Recensione



5
novembre

PECHINO EXPRESS 2: QUANDO ANCHE UN REALITY PUO’ ESSERE EDUCATIVO

Pechino Express 2 - il grazie al cast

Il bacio appassionato dell’imprenditore Edward e della prostituta Vivian sulla scala antincendio di un hotel a cinque stelle di Beverly Hills; il discorso alla Nazione pronunciato da un Re balbuziente in periodo di guerra o le lacrime di Rossella O’Hara all’abbandono definitivo del suo Rhett. Il cinema ci ha spesso abituato a finali di forte impatto emotivo e psicologico. E, stavolta, anche il piccolo schermo è riuscito a far concorrenza al ‘fratello più grande’ confezionando un epilogo avvincente e commovente che ha fatto calare il sipario su Pechino Express 2.

Pechino è riuscito lì dove molti “colleghi” avevano fallito, ossia a regalare un finale all’altezza di un interessante percorso durato dieci puntate. Una puntata simile a quella di un film d’avventura: tre coppie, un mentore, delle prove da superare e una meta da raggiungere. Se la fase iniziale non è riuscita a trasmettere particolari emozioni, forse per il classico schema del “già visto”, sia per l’assaggio degli scarafaggi fritti che faceva molto La Talpa e sia della traversata in mezzo alle tigri che faceva molto Ciao Darwin, la seconda fase, quella disputata dalle Modelle Francesca Fioretti e Ariadna Romero e dagli Sportivi Massimiliano Rosolino e Marco Maddaloni ha tenuto lo spettatore incollato al video fino alla fine. In un crescendo di tensione e ansia, le due coppie hanno dato prova del proprio valore e della propria abilità, tanto nelle prove di resistenza, quanto in quelle d’intuizione.

E se le Modelle sono riuscite ad aggiudicarsi la Prova Vantaggio, risolvendo la sequenza matematica tai all’interno della stazione di Bangkok, gli Sportivi si sono rifatti lì dove pensavamo che avrebbero fallito: nel karaoke. L’obiettivo era quello di indovinare almeno cinque canzoni italiane intonate da dieci ragazze thailandesi che provavano a riproporle ascoltandole in cuffia, proprio come accadeva al Quizzone e a Sarabanda qualche tempo fa. I passaggi intercettati, la corsa forsennata alla Forrest Gump e la voglia di arrivare primi a tutti costi, hanno emozionato e insegnato che il garbo e l’educazione sono valori rintracciabili non solo nel libro di Giovanni Della Casa, ma anche nella tv generalista. Persino quando Rosolino cercava, disperato, di spiegare al conducente di non avere soldi per pagarlo ci sembrava di essere lì con lui, a lottare per la vittoria.

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2
novembre

TALE E QUALE SHOW 3: ATTILIO FONTANA VINCE ANCORA. UN PO’ TROPPO SOPRA LE RIGHE LA GIURIA

Tale e Quale show 3 - Attilio Fontana - Rino Gaetano

Puntata scoppiettante la settima di Tale e Quale Show 3, grande successo di Rai 1 che, complici i dati auditel, è stato premiato con due puntate aggiuntive. Due sono stati gli ospiti che hanno allietato la serata e visibilmente inorgoglito il padrone di casa Carlo Conti: in primis Fiorello, comparso a sorpresa durante le prove per sostenere l’amico Amadeus che doveva interpretarlo e poi Patty Pravo, giunta sul palco per prendersi e prendere in giro il suo ex compagno di vita Riccardo Fogli, che l’ha imitata.

Tale e Quale Show 3: bocciati i giurati nella settima puntata

Imitazioni, queste due, non particolarmente riuscite ma di sicuro impatto sul pubblico: Amadeus come sempre ha intrattenuto con la sua verve e la sua autoironia, ma era molto lontano dal Rosario nazionale; stessa cosa può dirsi della drag queen Riccardo Fogli che, non potendo in nessun modo riprodurre la grazia e l’eleganza di Patty Pravo, ha puntata tutto sul coraggio e sull’emozione. La sua Patty Pravo è stata soprannominata la Patty Pravo della Salaria!

Tra tutte le altre performance, però, a spiccare è stata quella della giuria che mai come ieri sera si è “esibita” regalandoci alcuni momenti che, nel bene ma soprattutto nel male, non potremo dimenticare più. In particolare Christian De Sica, sincero ma forse troppo poco delicato nel commentare la normale capigliatura di Frizzi o la carriera di Clizia Fornasier che “la vedi e pensi: carina ma non sa fare niente” e Loretta Goggi che, con l’incursione di Fiorello, ha colto l’occasione per rivangare ancora una volta l’infausto passato della sua esperienza a Miss Italia e l’ingresso oscurato proprio dalla presenza di Fiore. Momento sul quale sarebbe il caso, proprio nel suo interesse, di stendere un velo pietoso.

