Recensione



8
maggio

UN MEDICO IN FAMIGLIA 9, 14 SOTTO UN TETTO: AVE CERCA SEMPRE DI RISPARMIARE PERCHE’ I MARTINI NON LAVORANO ABBASTANZA?

Un Medico in famiglia 9 - Ave Battiston (Emanuela Grimalda)

Le perplessità che abbiamo espresso riguardo alle trame di Un Medico in famiglia all’indomani del debutto della nona stagione, hanno scatenato le vostre. E così, ora che la fiction è nel vivo (oggi andrà in onda la decima puntata), abbiamo pensato di raccoglierle e sottolineare altri elementi che ci sono poco chiari sulle vicende della famiglia Martini.

La casa di Un Medico in famiglia 9: un solo bagno per quattordici persone

Su Sorrisi di questa settimana compare la piantina della villetta di Poggiofiorito (potete vederla sotto): piano terra con cucina, salotto e sala da pranzo; primo piano con camere da letto dei nonni, dei ragazzi e di Marco e Maria; secondo piano con la mansarda attualmente occupata da Sara, mentre Lorenzo e sua moglie Veronica sono nel garage adibito a stanza. Nessuna notizia sulla camera di Ave che però, si presume, si trovi al piano terra, dove per anni nonno Libero dormiva (che fine ha fatto quella stanza?) e dove c’era a suo tempo la camera di Cettina, poi passata ad Alberto. Una quindicina di persone che vivono sotto lo stesso tetto e, udite udite, con un bagno solo!

Un Medico in famiglia 9: perché nessuno lavora mai?

Il che è strano, perché per costruire mansarde e cambiare l’arredamento ad ogni serie si presume che i soldi ci siano, quindi un secondo bagno si poteva pure ricavare. Ma ecco spuntare l’annosa questione: i soldi. I Martini sono una famiglia agiata, composta da fior fior di professionisti, solo che… nessuno lavora mai! Maria, che ciondola tutto il giorno tra casa, case famiglie e parco giochi, in questa stagione non l’abbiamo mai vista con i pazienti. E non può contare neanche sulle ferie o sui permessi speciali perché nell’ottava stagione ha lasciato l’impiego in ospedale per aprire uno studio privato, dove però sembra non andare mai: dove li prende i soldi per comprarsi tutti quei bei vestiti? Suo marito Marco è un giornalista ma, a parte l’intervista a Fiamma e il libro che doveva scrivere sulla vita di quest’ultima (libro a cui poi ha rinunciato, dunque niente compenso), nada. Lo stesso si può dire di Lorenzo e sua moglie, che passano il tempo in giro e mai in clinica o all’università dove pure avrebbero degli impieghi; Sara al bar non c’è mai e come lei il fidanzato Stefano, pluriimprenditore che, però, passa come se niente fosse interi pomeriggi a casa Martini a giocare a carte con Libero ed Enrica. E poi, signori, c’è Ave.

Un Medico in famiglia 9: che fine ha fatto il lieto fine tra Luca e Elena?




5
maggio

SI PUO’ FARE!: UN PROGRAMMA CHE NON STANCA, TRA ECCELLENZE E DOPPI SENSI

Si può fare! - Maddalena Corvaglia nei Tessuti aerei

L’irriverenza è arrivata nel venerdì sera di Rai 1, il che è già un fatto eclatante. Ma se aggiungiamo che è comparsa in un programma di Carlo Conti, normalmente il più classico fra i conduttori, diventa quasi un evento: la prima puntata di Si può fare!, la ricorderemo sicuramente e non solo per le performance dei concorrenti, quanto per le battute e i doppi sensi sprecati dalla giuria e, incredibilmente, cavalcati dallo stesso Conti.

Si può fare!: Amanda Lear è la giurata ideale

Voglia di sorridere e di non prendersi troppo sul serio, dunque. I duetti tra la scatenata Amanda Lear – giurata ideale per l’assoluta mancanza di peli sulla lingua – e Pippo Baudo, secondo la collega troppo attento all’avvenenza delle concorrenti, hanno fatto da sfondo, insieme all’olimpionico rigore del terzo giudice Yuri Chechi, alle esibizioni dei dodici protagonisti. Esibizioni molto particolari e a tratti spettacolari, come quella di Maria Amelia Monti e Federica Nargi, che pattinavano sulla pedana appese letteralmente al collo del loro tutor. O i Tessuti aerei, durante i quali Luca Marin ha rischiato di capitolare giù dai teli, cosa che gli ha fatto perdere la sfida contro Maddalena Corvaglia, proclamata poi vincitrice della puntata. La signora Burns in effetti appare allenatissima: merito forse dell’esperienza della scorsa estate a Jump! ?

