il piccolo schermo ha tutt’oggi un ruolo determinante sugli esiti della campagna elettorale. A dirlo è un sondaggio realizzato Demos – Coop e condotto da Demetra nel periodo che va dal 19 al 22 novembre 2014. Secondo la ricerca, la tv supera ancora la Rete come canale di informazione quotidiano, anche se negli ultimi sette anni la distanza tra i due mezzi si è dimezzata dai circa 60 ai 30 punti attuali.
Oggi le news arrivano attraverso un sistema ibrido tra vecchi e nuovi media, per cui la maggioranza dei casi (il 44%) associa Internet ad altri media, in particolare tv e i giornali. Il piccolo schermo si rivela decisivo nel ‘mediare’ il rapporto tra gli italiani e la politica: 8 persone su 10, infatti, si informano regolarmente davanti alla tv, che in tempo di campagna elettorale svolge ancora un ruolo persuasivo nei confronti di quegli elettori che decidono all’ultimo istante a chi assegnare il voto. Secondo Demos – Coop, i tele-centrici (quelli che usano quotidianamente solo la tv per informarsi) si concentrerebbero nella base di Forza Italia, mentre ad utilizzare la Rete in modo ibrido sono soprattutto i Cinque Stelle. E, a sorpresa, i leghisti dell’era Salvini. Il Pd appare invece il più trasversale. Del resto è tempo di larghe intese.
La fiducia nei tg: i dati
Interessanti i dati riguardanti la fiducia nei tg, che non rispecchiano necessariamente i riscontri in termini di share. I notiziari più apprezzati restano quelli Rai, in particolare il Tg3 (55% di pareri favorevoli) seguito da Tg1 (51%) e Tg2 (49%). Tutte le percentuali sono in calo rispetto alla rivelazione 2013 e il ribasso rispetto 2009 va dai 14 punti del Tg2 ai 9 del Tg3. Tra i tg Mediaset, solo il Tg5 presenta un livello di stima in crescita rispetto all’ultimo anno, ma al contempo in calo rispetto al 2009 (-13%). In progressivo calo, sia nel medio che nel lungo periodo, risulta invece la fiducia in Studio Aperto.