Diritti Televisivi



12
febbraio

SERIE A IN CHIARO: LA LEGA RIFIUTA LE OFFERTE, SI VA VERSO LO ‘SPACCHETTAMENTO’. CONFERME PER L’IPOTESI DI ZAZZARONI?

Simona Ventura a Quelli che il calcio

Altro giro, altra corsa. Ennesima puntata di quello che sta diventando uno dei tormentoni televisivi più coinvolgenti dell’ultimo periodo: l’asta per l’acquisizione dei diritti tv in chiaro per il campionato di calcio di Serie A nel triennio 2012-2015.

Come avevamo già avuto modo di dirvi le offerte presentate da Mamma Rai lo scorso 3 febbraio non sono state giudicate congrue dalla Lega Calcio, che ieri ha ufficialmente rifiutato le proposte di Viale Mazzini oltre a quelle presentate dai network Europa 7 e Pangea relative ai diritti per la trasmissione in diretta sul digitale terrestre delle otto squadre di Serie A non incluse nell’offerta di Mediaset Premium e che sono attualmente prive di copertura televisiva.

Per quanto riguarda i diritti in chiaro (e quindi la possibilità di trasmettere programmi come 90°Minuto, Quelli che il calcio, Stadio Sprint e La Domenica Sportiva) la Lega ha deciso di procedere al cosidetto “spacchettamento” in trattativa privata con la conseguente suddivisione in almeno due pacchetti del prodotto. La conseguenza è che – almeno in via ipotetica e a puro titolo esemplificativo – un network potrebbe aggiudicarsi i diritti dello slot 15-18 e un altro potrebbe accontentarsi della possibilità di mandare in onda prima di tutti gli highlights delle partite.

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4
febbraio

SERIE A IN CHIARO: LA RAI FA UN’OFFERTA “RIDICOLA”, C’E’ L’INTERESSAMENTO DI CIELO.

Infront, Advisor dei diritti televisivi per la Serie A

Ridicola!“. E’ l’aggettivo con il quale – secondo La Gazzetta dello Sport – sarebbe stata definita l’offerta presentata dalla Rai per l’acquisizione dei diritti televisivi in chiaro relativi al campionato di calcio di Serie A per il triennio 2012-2015. Viale Mazzini avrebbe messo in busta meno della metà dei 25mln di € annui richiesti dalla Lega Calcio per l’acquisizione del pacchetto che permetterebbe di continuare a trasmettere trasmissioni come 90°Minuto, Quelli che il calcio e Stadio Sprint. Si tratta di una cifra improponibile per Infront, la società che ricopre il ruolo di Advisor della Lega Calcio per la commercializzazione dei diritti tv e media dei campionati di calcio di serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, che ha attaccato duramente la tv di Stato avvertendo che per meno di 22mln i diritti resteranno invenduti. Le distanze tra domanda e offerta, dunque, sembrano quasi incolmabili.

Cosa succederebbe se la Rai non dovesse riuscire ad avvicinarsi alla cifra richiesta? Apriti Cielo! E non è un modo di dire ma la reale exit strategy alla quale la Lega starebbe pensando. Tra le buste arrivate per l’acquisizione dei diritti free infatti c’è anche quella presentata dal canale 26 del digitale terrestre che sarebbe pronto ad offrire una vetrina in chiaro agli highligts prodotti da Sky per i suoi abbonati in un’ottica di sinergia con la tv a pagamento.

Sul fronte Mediaset invece si registra l’assenza di interesse per il pacchetto relativo ai diritti in chiaro mentre al Biscione fa gola la Coppa Italia che – come abbiamo visto con le gare dei quarti di finale e come si presume che accada in occasione delle semifinali di andata e ritorno tra Milan e Juventus – garantirebbero ascolti altissimi, molto superiori a quelli ottenuti finora dalle reti di Cologno in prime time.