A parte qualche piccola paura e l’ansia da prestazione, clima di divertimento nello studio 5 del Nomentano in Roma, animato da Sergio Friscia, che ha offerto addirittura il bis del suo balletto in stile Bollywood, e Marco Columbro, forse un po’ troppo sopra le righe e volutamente scatenato. Tanti elementi diversi in scena, comunque, che hanno contribuito a confezionare uno show godibile, che sembra originale quando invece, a rifletterci, è un connubio di cose già viste.

Si può fare!: tracce di già visto in un programma che funziona


26
aprile

IL TEMPO DEL CORAGGIO E DELL’AMORE: IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

il tempo del coraggio e dell'amore prima puntata

Adriana Ugarte

E’ andata in onda su Canale 5 la prima puntata de Il tempo del coraggio e dell’amore, la serie spagnola di Antena 3, campione d’ascolti della scorsa stagione televisiva iberica. Ambientata fra Madrid e il Marocco nel 1936, all’alba della guerra civile spagnola, la serie doveva essere per Mediaset il primo esperimento di cross casting: infatti era previsto un passaggio su Rete 4, sfumato all’indomani della messa in onda.

A prima vista sembra l’ennesimo melò ben confezionato: fotografia dai colori caldi, una buona regia e un buon doppiaggio a fare da cornice ad una storia tutt’altro che originale. E’ il 1934 e Sira Quiroga (Adriana Uguarte) è una giovane sartina cresciuta senza padre che – ad un passo dalle nozze con Ignacio, funzionario ministeriale tanto perfetto, quanto noioso, e mentre l’atelier dove lavora sta chiudendo a causa dei bassi guadagni – perde la testa per l’enigmatico e passionale Ramiro Arribas (Ruben Cortada).

Tuttavia, gli eventi che in una telenovela sarebbero grandi colpi di scena in Il tempo del coraggio e dell’amore fanno a meno del pathos facile, scorrendo con una certa snellezza e proiettando lo spettatore sempre più dentro la storia, quasi senza che se ne accorga: Sira, senza piagnistei nè scene madri, manda a monte le nozze con Ignacio, incontra il padre che non conosceva, riceve da lui un’eredità, va in Marocco per costruirsi una nuova vita con Ramiro… Ma la mente di chi guarda è già avanti: nella prima scena della puntata abbiamo infatti assistito ad un flash forward in cui Sira, imbottita di pistole, dice di esser costretta ad attraversare un Paese straniero per pagare il prezzo delle proprie scelte.

Il Tempo del Coraggio e dell’Amore: fiction tradizionale, ma che sa incuriosire senza “pesantezza”





24
aprile

HELL’S KITCHEN ITALIA: CRACCO CHE IMITA RAMSAY NON CONVINCE. MA IL CAST E’ AZZECCATO

Hell's Kitchen Italia - Carlo Cracco

Hell's Kitchen Italia - Carlo Cracco

Sostituire Gordon Ramsay è un’impresa ardua, e infatti è stato un errore imporre a Carlo Cracco, nella versione italiana di Hell’s Kitchen in onda il giovedì su SkyUno, di “esplodere” come lo chef pluristellato scozzese, solo per mere questioni televisive (così come dichiarato dal diretto interessato). Se non altro perché è evidente che il nostro Ramsay ci tiene a mantenere un atteggiamento molto più equilibrato e meno altezzoso del collega, così come ci ha abituato per anni a Masterchef, fatto di sguardi fulminanti e silenzi tombali piuttosto che di urla e offese a destra e manca.

Così se dal primo – divertente – episodio, sembrava che si volesse puntare più sul reality che sul talent culinario, proprio per sopperire alla “mancanza” di Ramsay e rimediare alle “mancanze” di Cracco, ma anche per marcare le distanze dall’altro cooking show di Sky Uno, dal secondo – con l’apertura del ristorante, peraltro molto più piccolo e meno scenografico di quello statunitense – le premesse sono state in parte smentite. Lo chef di origini venete – che per fisicità rimane un personaggio adeguato – ha infatti conquistato la scena ma è stato fin troppe volte tentato dal prendere ispirazione oltreoceano, risultando inutilmente forzato e poco convincente tra grida, rimproveri e prime cacciate, che – assieme al servizio – hanno messo in secondo piano l’evolversi dei rapporti tra i concorrenti.

