Articoli per [ALDO GRASSO]

18
giugno

JUMP! STASERA MI TUFFO: LA SECONDA PUNTATA IN DIRETTA WEB SU DM

Jump! Stasera mi tuffo

Jump! Si laiva. Il caldo non ci ferma ed anche questa sera siamo pronti a seguire e commentare in diretta con voi la seconda puntata di Jump! Stasera mi tuffo, il nuovo talent di Canale 5 condotto da Teo Mammucari. Dopo l’esordio di mercoledì scorso, che ha incollato in tv più di 4 milioni di spettatori, pari al 18.84% di share, in quanti seguiranno le nuove performance dei “tuffatori” in gara?

Dopo l’eliminazione di Ciccio Valenti, in sette vip concorrono per accedere alla terza puntata: Anna Falchi, Bruno Cabrerizo, Cecilia Capriotti, Enzo Salvi, Maddalena Corvaglia, Nadia Rinaldi e Stefano Bettarini, chiamati a tuffarsi da un trampolino di 5 metri. A giudicare tuffi ed eventuali progressi la giuria capitanata da Paolo Bonolis. Al vincitore, ricordiamo, andranno 50.000 euro da devolvere in beneficenza.

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JUMP! STASERA MI TUFFO E’ LIVE SU DM DALLE 21.00

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21.30: Inizio in ritardo per Jump. Presentazione dei concorrenti, che entrano trionfanti nello stadio del nuoto di Roma. Ecco la giuria con Paolo Bonolis che fa il solito mattatore e di fatto prende il posto di Mammucari. Spiegazione del regolamento: tuffo sincronizzato nella prima parte e tuffo singolo nella seconda. In questa puntata si tufferanno dai 5 metri.

21.31: Cabrerizo e Patrizia è la prima coppia a saltare dal trampolino. RVM di presentazione. Un tuffo all’indietro per loro due: esercizio difficile secondo Cagnotto, soprattutto per chi si approccia la prima volta. Il pubblico applaude quella che sinceramente pare una stupidaggine (peraltro l’altezza è di un solo metro). Votazioni – Cagnotto: 7. Filippi: 6. Concia: 7. Mister OK: 6. Bonolis: 7.




22
aprile

ETTORE BASSI A DM: SIAMO TUTTI UN PO’ CANI. MA QUELLI CON LE SPINTARELLE MI DIVERTO A METTERLI IN CRISI

Ettore Bassi e Rex

Sta per volgere al termine la sua esperienza di commissario al fianco di Rex, il venerdi sera su Rai 2. Ne abbiamo approfittato per chiacchierare con Ettore Bassi entrato nelle case degli italiani come il Maresciallo Ferri di Carabinieri e poi con tutta una serie di altri personaggi di successo. O anche di meno successo, che però a lui hanno comunque lasciato qualcosa e Bassi si racconta senza nascondere le delusioni che questo lavoro a volte gli ha dato. I continui rinvii di Rex danno il là alla nostra intervista…

Ho pensato che ci fosse qualche macumba che remasse contro. Non riuscivo a spiegarmi perché continuassero a rimandarlo, dopo ormai quasi due anni dalla fine delle riprese della prima serie (con lui protagonista, ndDM).

La messa in onda è stata preceduta da una dura polemica di Kaspar Capparoni, il tuo predecessore, sulla mancata messa in onda degli ultimi due episodi con lui protagonista. Cosa ne pensi?

Avrei fatto lo stesso. Lui ha lavorato, ha girato, si è impegnato come è ovvio che fosse. Capisco benissimo la sua reazione. Secondo me c’è stato un errore congiunto di chi ha seguito la produzione della serie, quando si è trattato di scrivere e avallare le storie di queste due puntate sapendo che poi il commissario sarebbe cambiato. La promozione è stata fatta tutta sulla novità, sull’arrivo del nuovo commissario e se il pubblico poi si fosse trovato di fronte a una prima puntata completamente con il vecchio commissario, avrebbe pensato di essersi sbagliato. La rete si è vista costretta al taglio per scelta editoriale.

La più grande difficoltà che hai avuto sul set?

La difficoltà più grande è stata quella di far conciliare tutto con il poco tempo a disposizione e con i tempi televisivi. Bisognava rinnovare la serie e quindi capire cosa migliorare, cosa togliere, cosa implementare e curare tantissimi aspetti, con in più anche la difficoltà di mantenere la presa diretta che è stata una volontà forte mia e poi del regista Costantini. Questo è un aspetto fondamentale perchè con un cane in scena e con i suoi addestratori che gli danno i comandi in continuazione salvare la diretta è un vero miracolo. Abbiamo lavorato per questo e  fatto prove meticolose e faticosissime pur dovendo rispettare sempre i tempi di lavoro.