28
dicembre

SERIE A: LA RAI RINUNCIA AI DIRITTI IN CHIARO, SOPRAVVIVERA’ SOLTANTO UNA (MOZZATA) DOMENICA SPORTIVA

Enrico Varriale: sarà chiuso anche il suo Stadio Sprint

Ormai è fatta. Evidentemente il campionato di calcio di Serie A non sarà, a giudizio del direttore generale Lorenza Lei, tra le priorità della programmazione Rai delle prossime stagioni televisive. I rumors di cui vi abbiamo dato conto qualche settimana fa sembrano essere ormai molto più che semplici voci di corridoio. Stando, infatti, a quel che ha scritto Aldo Fontanarosa su La Repubblica il Piano di Emergenza al vaglio delle tv pubblica prevede tagli e restrizioni per un totale di 94.8mln e il settore che più risentirà dell’austerity imposta sarà proprio quello dello sport in tv. In soldoni, niente diritti in chiaro di Serie A per il triennio 2012-2015.

Le conseguenze sono di immediata comprensione: Rai Sport rinuncerà a tutte quelle rubriche che accompagnano il calciofilo tra il sabato sera e la domenica pomeriggio, da Sabato Sprint a 90°Minuto passando per Stadio Sprint. A salvarsi dalla scure della crisi e della riduzione dei costi la sola Domenica Sportiva ma anche il contenitore sportivo più antico del Belpaese andrà in onda in una versione differente rispetto a quella che siamo abituati a vedere.

Se da un lato, infatti, la trasmissione attualmente condotta da Paola Ferrari sarà l’unica targata Rai a far vedere gli highlights delle partite di calcio, dall’altro sarà costretta a posticipare l’orario di inizio alle 23.30 per non “disturbare” l’eventuale altro network che, acquistando i diritti free, avrà l’esclusiva di mostrare immagini e interviste relative al posticipo serale del campionato. Salvi anche i diritti radiofonici di Serie A e B, quelli tv del campionato cadetto (che, come è facile intendere, hanno un costo irrisorio rispetto a quelli della massima serie) e i diritti tv per l’estero.





29
novembre

IL CDA RAI DISCUTERA’ OGGI DEI DIRITTI IN CHIARO DELLA SERIE A. A RISCHIO 90°MINUTO E QUELLI CHE IL CALCIO

Quelli che il calcio

Speriamo siano solo dei rumors. E’ difficile credere che in casa Rai siano così poco lungimiranti da fare a meno dell’allegro carrozzone dei programmi sportivi che allietano il weekend dello spettatore privo di abbonamenti pay per poter guardare il calcio di Serie A. Eppure Dagospia e Repubblica (nella rubrica Spy Calcio di Fulvio Bianchi) ipotizzano uno scenario a dir poco inquietante: in quel di Viale Mazzini sarebbero pronti a rinunciare, in un’ottica di riduzione dei costi, ai diritti in chiaro del campionato per il triennio 2012-2015.

Sarà insomma un CDA davvero turbolento quello di oggi pomeriggio che, in sostanza, potrebbe decretare l’addio a 90°Minuto, Stadio Sprint e Sabato Sprint con la sola Domenica Sportiva confermata. A forte rischio anche Quelli che il calcio che, seppur in onda nel triennio Venturiano 2006-2008 con i diritti acquisiti da Mediaset, potrebbe finire fuori dai palinsesti anche a causa di un ascolto che non riesce a decollare.

E’ vero che con un campionato sempre più segnato dall’indigesto “spezzatino”, la Lega Calcio non possa pretendere cifre iperboliche per i diritti in chiaro ma è vero anche che il glorioso Novantesimo Minuto, nonostante la concorrenza di Panicucci e Cuccarini e un numero sempre più ridotto di partite giocate alle 15, riesce ancora a garantire a Rai2 una media che si aggira intorno al 12-13% di share. Non male per un programma che dimostra tutti i suoi 41 anni di vita e che magari, ritornando su Rai1 e arricchito con qualche rubrica e un conduttore più vivace, potrebbe ottenere un ascolto più alto di chi attualmente occupa quello slot.