Il format, invece, è pressoché identico alla versione originale, come la discreta varietà dei piatti cucinati nei servizi (siamo pur sempre in Italia!), che nella versione statunitense tendono un po’ troppo a ripetersi. Pare inoltre azzeccatissimo, almeno fino ad ora, il cast (qui tutti i concorrenti) che già nei primi due episodi ha fatto faville: c’è della pesante competizione non solo nella squadra delle donne, tutte già contro la povera Amelia, ma anche in quella degli uomini tra cui – dopo il primo disastroso servizio – hanno iniziato a correre fulmini e saette, sia in cucina che nel loft. Il che fa ben sperare per i prossimi episodi.

Hell’s Kitchen Italia – Anticipazioni puntata 24 aprile 2014


18
aprile

RODOLFO VALENTINO – LA LEGGENDA: PIU’ CHE UNA FICTION, UNA TELENOVELA

Gabriel Garko e Angela Molina

E’ andata in onda la prima puntata di Rodolfo Valentino-la leggenda, miniserie in due puntate sulla vita del ballerino e attore degli anni Venti, passato alla storia come primo sex symbol di Hollywood. Il protagonista, Gabriel Garko, si è detto orgoglioso ed entusiasta di questa sua nuova prova attoriale, poichè per la prima volta ha potuto cimentarsi nell’interpretazione di un personaggio realmente esistito. Peccato che nella prima puntata della fiction di verità se ne siano viste ben poche.

Sembrava di esser capitati per sbaglio nella più sudamericana delle telenovelas: il piccolo ribelle che viene mandato in collegio dal padre che non lo ama abbastanza e, una volta cresciuto, si ritrova a fare il domestico nella casa di un ricco marchese senza scrupoli. Ma non c’è telenovela senza amore tormentato: ecco, quindi, comparire Caterina (Victoria Larcenko) la dolce e ingenua figlia del marchese, ovviamente già promessa ad un uomo gretto, che non ama, pronta a far battere il cuore del protagonista bello e dannato che sembrava incapace di amare davvero. Ad ostacolare la romantica fuga d’amore dei protagonisti naturalmente c’è la matrigna cattiva, Nina (Dalila Di Lazzaro), che separa i due amanti mentendo ad entrambi, salvo poi pentirsene amaramente e trasformarsi in extremis in un (poco credibile) agnellino. Dulcis in fundo Caterina, sedotta e abbandonata, rimane incinta di Rodolfo, ormai sbarcato negli States, e cerca di scriverglielo in una lettera che lui ovviamente non leggerà mai, per via degli intrighi di Rosa (Elena Russo) che a sua volta vuole appioppare al ragazzo un figlio non suo.

Basta dare un’occhiata alla vera storia di Rodolfo Valentino per capire che tutta la trama della prima puntata è un’invenzione (nemmeno troppo originale) degli sceneggiatori. E’ comprensibile voler romanzare la realtà per esigenze di scena, ma in questo caso sembra si sia voluto allungare a tutti i costi (con una puntata in più?) un brodo che si preannunciava ricco per via del fascino del personaggio interpretato e dell’attore che lo interpreta.

Rodolfo Valentino – La Leggenda: per ora (quasi) niente nudo…





15
aprile

THE UNDATEABLES: AMORE E DISABILITA’ SENZA RETORICA

The Undateables

The Undateables

E’ in onda dallo scorso 23 Marzo su Real Time ogni domenica alle 23.05 The Undateables, docu-reality made in UK targato Channel 4. Al centro della trasmissione, dal titolo provocatorio (The Undateables significa letteralmente “gli inaccoppiabili”), l’educazione sentimentale di ragazzi e ragazze diversamente abili alle prese con le ansie, le difficoltà e le speranze legate alla ricerca dell’anima gemella. In Italia si stanno trasmettendo le prime tre serie, ciascuna costituita da quattro puntate, mentre la quarta serie è in preparazione e andrà in onda su Channel 4 nel 2015.

La trasmissione è realizzata in collaborazione con due agenzie di appuntamenti specializzate nell’organizzare incontri fra persone disabili, la Searchmate e la Stars in the Sky. In ogni puntata vengono seguite le vicende di tre ragazzi/e, affetti da diverse patologie: paralisi e afasie di vario genere, autismo, sindrome di Down, Asperger, Tourette… insomma persone per le quali una vita sentimentale “normale” sembrerebbe un’utopia se non addirittura un tabù, in Italia e non solo.

Non è facile trattare la disabilità nelle trasmissioni televisive e nelle fiction, il rischio di scadere nel pietismo è sempre dietro l’angolo così come l’errore opposto: per non trasformare i disabili in “casi umani” si tende ad ignorare le loro difficoltà o a farli diventare fenomeni da guinness dei primati. The Undateables invece riesce a trattare la disabilità in maniera semplice e immediata, senza lacrime nè retorica, riuscendo a dare il “giusto peso” alle oggettive difficoltà di ciascuno dei protagonisti senza trasformarle in limiti, rendendo “vere” e coinvolgenti persino le relazioni “fredde” offerte dagli appuntamenti combinati.