Come sei arrivato a diventare il protagonista di Rex?

Ero nel novero delle proposte, poi  il regista Costantini mi ha incontrato e raccontato il progetto che mi ha entusiasmato. Diciamo che il mio nome è quello che ha messo d’accordo più persone.

Come mai la decisione di lasciare dopo due stagioni?

Quando mi è capitato di essere protagonista di una serie, vedi Carabinieri, ho sempre pensato fosse un pò rischioso rimanere incastrato nel progetto. In questo caso mi ha “aiutato” a prendere la decisione il fatto che una certa parte della produzione ha deciso di tornare indietro, di tornare a fare un Rex più tradizionale, molto più statico, che era distante dal mio gusto. Il cambiamento era il motivo per cui ho scelto di fare la serie come l’ho fatta. Tornare alla tradizione, con una gestione diversa delle puntate, con storie diverse, con una qualità, lasciami dire, anche diversa non era mio interesse.

Che ci sono cani attori hai avuto modo di testarlo, ma degli attori cani che ci dici?

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22
marzo

SERVIZIO PUBBLICO, PIERO GRASSO: “ACCUSE INFAMANTI DA TRAVAGLIO, VOGLIO CONFRONTO TV” (VIDEO)

Marco Travaglio vs Piero Grasso

Voglio al più presto un confronto televisivo carte alla mano con Travaglio“. A lanciare il guanto della sfida è stato il neoeletto Presidente del Senato Piero Grasso, intervenuto telefonicamente nel corso della puntata di Servizio Pubblico in onda ieri sera. La seconda carica dello Stato ha chiesto diritto di parola su La7 dopo che il vicedirettore del Fatto Quotidiano lo aveva chiamato in causa con un intervento molto critico sul suo passato da magistrato. Grasso, che è parso molto infastidito dalle parole del giornalista, ha invitato Travaglio ad un faccia a faccia televisivo da tenersi al più presto, prima di una settimana.

Sono state fatte nei miei confronti delle accuse infamanti (…) vorrei invitare Travaglio a un confronto televisivo con le carte alla mano su tutto quello che di infamante che è solito dire o scrivere nei miei confronti, soprattutto della mia nomina a Procuratore Nazionale Antimafia. Si parla di libertà di informazione ma è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere” ha esordito Grasso.

A quel punto, Michele Santoro si è offerto di ospitare il contraddittorio richiesto ma il Presidente del Senato ha replicato: “non posso aspettare la trasmissione della prossima settimana. Io inviterò Travaglio ad un confronto in un luogo televisivo perché queste cose vanno fatte a caldo. Il contraddittorio è una regola di civiltà“. Parole accolte con un certo disappunto dal conduttore di Servizio Pubblico, il quale ha poi ironizzato sul luogo del possibile duello: “Mentana pensaci tu…“.





11
marzo

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (4-10/03/2013). PROMOSSI THE VOICE E 4 MARZO, BOCCIATI ARGENTERO AD AMICI E IL CLAN DEI CAMORRISTI

Maria de Filippi e Fabio Fazio

9 a Avanti un altro. Se lo scorso anno era la novità, quest’anno il one man quiz di Paolo Bonolis si conferma con risultati ugualmente sorprendenti. Il  segreto, oltre alle professionalità messe in campo, è quello di aver scelto di non scimmiottare, o quanto meno porsi sulla stessa scia del competitor dando una reale alternativa al telespettatore. Con buona pace di Carlo Conti e di zio Gerry.

8 a 4 Marzo. L’omaggio televisivo a Lucio Dalla è stato seguito da oltre 6 milioni di italiani, a riprova dell’affetto del pubblico nei confronti dell’indimenticato cantautore bolognese e del fatto che quando si organizza un evento degno di questo nome, con ospiti prestigiosi e che si mettono in gioco, l’auditel non tradisce mai.

7 a The Voice of Italy. Il debutto del nuovo talent di Rai2 supera la (prima) prova auditel e quella dei contenuti. Lo show, seppur con qualche difettuccio, appassiona ed è coinvolgente.