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23
settembre

SERIE A: SKY E PREMIUM VERSERANNO 2,5 MLD DI € PER IL PROSSIMO TRIENNIO. DIRITTI IN CHIARO ANCORA INVENDUTI

Serie A

Crisi? Taglio dei costi? Macchè! C’è solo una cosa che, televisivamente parlando, non conosce momenti di recessione e tira sempre, tira addirittura più di un carro di buoi. Non fate i maliziosi e non pensate al celebre proverbio, stiamo parlando della Serie A, l’unico evento in grado di far superare il milione di spettatori ai canali Sky e Mediaset Premium. Limitandoci agli ascolti dell’ultimo turno infrasettimanale la partita Novara-Inter ha fatto toccare alla pay tv di Murdoch il 5.6% (3.35% per la concorrenza) mentre la diretta delle altre otto partite del mercoledì sera ha toccato l’8.4% complessivo.

Normale, quindi, che i due colossi a pagamento non si siano lasciati sfuggire i diritti del campionato di calcio relativi al triennio 2012-2015 per un costo complessivo di quasi 2,5mld di € versati nelle casse della Lega Calcio. In particolare, Sky si è assicurata i diritti di tutte e 20 le squadre di Serie A (Pacchetto 1) per un importo complessivo di 1,683 mld di € mentre Premium ha fatto suo il Pacchetto 3 comprendente le partite di 12 squadre alla “modica” cifra di 804 mln di €. Restano senza copertura sul digitale terrestre le altre 8 squadre del massimo campionato (quelle che fino alla scorsa stagione avevano venduto i diritti a Dahlia Tv) ma non è una novità. Del resto, anche in questa stagione il dtt non trasmette tutte le 380 partite.

Si tratta di cifre proporzionalmente più alte rispetto all’importo versato dalle pay tv per il biennio 2010-2012, che rendono il “valore” della Serie A il secondo in Europa dietro la Premier League inglese. Il motivo è che la fame di calcio del pubblico del Belpaese non si è mai placata nonostante il livello tecnico del nostro campionato non sia più d’eccellenza, con la conseguenza che il football è – e resterà - l’unico veicolo a disposizione delle tv a pagamento per attrarre nuovi clienti e mantenere quelli vecchi, con buona pace di Simona Ventura, film in prima tv e serie in anteprima.





24
agosto

LA SERIE B E’ VISIBILE SOLO SU SKY, NON C’E’ L’ACCORDO PER LA VENDITA DEI DIRITTI PER IL DTT

Logo Serie B

Figli di un dio minore. E’ questa la sensazione dei tifosi di Torino e Sampdoria, solo per citare i nomi delle squadre più blasonate, che  - dopo esser rimasti al buio nel primo turno di Coppa Italia – non potranno vedere l’esordio del loro team nel campionato di Serie Bwin in partenza questo weekend a meno che non abbiano sottoscritto un abbonamento con Sky. Nella giornata di ieri, infatti, sono state aperte in Lega le buste relative alle offerte per il pacchetto Gold Live che consente la trasmissione dei match per la piattaforma digitale terrestre ma nessuna proposta d’acquisto è stata ritenuta all’altezza del valore del prodotto.

Così, al momento, resta Sky l’unica piattaforma in possesso dei diritti per trasmettere le gare della prima giornata del campionato cadetto che partirà domani sera alle 20.45 con l’anticipo di lusso Sampdoria-Padova. Peraltro la pay tv satellitare – ad eccezione degli anticipi serali – offre la Serie Bwin in pay per view (ma a tale metodo di trasmissione sarebbero obbligate tutte le piattaforme per esplicito accordo con la Lega), con la conseguenza che gli abbonati ai pacchetti Sport e Calcio dovranno sborsare ulteriori denari per poter seguire tutte le gare del torneo.

