Anno Zero



16
giugno

MICHELE SANTORO: LA7 TEME RITORSIONI DEL GOVERNO SULLA SUA CAMPAGNA ACQUISTI

Michele Santoro, Un giorno da pecora

Nella ‘Repubblica delle banane’ ci sono scimmie, macachi e gorilla. Fuor di metafora: la giungla mediatica del Belpaese è piena di insidie. Ne sanno qualcosa Michele Santoro e l’Ad di La7 Giovanni Stella, in questi giorni impegnati a siglare la trattativa che dovrebbe portare il conduttore Rai sulla Cenerentola delle generaliste. Ma qualcosa ostacola il patto del secolo: Telecom non può fare liberamente “campagna acquisti” perché altrimenti il Governo “potrebbe usare tutti i mezzi per sparare su Telecom” ha infatti denunciato Santoro. Oggi il conduttore ha parlato a ruota libera ai microfoni del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora‘.

In onda il paladino della libera informazione ha commentato le parole di Stella, che al Fatto aveva detto di aspettare “sotto il banano Rai i macachi-conduttori che pensano di scendere“. Cosa intendeva? “I quattro macachi sarebbero i programmi sgraditi alla Rai, che se ne vorrebbe liberare” spiega Santoro. Con quel giro di parole, prosegue il giornalista, l’Ad di La7 voleva dire: “io non faccio niente per andare sugli alberi ad offrire cesti di banane a questi macachi perché abbandonino la loro azienda, ma se mi cadono addosso, cosa posso fare se non farli lavorare per forza?“. Secondo questa versione, dunque, la rete del terzo polo non avrebbe fatto un grande sforzo per attirare verso di sè l’interesse di professionisti quali Fabio Fazio, Serena Dandini o Milena Gabanelli.

Questa è la più straordinaria descrizione del conflitto di interessi che io abbia mai sentito (…) perché in sostanza lui dice: io sono in una tv che fa parte di un grande gruppo telefonico, sarebbe un guaio se Telecom usasse le sue risorse per andare a fare una campagna acquisti nel campo dei concorrenti di Berlusconi” dichiara. Poi denuncia come l’emittente non possa andare a prendersi i conduttori che vuole “perché altrimenti il Governo potrebbe usare tutti i mezzi a sua disposizione per sparare su Telecom”. Con queste affermazioni rilasciate oggi a Radio2 Santoro sembra così avvalorare le voci secondo le quali il gorilla Silvio starebbe tentando di frenare in extremis la trattativa tra l’arcangelo Michele e La7 (maggiori dettagli qui).




10
giugno

CASO SANTORO, LIOFREDI CHIEDE ALLA RAI DI RIPENSARCI. MA MICHELE SBATTE LA PORTA: ORA NON DIALOGO PIU’

Michele Santoro

Massimo Liofredi abbocca all’amo. Amo (e sostengo) Michele Santoro, si intende. All’indomani del record di ascolti (32,3% di share) registrato dal giornalista nell’ultima serata di Annozero, il direttore di Rai2 invita l’azienda pubblica a valutare con attenzione la proposta lanciata ieri in diretta dal teletribuno. “Un euro a puntata e rimango in Rai” aveva, in estrema sintesi, annunciato il conduttore, mettendo alle strette i piani nobili di Viale Mazzini sulla loro intenzione di far proseguire o meno il programma. Una provocazione galattica, che alcuni hanno interpretato come tentativo di alzare la posta in gioco con La7 (interessata a reclutare il conduttore ‘divorziato’), mentre altri hanno candidamente letto come una dichiarazione d’amore al servizio pubblico.

Tra questi c’è lo stesso Liofredi, secondo il quale ieri Santoro ha lanciato un messaggio che “fa leva sul senso di appartenenza alla Rai e così facendo dismette finalmente dai panni del teletribuno per mettersi a disposizione di un’azienda che soprattutto in questa fase storica deve coniugare le esigenze del pluralismo delle voci politiche con il risanamento dei bilanci“. Il responsabile della seconda rete ha dunque apprezzato i riferimenti all’orgoglio di appartenere alla Rai espressi nell’anteprima di Annozero, ma ha gradito ancora di più il boom di ascolti e di introiti pubblicitari garantiti anche stavolta dal talk show. Del resto, la questione del finanziamento ai programmi Rai è molto sentita di questi tempi, e ne abbiamo avuto riprova iersera durante la sfiorata rissa tra Michele Santoro e Roberto Castelli sull’argomento.

