Roberto Benigni La più bella del mondo
Ci siamo. Si alza finalmente il sipario su La più bella del mondo, lo spettacolo televisivo che Roberto Benigni porterà stasera scena per omaggiare la Costituzione Italiana. Dopo l’esegesi dell’Inno d’Italia, avvenuta durante il Festival di Sanremo 2011, l’attore toscano tornerà in onda su Rai1 con uno show evento fatto di parole, suggestioni e sorrisi. Una liturgia delle grandi occasioni, che si annuncia molto attesa.
I diritti inviolabili dell’uomo, l’eguaglianza di fronte alla legge, il diritto al lavoro, l’impegno a promuovere la cultura… Saranno questi gli alti valori che Benigni affronterà stasera nel suo commento ai primi dodici articoli della nostra Carta Costituzionale. Due ore e un quarto di diretta, senza interruzioni pubblicitarie, per celebrare “la più bella del mondo” e per sorridere, passando così dalla retorica alla satira, delle vicende attuali del Belpaese.
Nella prima parte dello show, infatti, Roberto darà sfogo alla sua ironia, per commentare la politica e i suoi protagonisti. Poi, dopo le risate, sul teatro5 di Cinecittà calerà un’atmosfera più istituzionale, e in diretta tv Benigni intonerà in suo inno alla Costituzione. Noi di DM seguiremo lo spettacolo live, con commenti, immagini ed impressioni in tempo reale.
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AFFILATE LE TASTIERE, SIGNORI
LA PIU’ BELLA DEL MONDO E’ LIVE SU DM DALLE 21.10
Ore 21.14: Dal Teatro 5 di Cinecittà inizia La più bella del mondo.
Ore 21.21: Parte la consueta marcetta che introduce l’ingresso di Benigni nei suoi spettacoli. Squillano le trombe….. ed entra in scena Roberto. Il comico ringrazia gli italiani e i vertici della Rai per questa serata “specialissima“. In prima fila, ad ascoltarlo, anche la Presidente di Viale Mazzini Anna Maria Tarantola.
ore 21.25: “Silvio grazie mille“. Roberto parte sempre da lui: Berlusconi. Come fosse un’ossessione. “Si è ripresentato la sesta volta. Ha detto che la settima si riposa“. Poi, per restare in tema, battute su Alfano, le primarie.
ore 21.32: “Ieri a Canale5 andava in onda una vecchia intervista di Berlusconi del 94, Silvio diceva che doveva salvare l’Italia, che ci sono i comunisti. Prima di lui c’era una famosa pornostar e lo zio di Avetrana… sta cercando di mettere assieme i moderati“
ore 21.35: “L’Italia è proprio in crisi. Pensate che stamattina il primo ministro greco ha chiamato Monti per offrirgli un aiuto” Il repertorio di Roberto sembra un po’ vecchiotto. Si comincia così, con una raffica di battute simpatiche ma non propriamente all’altezza delle aspettative che il pubblico riponeva nel premio Oscar.
ore 21.39: Il comico toscano ne ha anche per Renzi, andato ad Arcore per una cena.
ore 21.40: “Molti politici dicono che la costituzione va rivista, ma nella sua seconda parte. La prima parte invece è qualcosa di meraviglioso“. Roberto parla di democrazia e comincia dal medioevo (ma in realtà si riferisce ancora di attualità), quando in Parlamento c’erano dei corrotti e degli uomini condannati. “C’erano potenti che quando erano in minoranza compravano le persone e le facevano passare al partito opposto (…) C’era una legge da maiali… il Porcellum“
ore 21.43: “Arrivò un Cavaliere da Milano, che quando prese il potere iniziò a fare feste ed orge…” Benigni va avanti così, con un parallelismo ironico tra il passato e l’oggi. E, per la verità, gli applausi scarseggiano pure in studio.
ore 21.47: Inizia il sermone costituzionale. “Disprezzare la politica è come disprezzare se stessi” dice. “Quando si dice che i politici sono tutti uguali si fa un grande favore ai disonesti. E’ terribile“.
ore 21.49: Votare è importante, spiega Benigni. “La cosa più terribile è chiamarsi fuori, non votare. E’ come Ponzio Pilato che si dà in mano alla folla, e la folla sceglie sempre Barabba“
ore 21.54: Roberto parla a macchinetta e inizia a ricordare – non senza un pizzico di retorica – le fasi storiche che portarono alla nascita della Costituzione. Si parte dalla dittatura nazifascista e si arriva alle prime votazioni
ore 22.01: “L’Italia è una Repubblica…” inizia la lezione di diritto costituzionale firmata da ‘Robertaccio’. Alla buon’ora.