Si sente l’assenza sul mercato di Dahlia Tv che lo scorso anno aveva fatto della trasmissione del campionato di B uno dei fiori all’occhiello della sua programmazione. Il fallimento della piattaforma svedese, come ricorderete, ha causato l’accaparramento dei diritti del torneo cadetto da parte di Mediaset Premium che si è però limitata a mandare in onda le sole partite di Torino e Atalanta oltre a quelle serali, per un totale di sole 4 dirette settimanali contro le 11 gare previste in un weekend calcistico.


14
agosto

COPPA ITALIA: LA7 SNOBBA IL PRIMO TURNO E “OSCURA” TORINO E SAMPDORIA

Coppa Italia

Non sarà esattamente la prestigiosa e ricchissima Champions League e delle grandi squadre di Serie A non si intravede neanche l’ombra. Inoltre, giocandosi a ridosso di ferragosto, non sembra catalizzare l’interesse dei calciofili più accaniti ma si tratta pur sempre di un trofeo ufficiale che in questo primo turno di partite vede scendere in campo nobili decadute come Torino e Sampdoria.

Stiamo parlando della Coppa Italia, iniziata questo weekend, che subisce inspiegabilmente l’ostracismo di La7. Il terzo polo televisivo detiene i diritti dei primi quattro turni della manifestazione ma ieri sera non è stata trasmessa Torino-Lumezzane (è stato preferito il test match di rugby Italia-Giappone fermatosi a soli 380.000 spettatori con il 2.48% di share ma la partita dei granata poteva essere dirottata su La7d che in altre occasioni ha ospitato sulle proprie frequenze la manifestazione calcistica) e questa sera sembra proprio che a rimanere senza copertura sarà Sampdoria-Alessandria. Al suo posto è previsto in palinsesto il documentario Missione Natura.

Saranno stati gli elevati costi di produzione ovvero il pronostico di un risultato auditel non troppo esaltante ma, qualunque siano i reali motivi di tale oscurantismo, la scelta dell’emittente di Telecom Italia Media è quantomeno discutibile. Intanto perché Torino e Sampdoria iniziano la stagione ufficiale ed una certa curiosità avrebbe circondato il debutto di due squadre dall’elevato bacino d’utenza.


25
luglio

LA LEGA CALCIO CREA IL PROPRIO CANALE TV: RIUSCIRA’ A FAR CONCORRENZA A SKY E MEDIASET PREMIUM?

Lega Calcio - Logo

Chissà se questa volta (la terza) si rivelerà quella buona. Dopo i fallimentari tentativi – posti in essere dalle defunte Gioco Calcio e Dahlia – di scalfire il monopolio di Sky e Mediaset Premium sul terreno della messa in onda pay delle partite di Serie A, un nuovo operatore si prepara a scendere in campo. Il terzo incomodo è una sorta di ‘interno’ al sistema del pallone: come riportato sul numero odierno de La Gazzetta dello Sport infatti la Lega Calcio è pronta a creare una sua tv e ad ottenere le autorizzazioni per trasmettere contenuti sulle piattaforme digitale terrestre e satellitare.

Nella mattinata di venerdì la Lega Calcio Service, società di servizi che fa capo alle leghe di Serie A e B, ha aumentato il capitale sociale da 550.000 € a 6.200.000 € ampliando anche il proprio oggetto sociale e includendo nello stesso lo “svolgimento di attività propria dei fornitori di servizi di media sulle reti di comunicazione elettronica, assumendo e gestendo qualsiasi attività attinente il settore della produzione e della distribuzione di prodotti audiovisivi per la televisione“.

Dietro questo complicato “papello” si cela la volontà di creare il proprio network che nelle intenzioni dovrebbe debuttare immediatamente sul dtt, andando ad acquisire i diritti di quelle otto squadre di Serie A che non fanno parte del listino di Mediaset Premium (Cagliari, Catania, Cesena, Chievo Verona, Lecce, Parma e Udinese). Per scoprire se si tratta di un’utopia o di un progetto concreto basterà aspettare domani mattina, quando si apriranno le buste e si scoprirà quale operatore si aggiudicherà i diritti di messa in onda di questi club “figli di un dio minore”.