La ricerca della verità sulle stragi di mafia riporta Michele Santoro in prime time su La7. Non con un talk show ma con uno speciale approfondimento ‘one shot’ curato dall’emittente, assieme al TgLa7, in onda domani – 28 aprile – in diretta. Il conduttore sarà tra i protagonisti di una serata condotta da Enrico Mentana con Andrea Purgatori.
Mafia
Mafia – La ricerca della verità: Michele Santoro in prime time su La7 con Mentana e Purgatori
Report, un pregiudicato rivela: «La mafia voleva uccidere Sigfrido Ranucci» – Video
I mafiosi “ti volevano far ammazzare“. In un video trasmesso ieri sera da Report, il pregiudicato Francesco Pennino si è lasciato andare a rivelazioni sconcertanti. L’uomo ha affermato che nel 2010 (quando si trovava in carcere e aveva incontrato dei mafiosi) alcuni esponenti del clan Madonia volevano uccidere Sigfrido Ranucci, attuale conduttore della trasmissione d’inchiesta di Rai3.
Massimo Giletti sotto scorta dopo le minacce del boss. «Perché solo adesso?»
Una scorta dei carabinieri protegge Massimo Giletti dopo le minacce del boss Filippo Graviano. Il conduttore televisivo vive sotto protezione da un paio di settimane: il provvedimento è stato adottato dal Ministro dell’Interno Lamorgese a seguito delle intimidazioni che il capo mafioso – condannato per le stragi del ‘92 e del ‘93 – aveva rivolto al giornalista in un’intercettazione dell’11 maggio scorso.
Massimo Giletti nel mirino del boss Graviano: «Sta scassando la minchia»
Massimo Giletti e Nino Di Matteo “stanno scassando la minchia“. Parlava così Filippo Graviano, il boss mafioso condannato per le stragi del ‘92 e del ‘93, contrariato per i contenuti della trasmissione Non è L’Arena, in onda la sera prima su La7. L’11 maggio scorso, durante l’ora d’aria in carcere, il malavitoso si riferiva con toni minacciosi al conduttore tv e al noto magistrato. Ad ascoltarlo, gli agenti del Gom (il reparto mobile della Polizia penitenziaria) che lo sorvegliavano.
Cose Nostre: su Rai1 le storie di donne che si sono ribellate alla criminalità
Le storie di donne capaci di opporsi alla violenza cieca delle mafie saranno al centro della quarta edizione di Cose Nostre, in onda da stasera in seconda serata su Rai 1. Condotto e ideato dalla giornalista Emilia Brandi, il programma darà spazio alle vite di giornalisti, imprenditori, amministratori pubblici e testimoni di giustizia che, per via dei loro saldi valori, hanno deciso di opporsi al potere, sempre più vasto, della criminalità organizzata, andando spesso incontro ad un infausto destino.
Così in terra: Rai3 racconta don Ciotti con un film introdotto da Vasco
Un prete “ribelle, libero, instancabile, scomodo, eretico“. Se non è una santificazione laica questa, poco ci manca. Rai3 celebra domani – 8 giugno – in prima serata Don Luigi Ciotti, il sacerdote sotto scorta da 29 anni per la sua attività contro le mafie, fondatore del Gruppo Abele e ideatore dell’associazione Libera. A lui e al suo impegno è dedicato Così in terra, il film presentato in prima visione assoluta dalla terza rete.
Le Iene: la successione di Totò Riina diventa un superficiale «toto-boss»
La successione alla guida di Cosa Nostra dopo la morte di Totò Riina è un tema decisamente serio, che sta allertando le forze di polizia. C’è poco da scherzarci sopra, come dimostra anche la recente relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia. Per questo abbiamo guardato con una certa perplessità il servizio trasmesso ieri sera da Le Iene in cui l’argomento veniva affrontato con toni superficiali.
Serie tv sulla mafia, Nicola Gratteri: «Ragazzi imitano i personaggi». Giusto monito, ma no alle censure
Nicola Gratteri combatte la mafia e la vede tutti i giorni. Non in tv, ma da vicino. Suscitano quindi interesse le recenti dichiarazioni che ha rilasciato in merito all’impatto che le serie tv sui malavitosi avrebbero sulla società. Interpellato dal FattoQuotidiano.it, il Procuratore di Catanzaro ha lanciato un monito a quanti producono e scrivono contenuti di questo genere, riferendosi anche all’emulazione che alcune figure negative possono innescare nei più giovani.