Qui Radio Londra



27
settembre

GIULIANO FERRARA CHIUDE QUI RADIO LONDRA: SONO OGGETTO DI MOBBING DA PARTE DI UN FUNZIONARIO RAI

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

Fine delle trasmissioni. Giuliano Ferrara spegne Qui Radio Londra, la rubrica d’approfondimento che conduceva dal 2011 sulla prima rete. Un addio, quello deciso dall’Elefantino, che era nell’aria, soprattutto a seguito di alcune frizioni con il direttore di Rai1 Mauro Mazza, che avevano impedito al programma di tornare in onda. Dopo un tiramolla durato tre giorni, oggi il direttore del Foglio ha sciolto gli indugi ed ha annunciato:

“Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. E’ un problema piccolo piccolo, una perdita di tempo. Ho sempre detto che non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro. Mi sembra normale. Ho molte altre cose da fare che mi interessano. Non recrimino e non ho nulla da pretendere. Ringrazio i collaboratori e saluto cortesemente il pubblico della mia rubrica. Non chiedo altro che questo: essere lasciato in pace. Mi infastidisce anche solo l’idea di essere trascinato in una rissa a sfondo televisivo. Fine delle trasmissioni. Punto”

Parole che chiudono una querelle scoppiata mesi fa in Rai con una discussione sugli ascolti deludenti di Qui Radio Londra, e sfociata lunedì scorso nella mancata trasmissione della puntata d’esordio della rubrica. Un episodio, questo, che aveva fatto infuriare lo stesso Ferrara, il quale stamattina aveva chiosato: “Perché non vado in onda? Perché non ne ho voglia“. A poche ore di distanza, la decisione di mollare tutto, in aperta polemica con la direzione di Rai1.




26
settembre

QUI RADIO LONDRA NON VA (ANCORA) IN ONDA. GIULIANO FERRARA SI INFURIA E CHIEDE DI VEDERE IL DG RAI GUBITOSI

Giuliano Ferrara

Qui gatta ci cova (ed Elefantino ci smena). Anche ieri sera Rai1 non ha trasmesso Qui Radio Londra, la rubrica d’approfondimento condotta e curata da Giuliano Ferrara. Per il secondo giorno consecutivo la trasmissione è saltata dal palinsesto della prima rete, ma stavolta sembra che a rifiutarne la registrazione – e dunque la messa in onda – sia stato proprio il direttore del Foglio. Il giornalista avrebbe agito in aperta polemica con il direttore di Rai1 Mauro Mazza, che l’altro ieri (lunedì 24 settembre) aveva stoppato il debutto stagionale del programma.

Il motivo? A quanto pare i contenuti della rubrica erano stati superati dall’evolversi dell’attualità. In sostanza, Ferrara nella registrazione del suo editoriale invitava la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini a dimettersi, ma quest’ultima lo avrebbe fatto di lì a poco, rendendo vecchie quelle considerazioni. Dunque, niente messa in onda: il giornalista, da parte sua, si è letteralmente infuriato e – come riportato da Repubblica – ha sbottato:

Vogliono riprendersi lo spazio per riguadagnare mezzo punto di share. Se lo riprendessero, auguri”.

Parole, quelle del conduttore di Qui Radio Londra, che sembrano aprire nuovi scenari sulle possibili cause del misfatto catodico. Secondo Ferrara, infatti, Rai1 avrebbe procrastinato il debutto del suo programma per motivi di share (dei quali, peraltro, già si era discusso nei mesi scorsi). Così, l’Elefantino ha trascinato la polemica fino a ieri sera, rifiutandosi di registrare il suo breve intervento quotidiano e minacciando di far saltare definitivamente la trasmissione.


24
settembre

QUI RADIO LONDRA: RIMANDATO IL RITORNO DI GIULIANO FERRARA?

Qui Radio Londra, Giuliano Ferrara

Dove è finito Giuliano Ferrara? Questa sera il giornalista doveva tornare a trasmettere dai microfoni di Qui Radio Londra, la rubrica d’approfondimento che egli conduce su Rai1, ma misteriosamente il debutto non c’è stato. Dopo l’edizione delle 20 del Tg1 condotta da Francesco Giorgino, la linea è stata infatti ceduta “ai programmi della rete” cioè ad Affari Tuoi con Max Giusti. Ma dell’Elefantino niente, nemmeno l’ombra.

