90° Minuto Champions



15
settembre

UN IMBARAZZANTE GIAMPIERO GALEAZZI A 90° MINUTO CHAMPIONS

Novantesimo Minuto Champions League

La domanda sorge spontanea. Ma la Rai non ha un opinionista più valido di Gianpiero Galeazzi? E’ tanto tempo che la presenza del “bisteccone” più popolare della tv negli studi di approfondimento allestiti da Rai Sport per commentare le partite di Champions League suscita qualche perplessità.

Il giornalista sportivo porta avanti le sue idee e i suoi interventi con la velocità lessicale di un bradipo – il che già stona all’interno di una trasmissione come Novantesimo Minuto Champions dai ritmi serratissimi, stretta nella morsa tra la fine del prime time e l’inizio della seconda serata e con una durata scarsa di mezz’oretta – ma sono proprio i contenuti ad essere quantomeno opinabili. Se a ciò aggiungiamo un ingiustificabile atteggiamento da saccentone (lo stesso Bartoletti, compagno d’avventura, sembra molto più preparato e pacato), lo spettatore è costretto a provare una sensazione di “fastidio” televisivo.

Senza andare indietro nel tempo e aprire i “cassetti della memoria”, nella puntata di Novantesimo appena conclusa, l’opinionista ha giocato a fare il bullo sparando sulla croce rossa. Una croce rossa che risponde al nome di Giampiero Gasperini, allenatore dell’Inter, reduce da una mortificante sconfitta in casa contro i poco blasonati turchi del Trabzonspor. Nell’intervista post partita Galeazzi decide di vestire i panni del giornalista incalzante e inizia a bombardare l’interlocutore con domande poco originali e poco opportune come: “L’Inter non riesce a segnare. E’ dovuto al calo psicologico della cessione di Eto’o?” (ma i nerazzurri hanno fatto tre gol a Palermo appena tre sere fa). Aldilà dei contenuti dei quesiti, è snervante proprio il modo di porre le questioni e quando il mister prova a replicare – parlando oltre che dei motivi tecnici della sconfitta – appellandosi anche alla mancanza di fortuna, il solerte giornalista replica: “Mister, non può dare la colpa alla sorte!“. Cosa che il tecnico non voleva di certo fare.