Il giornalista in questione sarà anche scomodo, ma sta di fatto che è un gallinone dalle uova d’oro e sarebbe un errore lasciarselo scappare. “Santoro ha dimostrato di essere comunque un elemento strategico per le casse della Rai e per l’evoluzione del dibattito politico del Paese” ha ribadito Liofredi. Peccato che il disperato tentativo di trattenere nella tv pubblica il divino Michele pare stia sfumando definitivamente in queste ore. In mattinana il Presidente della Rai Paolo Garimberti, chiamato più volte in causa dal conduttore, aveva definito “demagogia” l’offerta-provocazione avanzata da Santoro in diretta tv. Ora il giornalista gli replica secco: “visto che non ha nemmeno il coraggio di sottoporre al voto del Consiglio la mia proposta di continuare la collaborazione con la Rai, lo rassicuro sulla mia volontà di finire qua la polemica“.


10
giugno

SANTORO FUORI CONTROLLO CONTRO I POLITICI: AVETE ROTTO, VE NE DOVETE ANDARE DALLA RAI!

Michele Santoro sbotta ad Annozero

Avete rotto!“. E’ un Michele Santoro all’ennesima potenza quello che conduce l’ultima puntata stagionale di Annozero. Nel corso della serata, il giornalista si infervora sulle trasmissioni suggerite dagli equilibri politici ed il loro finanziamento coi soldi del canone. In un acceso scambio di battute con Roberto Castelli, presente in studio, il teletribuno si scalda come non aveva mai fatto. E alla fine esplode.

“Noi non usiamo un solo soldo del canone. Noi finanziamo le altre trasmissioni della Rai, comprese quelle che voi partiti avete imposto alla Raistrilla Santoro in faccia all’esponente leghista. Il pubblico lo sostiene, applaude, batte i piedi manco assistesse ad un incontro di boxe. Il conduttore, ormai trascinato dall’impeto, fa presente che per sostenere la sua trasmissione sono stati  utilizzati i 15milioni di euro incassati dalla pubblicità. “Questa è la verità… Dovete uscire dalla Rai. Dovete lasciare libera la Rai. Lasciate libere queste persone di lavorare” sbraita nuovamente, agitando le braccia davanti ai politici di centrodestra presenti in studio.

Noi vogliamo la Rai pubblica. Siete voi che ci rovinate“ grida loro, ed è nuovamente un tripudio di applausi. E ancora: “Noi stiamo sul mercato. Sono i vostri che sono invendibili e incomprabili. Chi ha pagato Sgarbi? Chi paga Minzolini? Noi siamo stufi (…) Ve ne dovete andare!“. Standing ovation per il paladino della libera informazione che, ormai preso dalla foga, stila anche il suo personale palisesto delle preferenze: “Per vedere la Gabanelli si paga il canone, per vedere Grillo, per vedere Guzzanti si pagherebbe il canone“.

[VIDEO QUI]





9
giugno

ANNOZERO, SANTORO CHIUDE LANCIANDO UNA SFIDA A GARIMBERTI: UN EURO A PUNTATA E RIMANGO IN RAI (NON SE NE VUOLE ANDARE O VUOLE ALZARE LA POSTA PER LA7?)

Michele Santoro, Annozero

Chi è il vero artefice del destino della Rai?“. Michele Santoro parla urbi et orbi. Nell’ultima puntata del suo Annozero ruggisce e graffia come tutti si aspettavano. Si rivolge al Presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, all’Agcom, al DG Lorenza Lei, al Presidente della Repubblica. Chi lo ferma più? Il giornalista mostra ai milioni di ascoltatori sintonizzati di reggere il coltello dalla parte del manico e di saperlo brandire molto bene per difendere se stesso e la sua professionalità. Con un graffiante monologo d’apertura si toglie macigni dalle scarpe e regola conti rimasti come in sospeso. Siamo in Rai: anche stasera succede ‘di tutto e di più’.

All’inizio della puntata, attesissima dopo il divorzio consensuale tra il conduttore e la Rai, Santoro si è rivolto al Presidente Garimberti provocandolo sul terreno dell’orgoglio di appartenere alla tv di Stato. Cita esempi e storie di operatori, autisti, tecnici di studio conosciuti durante la sua carriera; persone che consideravano un vanto il loro lavoro nell’emittente pubblica. Poi, a bruciapelo, incalza: “anche io sono della Rai. Ma il cda della Rai è della Rai?“. Ritorna così a parlare di sè, delle sue umili origini, e accusa: “quando si attaccano quelli come me che sono arrivati dove sono arrivati essendo figli di un impiegato delle ferrovie non si fa altro che togliere il sogno a quelli come mio padre“.