Tale e Quale Show 3: Attilio Fontana vince la settima puntata


28
ottobre

MISS ITALIA 2013: UNA SERATA IMBARAZZANTE CHE HA ELETTO UNA VALIDISSIMA REGINETTA DI BELLEZZA

Giulia Arena - Miss Italia 2013

Giulia Arena - Miss Italia 2013

Sgrombriamo, innanzitutto, il campo da un dubbio: sono stato, sono e continuerò ad essere favorevole alla trasmissione di Miss Italia in tv. I motivi sono quelli che avrete potuto leggere su queste pagine negli ultimi mesi. Questo, tuttavia, non significa che la messa in onda del concorso possa essere approvata e apprezzata tout court.

Ieri sera, difatti, lo stupore iniziale per un avvio intelligente e non convenzionale della serata finale ha presto ceduto il posto all’imbarazzo. E le ragioni non sono difficili da ricercare: Massimo Ghini e Cesare Bocci saranno pure dei bravi attori, ma sono dei pessimi conduttori. E’ come se il PalaArrex di Jesolo avesse offerto loro un’ottima scena (seppur un pizzico tetra) sulla quale performare e questa fosse rimasta vuota per tutta la durata dello show (pessima anche la regia di Sergio Colabona). Impacciati, non coordinati o, se preferite, semplicemente inesperti, come era facilmente immaginabile, i due present-attori non sono riusciti a ‘portare a casa’ la serata.

E’ come se si fosse cercato lo sdoganamento del concorso piuttosto che la Miss Italia 2013. Assurdo, infatti, che le ragazze in gara si siano viste poco e niente, e pretestuoso (ma comprensibile, in realtà) l’aver sostituito il numero tradizionale (come a dire, abbiamo un nome non un numero) con un anello numerato.





24
ottobre

SWEET SARDINIA: 10 COPPIE DI INNAMORATI E TRE GIUDICI PER UN MODERNO UOMINI E DONNE SULLA VECCHIA LOVE BOAT

Sweet Sardinia - I giudici

Mare profumo di mare, con l’amore io voglio giocare. Così cantava Little Tony nella storica sigla di Love Boat, telefilm anni ‘80 che raccontava la vita dell’equipaggio di una nave da crociera e dei suoi passeggeri, impegnati a rilassarsi ed innamorarsi dando vita ogni volta a nuove e vecchie storie. Oggi, la nave è diventata un galeone e il mare che lo accoglie è quello che bagna la nostra Sardegna.

Sweet Sardinia: la vita privata delle coppie alla “berlina” dei giudici

Sweet Sardinia, docu-reality nonché love game di La5 partito il 19 settembre 2013 e arrivato – con la puntata in onda questa sera 24 ottobre 2013 – al sesto appuntamento, non è un telefilm ma poco ci manca. Gli ingredienti, infatti, ci sono tutti: i personaggi ben delineati e molto differenti l’uno dall’altro, gli antagonisti (in questo caso talvolta i giudici, talvolta gli altri concorrenti) e una trama che magari non è già scritta ma di cui possiamo facilmente immaginare il seguito.

Le nove coppie in gara, a cui ne è stata aggiunta in corso d’opera un’altra prontamente fatta fuori alla prima occasione, hanno deciso di mettere in gioco, e alla berlina, la propria storia. E la novità del programma, se vogliamo, è tutta qui. Indagare l’amore con l’occhio attento di una telecamera, infatti, era già venuto in mente ad altri, in particolar modo a Maria De Filippi che con il suo Uomini e Donne crea tuttora in tv nuove coppie e nel fu Vero amore del 2005 separava quelle già esistenti, mettendo alla prova gli innamorati con tentazioni varie. Su La5, invece, coppie sia nate da poco che sposate e con una lunga storia alle spalle si espongono al giudizio di qualcuno che, con una parola, può demolire la loro convintissima sintonia.