Eppure il ritorno del giornalista era stato annunciato come si deve, con dei promo mandati in onda e pure con un breve comunicato che ne attestava la presenza su Rai1 a partire da lunedì 24 settembre. Cosa ha impedito a Giulianone di tornare on air? Il mistero si infittisce visitando la pagina web di Qui Radio Londra, sulla quale il ritorno dell’Elefantino era fissato addirittura per il 17 settembre 2012. Una settimana fa. Un valzer di date, questo, che potrebbe destare qualche sospetto soprattutto negli amanti delle dietrologie catodiche.

Qui Radio Londra, infatti, è stato anche al centro di alcune polemiche sugli ascolti poco soddisfacenti registrati alla messa in onda. Al riguardo, i piani alti di Viale Mazzini avevano discusso anche la possibilità di spostare la rubrica ad altra fascia oraria (dall’access prime time alle 14), per vedere di sbloccare la situazione. Il primo a mettere in discussione la tenuta del programma era stato il direttore di Rai1 Mauro Mazza, che a giugno ne aveva annunciato con freddezza la riconferma.





18
giugno

RAI1, MAURO MAZZA DIFENDE GLI ASCOLTI DELLA RETE E ‘SCARICA’ FERRARA

Mauro Mazza

Nel giorno in cui i palinsesti autunnali Rai verranno presentati agli inserzionisti pubblicitari, vale la pena soffermarsi sulle dichiarazioni rilasciate dal direttore della prima rete Mauro Mazza in merito a Qui Radio Londra, una delle trasmissioni più discusse della scorsa stagione tv. L’approfondimento serale condotto da Giuliano Ferrara è stato infatti confermato nella programmazione 2012-2013, ma pare che la decisione non sia piaciuta a Mazza, il quale nei giorni scorsi ha precisato:

E’ una scelta dei direttori generali che si sono succeduti. L’accordo infatti è stato siglato da Mauro Masi e confermato da Lorenza Lei

Parole dal retrogusto pilatesco, con le quali il direttore di Rai1 ha specificato le responsabilità della mossa, e allo stesso tempo ha preso le distanze dagli ascolti non particolarmente brillanti del programma che, secondo alcuni, avrebbero penalizzato l’intera rete. Al riguardo, lo stesso Mazza ha aggiunto:

“Senza l’appuntamento quotidiano con Giuliano Ferrara quest’anno Rai1 avrebbe nel prime time lo stesso ascolto dello scorso anno. Quindi sarebbe l’unica rete italiana col segno più rispetto al 2011, mentre siamo con un segno meno, comunque marginale rispetto al calo di altri canali”


21
aprile

GIULIANO FERRARA: “LORENZA LEI VUOL SPOSTARE QUI RADIO LONDRA”. IL DG E MAURO MAZZA REPLICANO

Qui Radio Londra, Giuliano Ferrara

Per farsi sentire, l’Elefantino si è messo a cinguettare. Con poche righe scritte su Twitter, ieri Giuliano Ferrara ha svelato alcuni retroscena che riguardano la sua rubrica televisiva Qui Radio Londra, in onda ogni sera su Rai1 alle 20.30. Stando a quanto ha comunicato il giornalista, la Direzione Generale della tv pubblica gli avrebbe chiesto di spostare il suo programma dall’access prime time alle 13.30, a causa del calo d’ascolti registrato.

Di fronte al presunto ‘pressing’, Ferrara ha avanzato una controproposta ai vertici Rai, i quali hanno però precisato con due comunicati (uno dalla Direzione Generale, l’altro dal direttore di Rai1) la loro posizione in merito. Andiamo con ordine. Nel tardo pomeriggio di ieri, Ferrara scriveva così sulla sua pagina Twitter.

“Il direttore di Raiuno mi ha proposto a nome della signora Lei di liberare lo spazio delle 8 e mezza e di fare Radio Londra alle 13.30. Gli ho controproposto di fare un commento di due minuti e trenta secondi in coda al Tg1, sennò amici come prima, senza strilli e martirio”

Poco più tardi, il giornalista avrebbe precisato all’Ansa che la proposta di Lorenza Lei sarebbe arrivata “per via degli ascolti che sono calati dal 18% al 16%“, e con l’intenzione di recuperare uno spazio utile per il palinsesto.





29
febbraio

QUI RADIO LONDRA, GIULIANO FERRARA SU LUCA ABBA’ (NO TAV): “NON SI PUO’ MORIRE PER UN BUCO NELLA MONTAGNA”

Giuliano Ferrara, Qui Radio Londra

La protesta No Tav ne ha folgorati parecchi, e Luca Abbà è solo il primo della serie (o l’ultimo, dipende). L’incidente capitato lunedì scorso all’attivista valsusino, che si era arrampicato su un traliccio per manifestare, ha generato una scarica di reazioni ad alta tensione: alcuni hanno riconosciuto in lui un nuovo eroe, altri invece lo hanno bollato come un ultrà inscosciente. Tra questi c’è Giuliano Ferrara, che è intervenuto sull’argomento dando una scossa dai microfoni di Qui Radio Londra.