ore 22.02: “… fondata sul lavoro. Siamo gli unici al mondo a dirlo! E’ una cosa grandiosa. Lavoro vuol dire il contributo che ciascuno di noi può dare”
ore 22.07: “La vera democrazia sono i principi che il popolo si è dato quando era giusto, sano…” dice Benigni, come se in quegli anni l’Italia fosse il migliore dei Paesi possibili. Finisce così il commento all’articolo 1 della Costituzione, il pubblico applaude.
ore 22.10: Roberto analizza per un attimo l’articolo 21… “Ci ha liberati dalla paura“, spiega.
ore 22.17: L’attore si mette poi a intonare Imagine di John Lennon, “i nostri Padri costituenti devono essersi fatti una canna” dice ironico, riferendosi al concetto di uguaglianza che risalta nella Carta Costituzionale.
ore 22.24: Dopo aver commentato l’articolo 3, Roberto passa al 4, quello su diritto al lavoro. La descrizione che ne fa è entusiastica, idilliaca. E’ proprio su questi toni che il comico toscano ha impostato la sua lunga analisi costituzionale. “Se non c’è il lavoro crolla tutto, il lavoro e la democrazia, che sono il corpo e l’anima della nostra Costituzione“
ore 22.30: “L’impianto della Costituzione l’ha fatto un ragazzo pugliese di 29 anni: Aldo Moro“. Applauso
ore 22.32: “L’Italia è una e indivisibile… Umberto, scrivi!“. Umberto Terracini o Umberto Bossi?!?
ore 22.34: “Articolo 6, la Repubblica tutela le minoranze linguistiche. E’ una norma ad personam per Antonio Di Pietro” scherza Benigni, poi sottolinea la “delicatezza” riservata dalla Costituzione nei confronti della ricchezza della lingua.
ore 22.37: Si parla di rapporti tra Stato e Chiesa, attenzione. Roberto sottolinea il principio di laicità dello Stato e lo spiega. “La Chiesa non deve interferire con lo Stato“.
ore 22.47: “Amate il prossimo e sarete amati da Dio” dice don Roberto. Ora si parla di tutela del patrimonio culturale e artistico…
ore 22.51: Siamo dunque all’analisi dell’articolo 9. “Questo è stato copiato da tutti, siamo stati i primi al mondo a metterlo tra i principi fondamentali“. Benigni vorrebbe abbracciare i padri costituenti tanta è la stima per loro. Parte una celebrazione del paesaggio italiano e della sua bellezza, che si intreccia con la memoria storica. “Noi però stiamo distruggendo tutto. Un bel paesaggio una volta distrutto non ritorna più, dobbiamo tutelarlo” dice.
ore 22.56: L’attore toscano legge l’articolo 10, che inquadra l’Italia nell’ambito internazionale.
ore 23.02: “Io sono orgoglioso di essere italiano. Toglietemi tutto ma non l’essere italiano” dice Roberto, celebrando il fatto che nel nostro Paese non ci sia la pena di morte. “Da noi non c’è una stanza dove vengono portati uomini per essere ammazzati. In Italia solo gli assassini ammazzano“.
ore 23.03: “L’Italia ripudia la guerra…“
ore 23.07: Benigni europeista: “L’idea degli Stati Uniti d’Europa è un sogno“. Poi si esprime a difesa dell’euro, una moneta che è stata imposta senza che ci fosse alcuna guerra, come mai era successo nella Storia.
ore 23.11: Siamo all’articolo 12 (l’ultimo!), sul Tricolore. “Mi ha sempre commosso che nella Costituzione ci fossero indicati i colori della nostra bandiera. E’ come se con questi colori i Padri avessero voluto avvolgere tutti gli altri principi“
ore 23.14: “Domani mattina quando vi svegliate dite ai vostri figli di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che ha scritto queste cose” dice Roberto, che intona in italiano la colonna sonora de La Vita è bella, di Nicola Piovani.
ore 23.19: Tutti in piedi ad applaudire Roberto Benigni, che si inchina e raccoglie la standing ovation del pubblico.
ore 23.21: “Grazie a tutti!” Benigni stringe mani e saluta, poi si avvia saltellando fuori scena. Finisce così La più bella del mondo.