La notte degli Oscar è stata lunghissima e noi l’abbiamo seguita tutta nell’altrettanto lunghissima maratona che Sky Cinema Oscar ha dedicato alla manifestazione. Prima di segnalarvi i nomi dei vincitori dell’ambita statuetta, spenderemmo però due parole su come Sky ha scelto di celebrare questa serata. La conclusione è che sarebbe stato meglio per tutti collegarsi e trasmettere in diretta red carpet e cerimonia piutttosto che costringere lo spettatore a guardare inutili ‘commenti a corredo’. Il trio composto da Francesco Castelnuovo, Gianni Canova e Selvaggia Lucarelli, in collegamento da uno studio triste come il set di Marcellino Pane e Vino, era male assortito come il gelato al cioccolato che fa da contorno alla fiorentina.
Fondamentalmente non si è compreso fino in fondo il motivo per cui fossero lì. Non c’è stata critica, se non qualche commento superficiale o pronostico da bar sport, non c’è stato approfondimento, non c’è stata ironia, solo continui collegamenti con Hollywood Boulevard e con i presentatori americani, che mandavano in onda servizi e interviste e gli immancabili spazi pubblicitari. La Lucarelli che di solito siamo abituati a vedere simpatica e brillante era imbalsamata su una sedia con un ipad in grembo a leggere tweet e sondaggi, intimorita da un Gianni Canova che è certamente un grande critico ma nei confronti dell’ironia e della leggerezza, ha lo stesso istinto killer che Dexter ha nei confronti dei criminali. Francesco Castelnuovo, dal cui taglio di capelli da paggetto, ahinoi, non riusciamo a prescindere, ha provato a essere simpatico. Lo ricorderemo per aver commentato il suo tweet preferito “oscar, pizza e birra gelata” aggiungendo che mancava “il rutto libero di fantozziana memoria”. Non ridete troppo, eh.
Insomma, o si toglie l’audio americano e i commentatori italiani commentano direttamente la serata che si svolge sia sul red carpet che all’interno del teatro, lasciando spazio alla lingua originale quando ce n’è bisogno oppure si lascia andare tutto in lingua originale perchè nemmeno con gli effetti speciali degli Studios una interprete può diventare una e trina, riuscendo a tradurre simultaneamente lo scambio di battute delle presentatrici sul red carpet e le risposte degli intervistati senza infastidire lo spettatore con l’inevitabile tono stenografico. A questo punto, finito il “taglia e cuci” degno dell’Oscar per i migliori costumi, vi segnaliamo qui di seguito, categoria per categoria, i vincitori della statuetta, che segneremo in grassetto all’interno delle nominations.