Il giornalista ha mostrato al pubblico il filmato che documenta lo sciagurato gesto di Abbà, il quale poco prima di precipitare dal traliccio si vantava di aver fregato i controlli degli “sbirri” e minacciava:  ”sono disponibile ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete“. Ferrara ha commentato:

“Questa scalata verso il nulla per impedire una linea ferroviaria è un mistero più grande degli altri (…) Luca Abbà da sempre si configura come un piccolo grande eroe dell’antagonismo, che non accetta lo stato delle cose e non si è riconciliato col mondo“.

Il conduttore di Qui Radio Londra ha poi intavolato un discorsetto sugli obiettivi “profondamente sbagliati” della protesta e sulla necessità che qualcuno affronti il problema No Tav. Così, ha lanciato un appello:


7
ottobre

QUI RADIO LONDRA TRASLOCA ALL’ORA DI PRANZO

Qui Radio Londra, Giuliano Ferrara

Rai 1 corre ai ripari per arginare un’emorragia di ascolti senza precedenti. E così succede che nel prime time si registra già una chiusura anticipata (quella di Me lo dicono tutti, condotto da Pino Insegno), così come in access c’è odore di bocciatura, ma per ora nessuno stop anzitempo.

Qui Radio Londra, l’editoriale di circa cinque minuti di Giuliano Ferrara, in onda subito dopo il Tg1 della sera, trasloca all’ora post-caffè. Gli ascolti poco felici del programma (anche ieri lo share non è andato oltre il 16.54%), a stento sufficienti nonostante il traino dell’informazione numero uno in Italia (auditel parlando), hanno portato alla decisione, anticipata sulle pagine de Il Fatto Quotidiano: Qui Radio Londra andrà in onda intorno alle 14.00, dopo il telegiornale delle 13.30.

Il direttore della rete ammiraglia Rai, Mauro Mazza, già nell’occhio del ciclone, ammette le difficoltà riscontrate dal programma e soprattutto “cede” ad altri (Mauro Masi) le principali responsabilità:


29
settembre

SILVIO BERLUSCONI SI GIOCA TUTTO: “VADO IN TV ED ESPLODO”. MA SOLO IL CONTRADDITTORIO LO PUO’ SALVARE

Silvio Berlusconi, Porta a Porta

Ecco, gli ci vorrebbe un bel condono. Oppure una leggina ad personam per sospendere il compleanno a data da destinarsi. Se potesse, dicono che oggi Silvio Berlusconi farebbe carte false per non spegnere le sue 75 candeline. E te credo: con l’aria che tira c’è il rischio che stavolta a fargli la festa siano i magistrati. Tra intercettazioni, accuse, processi e smottamenti politici, il Cavaliere non se la passa poi così bene. A quanto si apprende, infatti, le ultime cronache avrebbero abbattuto l’umore del premier come uno stormo di pernici in tempo di caccia. Silvio si sentirebbe sempre più vittima di un accanimento giudiziario; da qui la decisione di reagire e di sferrare una controffensiva mediatica.

Già nei giorni scorsi si vociferava che Berlusconi fosse pronto a metterci la faccia, andando in tv a spiegare le sue ragioni. Tali rumors si sono intensificati ieri, dopo il voto sulla mozione di sfiducia al ministro Saverio Romano. Il premier, in particolare, si sarebbe sfogato con alcuni deputati del Pdl. “C’è una gara delle Procure contro di me, prima mi vogliono come testimone ora come indagato. Non ce la faccio più, uno di questi giorni vado in tv ed esplodo” avrebbe detto il Cav, secondo quanto riportato dal Giornale. Parole che suonano quasi come una dichiarazione di guerra, come l’inizio di una battaglia senza esclusione di colpi. Mors tua, Lavitola mea…

E allora tv sia. Pare proprio che Berlusconi possa apparire presto (molto presto) in un salotto televisivo, magari sulle poltroncine di Porta a Porta oppure a Matrix, da Alessio Vinci. L’intenzione sarebbe quella di raccontare agli italiani la sua versione dei fatti, denunciando una persecuzione dei giudici nei suoi confronti. Allo stesso tempo il Cavaliere potrebbe spiegare i dettagli del manovrone economico, dopo l’ennesima modifica apportata dal Governo. Diciamolo subito: in questa operazione mediatica saranno fondamentali i toni utilizzati, sui quali Silvio si giocherà tutto. Ma proprio tutto.