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24
ottobre

PECHINO EXPRESS 2: I LAUREATI VINCONO LA TAPPA ED ELIMINANO PADRE E FIGLIO SALVANDO I “FIGLI DI”

Pechino Express 2 - Eliminati Padre e Figlio nell'ottava tappa

Colpo di scena, è proprio il caso dirlo. Alla fine dell’ottava puntata di Pechino Express 2 i vincitori della tappa hanno preso una decisione impopolare e inattesa con la quale hanno eliminato dal gioco la coppia Padre – Figlio, composta da Massimo e Paolo Ciavarro. Due concorrenti che proprio questa sera avevano dato il meglio di sé: papà Massimo era addirittura riuscito a sorridere un pochino giocando con i bimbi del Laos, togliendosi dal viso il grugno serioso che ha caratterizzato da sempre la sua esperienza nel gioco.

Pechino Express 2: i Laureati vincono la tappa e salvano i “Figli di” eliminando Padre e Figlio

Ma la cosa più sconvolgente non è stata la loro eliminazione, bensì il fatto che i vincitori, ovvero i Laureati, avevano la possibilità di mandare a casa i Figli di, nemici giurati dei Ciavarro nonché dei Laureati stessi, che non avevano mai perso occasione per parlar male di Giovanni e Costia Teodori. E invece li hanno salvati. Perché? Difficile dirlo a due tappe dalla fine, ma viene spontaneo ricordare gli Sportivi che, nella scorsa puntata, avevano deciso di eliminare La Marchesa e Gregory e salvare Padre e Figlio perché per spirito agonistico (ritenendoli i più forti) volevano portarli con loro fino alla fine.

Ma la sportività non è stata d’insegnamento ai Laureati, che comunque hanno interrotto il loro record di vittorie consecutive, e nemmeno agli stessi Figli di, che questa sera hanno anche affermato di essere giocatori leali a differenza di Massimiliano Rosolino e Marco Maddaloni. Questione di interpretazione, e di punti di vista. Qualcuno non avrà trovato né leale né elegante il modo ostinato ed urlato in cui hanno impedito ai Ciavarro di salire sull’auto che li ospitava (atteggiamento che, se degli altri, finora i due trovavano molto volgare).





22
ottobre

UNA GRANDE FAMIGLIA 2: CON IL RITORNO DI EDOARDO NULLA E’ CAMBIATO, PERCHE’ TUTTO SI PUO’ ANCORA DISTRUGGERE

Una Grande Famiglia 2 - Alessandro Gassman (Edoardo Rengoni)

Quando ci si saluta con una domanda, e passa tempo prima di rivedersi, ci si aspetta che la risposta arrivi forte e chiara per sanare la distanza. Ma quando la risposta tanto attesa è una domanda, e un’altra ancora, come in un gioco di scatole cinesi, la curiosità potrebbe lasciare spazio alla stanchezza. Nelle serie televisive, però, spesso questo non accade: esempio supremo è Lost, che ha tenuto legati a sé milioni di appassionati per sei stagioni rimandando sempre al domani un chiarimento che alla fine non è mai davvero arrivato.

Una Grande Famiglia 2: una trama contorta che intrappola lo spettatore

La sensazione che il pubblico di Rai 1 ha provato nel vedere questa sera l’inizio della seconda stagione di Una Grande Famiglia 2 forse è proprio questa: finalmente Edoardo (Alessandro Gassman) è tornato, è vivo, spiega perché è stato costretto ad andare via, spiega qual è il pericolo che ancora incombe sui Rengoni, ma noi, come gran parte della sua famiglia, non gli crediamo. E quindi siamo punto e a capo.

La fiction ruota intorno a questo personaggio, come anche la prima serie, con la differenza che all’epoca lui non c’era davvero e di Edoardo vedevamo solo ciò che i suoi familiari ricordavano e le percezioni che erano in grado di fornire. Ora è tornato e il pubblico, nel conoscerlo davvero, paradossalmente non lo riconosce. Come fosse un altro, come fosse un Edoardo posticcio, perché non è quell’Edoardo che abbiamo aspettato.

La trama si infittisce e si ingarbuglia dandoci la sensazione che questo ritorno non segni la fine dell’incubo ma l’inizio di qualcos’altro che tanto bello non appare. La straordinaria capacità interpretativa degli attori protagonisti dà però risalto alle sensazioni che aleggiano tra i loro personaggi, distraendo il pubblico molto spesso da una sceneggiatura volutamente contorta che dà, dopo ogni pugno, una carezza lasciandoci sul più bello.

UNA GRANDE FAMIGLIA 2 PERSONAGGI

UNA GRANDE FAMIGLIA 2 ANTICIPAZIONI: UN MATRIMONIO E LA SCELTA DI CHIARA

UNA GRANDE FAMIGLIA 2: ANTICIPAZIONI SECONDA PUNTATA

Una Grande Famiglia 2: personaggi forti e concreti fanno da filo conduttore

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17
ottobre

PECHINO EXPRESS 2: EVVIVA LA MARCHESA D’ARAGONA!