25
gennaio

PREMIUM CRIME: NEL 2013 THE FOLLOWING, GOLDEN BOY E THE MENTALIST

Golden Boy

E’ il più giovane dei canali Premium (è nato il 1 luglio del 2011) ma è anche il più seguito (come ci ha spiegato Marco Leonardi). Merito di un’identità immediatamente riconoscibile e ovviamente del successo del genere telefilmico che propone. Parliamo ovviamente di Premium Crime che nel 2013 continuerà la sua programmazione tra le immancabili repliche e qualche stuzzicante prima tv. Vediamo allora cosa andrà ad arricchire nei prossimi mesi il canale “criminale” di Cologno Monzese:

Tra gli esordi in anteprima

  • THE FOLLOWING – L’attesa serie è firmata da Kevin Williamson – già dietro ai successi di The Vampire Diaries, Scream e Dawson’s Creek – e vanta l’esordio telefilmico di Kevin Bacon. I serial-killer dei giorni d’oggi son tutti linkati e il detective protagonista indaga anche sui social network per andare alla radice del Male. Dal 4 febbraio, ogni lunedì, in prima serata.
  • GOLDEN BOY – La parabola di un giovane detective, da semplice recluta a investigatore, dai suoi 26 anni ai 34, è una delle serie più intriganti del 2013 (in Usa debutterà il mese prossimo). Firma un esperto del genere, Nicholas Wooton (già sceneggiatore di Prison Break, NYPD, Law&Order), e vede il quasi-esordio di Theo James nei panni del protagonista. Produce Greg Berlanti, dietro i successi di Brothers&Sisters, Arrow e Dawson’s Creek. Dal 24 maggio, ogni venerdì, in prima serata.

I proseguimenti di culto in prima tv





3
gennaio

LUCIO PRESTA, IL CURIOSO SILENZIO SUGLI ALTRI AGENTI E L’IGNORANZA DEI “MASSIMI ESPERTI”

Lucio Presta con Paola Perego

Lucio Presta con Paola Perego

In questi giorni ne abbiamo lette di ogni. Sia chiaro, ognuno è libero di esprimere l’opinione che meglio crede, a patto che tale opinione sia obiettiva e sensata, altrimenti diventa un abile esercizio di ignoranza e, per citare Socrate, nella nostra società “esiste un solo un male”. L’ignoranza, appunto. Perché siamo onesti, di opinioni sensate noi non ne abbiamo lette, fino ad oggi. Ma tutti questi massimi esperti di televisione si sono permessi, senza troppi problemi e nonostante i rispettivi scheletri nell’armadio, di attaccare a destra e manca. O meglio, di prendere di mira i soliti bersagli, perché fa comodo e, soprattutto, perché fanno sempre notizia. Aldo Grasso ad esempio, sommo critico del Corriere della Sera, aldilà delle opinioni su Super Brain che non ci interessano affatto, ha paventato una sorta di “pacchetto Benigni” per Paola Perego che, purtroppo per lei, dovrà lottare a vita con questa zavorra del marito-manager finchè governerà l’ignoranza.

Tal pacchetto, a suo dire, prevederebbe La più bella del mondo, la Divina Commedia su Rai2 e un programma per Paola Perego sulla prima rete pubblica. Bravo, se non fosse che abbia casualmente dimenticato, nel dare questa fantomatica notizia per cui si è beccato del “coglione anche nel 2013″ dal potente agente Lucio Presta (e ripetute offese su Twitter che vi evitiamo volentieri), un piccolissimo dettaglio: Paola Perego – a prescindere da qualsivoglia considerazione professionale, ma l’esperienza comunque parla chiaro – ha un contratto che la lega a viale Mazzini per due anni, in esclusiva, in scadenza il prossimo giugno. In sostanza, se alla conduttrice di Monza viene affidato o meno un programma, la Rai è comunque chiamata ad accreditarle lo stipendio. Il fatto curioso quindi non è che alla Perego sia stato affidato un nuovo ‘test’, più che legittimo in un’ottica di investimento sul personale dello spettacolo, ma che in due anni di esclusiva ben pagata la Rai – nella duplice veste di Giancarlo Leone e Mauro Mazza – le abbia commissionato un programma, un pilota e una ospitata, nonostante i risultati discreti fin qui collezionati. Un po’ troppo poco, per un’esclusiva. Altro che pacchetto.