Siamo tutti un po’ undateables…


8
aprile

UNA BUONA STAGIONE: ENNESIMA FICTION “GIA’ VISTA”

Una buona stagione - Ricardo Dal Moro

Prendete il tanto apprezzato filone della saga familiare, il profumo del mosto ed il fascino della vita di campagna stile Le tre rose di Eva, ma senza tutto quel sangue (siamo sempre su Rai1). Aggiungete un protagonista bello, coraggioso e parzialmente dannato e dei paesaggi a metà fra Un passo dal cielo ed un film di Rosamunde Pilcher. Mescolate tutto con molta, molta lentezza e otterrete la nuova fiction di Rai1 Una buona stagione (tutto sui personaggi) o almeno la sua prima puntata (stasera la seconda – qui le anticipazioni).

Certo è presto per i giudizi definitivi, ma se il buongiorno si vede dal mattino, questa fiction sembra fare del già visto il suo marchio di fabbrica. La storia del “figliol prodigo” scappato in Germania dopo aver causato la scomparsa di un parente stretto, e poi tornato per salvare ciò che resta dell’azienda di famiglia, l’abbiamo vista praticamente uguale nel recentissimo La mia bella famiglia italiana, coproduzione italo-tedesca con protagonista Alessandro Preziosi, andata in onda sempre sulla prima rete della tv pubblica lo scorso febbraio. Il burrascoso rapporto fra l’impulsivo Andrea (Ricardo Dal Moroqui maggiori info sull’attore) ed il più debole e austero fratello maggiore Jacopo (Alessandro Bertolucci), in Una buona stagione, ricorda quello fra i due fratelli Danieli di Rosso San Valentino, tanto per citare una delle “fonti” più recenti.

Se in Rosso San Valentino si voleva ricreare uno storico profumo e solo la protagonista bistrattata da tutti era in grado di farlo, in Una buona stagione solo il protagonista “maledetto” Andrea è in grado di preparare il misterioso vino che il fratello stava creando prima di morire a causa sua. Per il resto, nella nuova fiction Rai non manca nessuno degli ingredienti del più classico dei melò: c’è l’incontro casuale fra un lui e una lei che poi saranno legati dagli eventi della storia (Andrea Masci e la spavalda Marianne si incontrano in strada per via dell’ “originalissimo” espediente della gomma bucata, poi lei si scopre essere la figlia della futura acquirente della tenuta Masci). C’è anche il povero bambino orfanello talmente dolce e carino da risultare antipatico (il piccolo Gabriele Caprio, già protagonista proprio in Rosso San Valentino).

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8
aprile

FINE LIVING: A META’ TRA REAL TIME E DMAX C’E’ DAVVERO UN MONDO DA VIVERE

Fine Living - Stanze da sogno

Recensire un canale partendo dal confronto con un competitor non è quasi mai un buon segno. Ma in questo caso non fatevi ingannare perché, sebbene non si possa prescindere da opportuni paragoni, con Fine Living – nuovo canale 49 del dtt – non siamo davanti al solito copia e incolla messo in atto dalle principali reti tv.

Fine Living: un’offerta ricca e a tratti spettacolare

L’offerta italiana di Scripps Networks (editore del neonato canale) è, infatti, un sorta di connubio tra i due canali Discovery ormai entrati nella quotidianità degli italiani, DMAX e Real Time. Ma se del primo ha tralasciato i tratti più marcatamente maschili, tipo gli sport estremi o le macchine da corsa, e dal secondo ha tagliato via trucchi e parrucchi tipicamente femminili, Fine Living si presenta come un canale per per tutta la famiglia ma con contenuti “spettacolari”.

Pur non mancando format già noti, come il Man vs Food e gli Affari in valigia del canale 52 dtt o gli Hotel da incubo qui smantellati dal pitbull Anthony Melchiorri e non da Gordon Ramsay, in palinsesto troviamo alcuni programmi originali. Come Stanze da sogno o Le case più estreme del mondo – in cui ci vengono mostrate cantine costruite nelle piscine, abitazioni ricavate nelle caverne o a forma di automobili e serpenti -, ma anche Weekend con Giada – in cui la star Giada De Laurentiis scopre fantastici angoli del pianeta attraverso la cucina locale – e Caraibi in cucina – con il gastronomo Jonathan Phang alla scoperta delle isole e della cucina caraibica. Il motto del canale, un mondo da vivere, calza dunque effettivamente a pennello.

Fine Living: un mondo da vivere ma troppo patinato?

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