Il comizio è appena iniziato, e a stretto giro arriva la bordata sulle vicende legali e sui reitegri imposti dal tribunale, grazie ai quali è rimasto in onda. “Io non voglio più essere in onda perché decidono i giudici. Se avessi vinto in Cassazione sarebbe stata una sconfitta, perché sarei rimasto in onda perché graziato dalle toghe rosse” spiega. Denuncia “minacce, pressioni, coordinate con l’Agcom” e utilizza la diretta tv per rivolgersi nientemeno che al Capo dello Stato: “Presidente Napolitano, ci rendiamo conto che l’arbitro della comunicazione è espresso dai partiti? Siamo l’unico Paese al mondo in cui succede (…) Si può resistere all’Agcom, ma il problema è che non si può sempre resistere” si infervora.


9
giugno

SANTORO A LA7? E’ GIA’ L’INCUBO DI BERLUSCONI

Michele Santoro

Manco fosse su Scherzi a parte. In questo periodo a Berlusconi ne capitano di tutti i colori. Prima la batosta elettorale, conseguenza di una improvvida campagna mediatica Silviocentrica, e ora l’effetto boomerang originato dal divorzio tra Michele Santoro e la Rai. Gli incubi non vengono mai soli e, se tanto gli dà tanto, stavolta il Cav vince la tombola della sfiga. Ad occhi distratti l’azzeramento di Annozero e l’allontanamento del suo conduttore dagli schermi pubblici potevano sembrare vittorie per il premier, da sempre intenzionato a far fuori l’indomabile giornalista. Sbagliato: dopo la “separazione consensuale” da Viale Mazzini, l’arcangelo Michele ha le ali sciolte e potrà svolazzare indisturbato negli alti cieli della faziosità.

Ora infatti Berlusconi sembra preoccupato dell’eventualità che Santoro decida di approdare a La7, dove avrebbe carta bianca e diventerebbe il volto di punta di un terzo polo televisivo lanciato verso il 15% di share. Tutti ascoltatori che la tv di Telecom, con il teletribuno in testa, rosicchierebbe a Rai e Mediaset. Un autogol per il Cavaliere e per le emittenti del suo gruppo. Nel tentativo di evitare il peggio, si dice che in queste ore ci sia un’intesa attività di pressing su Telecom Italia Media da parte di Mediaset e di uomini vicini al governo. Lo rivela l’Unità, secondo la quale sarebbe in corso un ultimo tentativo di frenare la firma del contratto sul futuro professionale di Santoro.

Il piano sarebbe quello di lasciare il conduttore al palo ma ormai sembra davvero impossibile che si possa fermare un treno in corsa. Anzi, è molto più probabile che stasera il ‘frecciarossa’ Santoro sciolga ogni indugio e comunichi in diretta ad Annozero la sua prossima destinazione lavorativa. Allora i giochi saranno già fatti, e a Berlusconi non resterà che incassare il colpo. Intanto in Rai c’è grande fermento per l’approvazione finale dei palinsesti autunnali che – come saprete – è appena saltata. A riguardo, sembra che i discussi programmi di punta di Rai3 – in via teorica – siano stati confermati e che a Fabio Fazio sia stata nuovamente concessa la prima serata del lunedì, quella con Saviano e Vieni via con me.





8
giugno

MICHELE SANTORO AD AGORA’: VADO A LA7? CHIEDETELO A MENTANA (VIDEO)

Michele Santoro

Divorziato e felice. Michele Santoro non sembra affatto struggersi della separazione consensuale siglata lunedì scorso con mamma Rai. Il suo contratto è stato “risolto” serenamente, all’apparenza senza forzature dalle parti in causa. E te credo: per smontare baracca e burattini, il mangiafuoco della libera informazione avrebbe intascato dalla tv pubblica una buonuscita da 2milioni e 300mila euro. Una cifretta mica male che però, tutto sommato, Sant’oro  ritiene congrua alla sua professionalità. “Vado via con quello che qualunque altro dipendente della Rai può ottenere andando via, per disposizione del Cda, cioè trenta mensilità” ha commentato a riguardo il conduttore in un’intervista rilasciata ad Agorà.

Ai microfoni di Raitre il conduttore di Annozero appare sereno e incline, come sempre, alla battuta pronta. Si dice di umore ottimo e in fermento, ma sul suo futuro televisivo non scuce alcuna parola. “Ma è vero che va a La7? Mentana lo dà praticamente per certo” domanda la giornalista in cerca dello scoop. E Santoro: “Se l’ha detto Mentana… Chieda a Mentana, io non ho detto niente ancora“. L’arcangelo Michele, infatti, parlerà urbi et orbi domani sera e durante l’ultima puntata del suo talk show romperà gli indugi sui suoi prossimi impegni professionali.