Marchesa Daniela Del Secco D'Aragona

Fin dai primissimi minuti di Pechino Express eravamo convinti che la Marchesa Daniela Del Secco d’Aragona sarebbe stata la rivelazione del programma. Eccentrica, divertente, svampita e cortese, la Marchesa ha fatto subito breccia tanto nel cuore dei suoi compagni d’avventura, quanto in quello del telespettatore da casa, colpito dalla sua stravaganza e dalla sua voglia di mettersi alla prova e, ora che lei e il suo fido Gregory sono fuori dai giochi, siamo pronti a tirare le somme della loro partecipazione al reality on the road di Rai2.

Partiamo subito da un presupposto: quando abbiamo saputo della presenza di una Marchesa con tanto di maggiordomo a carico in questa edizione di Pechino, credevamo davvero di imbatterci in una dispettosa e viziata Lady Catherine De Bourgh in puro stile austiniano, magari con al seguito un valletto tuttofare oppresso dall’esaudire i suoi desideri e dall’obbligo di portare un ombrellino per ripararla dal sole. Ed è per questo che, quando ci siamo trovati di fronte a una donna forte, solare e divertente, la nostra simpatia non poteva che andare a lei, lei che ha saputo mescolare le sue arti oratorie e i suoi barlumi d’euforica libertà con magistrale sapienza, lei che non ha fatto pesare a Gregory la sua condizione di subalternità e lei che ha saputo creare un vero e proprio “personaggio”, anche se a tratti un po’ troppo esasperato.

E’ stato allora, quando le battute iniziavano ad essere ridondanti e la stanchezza iniziava a farsi sentire, che la montagna della Marchesa ha iniziato, pian piano, a sgretolarsi, arrendendoci a non aspettarci da lei niente di più se non quei tratti caratteristici sottolineati nelle prime puntate. Se però dovessimo individuare le note dolenti della sua avventura queste porterebbero un solo nome e avrebbero un solo volto: quello di Gregory. Il maggiordomo, che all’inizio faceva quasi tenerezza per via della sua timidezza e della mancata dimestichezza con l’italiano, si è dimostrato, in questa settima puntata, un servitore sleale.

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14
ottobre

LUCIGNOLO 2.0: L’ANTICO SPACCIATO PER MODERNO

Lucignolo 2.0

Cos’era Lucignolo un tempo? Una finestra inedita sul mondo nascosto e lascivo dei giovani, quello accuratamente arginato dalle cronache e dai telegiornali e illuminato, per l’occasione, da telecamere nascoste e luci psichedeliche. Cos’è Lucignolo 2.0 oggi? Una vetrina stanca e ridondante su quanto già sappiamo o immaginiamo di sapere. Perchè il mondo è rimasto lo stesso, ma ad essere cambiato è il linguaggio.

E i social network, quelle bestie nere tanto osannate dai programmi tv fino a diventare il termometro del loro successo (quando -ovviamente- a premiarli non ci sono interessanti dati auditel), hanno sì modificato il modo di pensare e d’interagire, ma sono capaci, anche, di svelare anzitempo curiosità e tendenze sul nostro mondo. Non occorre certo sintonizzarsi su Italia1 e ammirare un servizio sulle fan di Moreno per scoprire chi siano i nuovi idoli della musica italiana e quanto i propri seguaci tengano a loro, così come non occorre scoprire i segreti più reconditi dell’“autolesionismo” quando persino Checco Zalone li ha inseriti nel film “Cado dalle nubi”. Il pubblico, almeno quello giovane, è molto più informato della sua realtà e delle sue stranezze di quanto non fosse in passato, tanto che Lucignolo, più che un biscazziere che ci apre gli occhi, sembra una sorta di ripetizione di quanto appreso negli ultimi anni, negli ultimi post e negli ultimi tweet.

Ormai siamo i diretti protagonisti della nostra storia e della nostra pagina personale: commentiamo i programmi che guardiamo, le mode che indossiamo e i divi che ammiriamo, assurgendo -a volte impropriamente- al rango di giudici assoluti. E fin qui nulla da dire, d’altronde i social network sono stati creati per questo, ma vedere un Lucignolo privato di quel mordente e di quell’efficacia dei tempi che furono, un po’ rattrista e fa riflettere. Persino l’idea di creare un app apposita e di seguire le imprese impossibili di Miki, il più improponibile degli inviati, ci sembra una manovra retrò. Siamo cambiati noi o è cambiato Lucignolo?

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