Alcune indiscrezione lo danno praticamente certo come nuovo volto di La7, ma anche su questo punto non vi sono ancora conferme definitive. Resta infatti aperta la possibilità che in futuro Santoro possa continuare a collaborare con la tv di Stato in forme diverse da quelle sperimentate sinora. “E’ una delle cose che io ho chiesto” ha commentato il giornalista ad Agorà, aggiungendo: “non si esclude che io possa tornare a collaborare in futuro con la Rai“.


7
giugno

MICHELE SANTORO SCODELLA GLI ASCOLTI DEI SUOI PROGRAMMI PRIMA DI SALUTARE MAMMA RAI

Michele Santoro

In inglese lo definiremmo unfit, inadatto. Un modo elegante per dire che Michele Santoro è incompatibile con la Rai. Ora che il paladino della libera informazione ha divorziato dalla tv pubblica ci possiamo anche ragionare sopra. E mentre molti si indignano, definendo autolesionista la mossa di Viale Mazzini, ci viene da commentare che l’azzeramento di Annozero non stupisce affatto. Dopotutto, per chi segue da mesi l’estenuante tira e molla tra la tv di Stato e il giornalista, l’epilogo consumatosi ieri tra i due contendenti risulta la naturale conseguenza di un rapporto che è sempre stato anomalo.

Una convivenza travagliata come quella tra Santoro e la Rai non si era mai vista nemmeno in una di quelle telenovelas argentine. Men che meno in una tv pubblica. Sceneggiate in prima serata, reciproche stoccate al vetriolo, pause di riflessione e scazzottate a giorni alterni… tra l’indomabile giornalista e la Direzione Generale della RAI è stato un litigio continuo, tanto appassionate quanto indecoroso in alcune sue circostanze. Ricordiamo tutti le anteprime di Annozero trasformate dall’astuto Michele in comizi pro domo sua, oppure interi Cda bloccati per decidere le sorti del programma sotto la direzione di Mauro Masi. D’un tratto il vero show era diventato il braccio di ferro tra il conduttore e l’azienda; un teatrino spostatosi presto dal dietro le quinte alle prime pagine di quotidiani e tg.

E il primo a stufarsi dell’andazzo pare sia stato lo stesso Santoro, che da settimane si teneva ’segretamente’ in contatto con i vertici di La7 in vista di un possibile trasloco (maggiori info qui). Da una parte il giornalista faceva il martire e accusava la Rai di volerlo far fuori, dall’altra lui stesso preparava le valigie in vista di un imminente addio. Le due facce di Santoro, il quale ora rivendica i suoi successi professionali pubblicando sul sito di Annozero una tabella riassuntiva degli ascolti (potete trovarla dopo il salto) registrati dalle quindici edizioni dei suoi programmi. Come a dire: se me ne vado, ecco cosa si perde la Rai.


6
giugno

BOOM! RAI: BLOCCATA LA CONFERENZA STAMPA DI SANTORO ALL’INTERNO DELL’AZIENDA?

Michele Santoro

E’ ancora prevista per domani mattina alle 11 la conferenza stampa di Michele Santoro nello studio 3 di Via Teulada. Indiscrezioni giunte a DM, però parlano di un veto posto dalla Direzione Generale della TV di Stato affinchè l’incontro con i giornalisti si tenga all’interno degli studi RAI.

Se, infatti, le motivazioni ufficiali della conferenza risiedono nella chiusura della stagione di Anno Zero, è pacifico che l’occasione sia assolutamente ghiotta per discutere con Michele Santoro della ’separazione consensuale’ con Mamma Rai e del suo probabile approdo a La7.

Non solo. Quale migliore opportunità, infatti, per fare quattro chiacchiere con Massimo Liofredi, uno dei ‘furiosi’ Direttori di rete (Lettera43.it parla già di possibili vie legali che potrebbero essere adite da questi ultimi nei confronti dell’azienda di Viale Mazzini) all’indomani della riunione di fuoco di quest’oggi e a 24 ore dalla seduta del CdA per l’approvazione definitiva dei palinsesti per l’autunno 2011?

I maligni sostengono che potrebbe essere proprio questa la reale motivazione in base alla quale si starebbe cercando di portare lontano dalla sede di Via Teulada Michele Santoro e i giornalisti chiamati a raduno alle 11 di domani. Riuscirà a spuntarla Santoro o l’avrà vinta Lei?