Aldilà di tutto, il fatto ancora più nauseante, comunque, sono i ripetuti attacchi nei confronti di Presta. Non che l’agente di Cosenza non sia criticabile, ci mancherebbe altro, ma se questo fantomatico sistema di potere è sbagliato e malato, lo è anche per via dei suoi, evidentemente, molto più competenti (e silenziosissimi) colleghi. Chissà perché tutti questi bravi giornalisti ed esperti di televisione si dimentichino puntualmente di citare personaggi come Beppe Caschetto e Fernando Capecchi. Tranquillo Grasso che non sei mica l’unico, anche Freccero casualmente, nella recente intervista a Il Fatto Quotidiano, ha ignorato l’invasione capillare dell’agente emiliano all’interno di mamma Rai (parlando solo di generiche consulenze per La7 e Mediaset), ben più imponente degli artisti degli agenti amici. Ma non vi preoccupate, perché ci pensiamo noi a colmare questo curioso vuoto. Grazie alla sua “talent agency” – la ITC 2000 -, Caschetto detiene ampie “quote di palinsesto” su Rai3 con Fabio Fazio (stipendio più alto in Rai, ma erano tutti impegnati stranamente a scandalizzarsi per quello di Antonella Clerici), Luciana Littizzetto, Enrico Bertolino, Fabio Volo, Neri Marcorè, Giovanni Floris, Lucia Annunziata e Roberto Saviano. Non vi basta? Sempre in Rai figurano anche Natasha Stefanenko (promossa subito a Rai1 in Per tutta la vita), Gene Gnocchi, Victoria Cabello, Ubaldo Pantani e Miriam Leone. Non vi basta ancora? Pensate che tramite le sue società è anche produttore, per i suoi artisti (ma per Carlo Degli Esposti solo Presta deve limitarsi a fare l’agente). Wikitaly e Volo in Diretta sono produzioni ITV, così come lo sarà il nuovo programma di Bertolino (ripiazzato a Rai3 dopo il flop sulla seconda rete) e la fiction i Fuoriclasse 2 prossimamente su Rai1. Tante le produzioni per i suoi molteplici artisti, di cui nessuno fino ad oggi ha avuto curiosamente qualcosa da dire, non paventando mai alcun pacchetto.


30
dicembre

DARIA BIGNARDI A DM: SONO UN PO’ STANCA DELLA TV

Daria Bignardi

[Intervista del 19 gennaio 2012] Se tutti i volti noti avessero la sua stessa “predisposizione” ad essere intervistati, probabilmente ora sarebbe disoccupata. Un presente da volto di punta de La7 radical chic, un passato nazionalpopolare col Grande Fratello, Daria Bignardi è una di poche parole quando si tratta di parlare di sè. A DM, però, che l’ha interpellata prima del debutto della nuova stagione de Le Invasioni Barbariche (domani, 21.10 La7), rilascia un’intervista fatta, manco a dirlo, di risposte lapidarie ma schiette.

Tornano Le Invasioni Barbariche: quali saranno le novità della nuova edizione?

Al posto dei due talk show uno spazio dove di volta in volta mettiamo personaggi o incroci che ci piacciono…Poi ho tre nuovi soci: lo scrittore Antonio Pascale, il giornalista Claudio Cerasa e, per qualche puntata, Folco Terzani. C’è anche una nuova scenografia, anche se restano i velieri.

A giugno si era detto che saresti tornata con un nuovo format e, allo stesso tempo, si diceva che fossi stanca de Le Invasioni. Perchè il dietrofront?

Abbiamo fatto diversi cambiamenti, e io non ho mai detto che avrei fatto nuovi format, forse l’hanno detto alla presentazione dei palinsesti, non so… cose che si dicono. Non sono stanca delle Invasioni, solo un po’ della tv, stanca proprio nel senso  che faccio fatica. Pensare organizzare e portare a casa una prima serata di tre ore è un lavoro piuttosto impegnativo.

Cosa ti rimane dell’esperienza in Rai? Se non ci fosse stato Massimo Liofredi alla direzione di Rai2…

Se mia nonna avesse le ruote…:-)

L’ ”ostilità” di Liofredi ti accomuna a Simona Ventura. C’è stato qualche screzio tra di voi? Hai dichiarato che non ti era sembrata sincera l’ultima volta che l’hai intervistata…

Non ho ostilità per Liofredi, che ricordo a malapena. Quanto a Simona, non ho mai detto né pensato niente del genere. Vado matta per Simona, anche se la incontro una volta ogni paio d’anni, quando viene alle Invasioni. Spero lo farà anche quest’anno.

Dai l’impressione di prepararti molto su un personaggio prima di intervistarlo. Cosa prepari e cosa, invece, improvvisi?

Preparo  tutto ma poi a volte si getta all’aria e si improvvisa, dipende da quel che succede, dall’empatia e dal caso…

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10
dicembre

SE CELENTANO VA A SANREMO E’ MARKETING, SE GUCCINI VA DA FAZIO E’…?

Francesco Guccini

Probabilmente il miglior cantautore italiano, il più acuto poeta in musica, così al di sopra di ogni sospetto da non alimentare nessun chiacchericcio nemmeno nella stampa più maliziosa. Francesco Guccini, notoriamente avvelenato contro ogni forma di esibizionismo, più che mai se si parla di televisione, fa visita a Fabio Fazio. Non è una visita sanremese, tranquilli (il giorno in cui il cantore delle osterie emiliane dovesse approdare al tempio della Canzonetta potremmo dire veramente di aver visto tutto nella vita).

Solo un’ospitata per l’ultima puntata dell’anno di Che tempo che fa, edizione del lunedì. La sua chiacchierata a Rai 3 di stasera cade immediatamente a ridosso della pubblicazione dell’ultima fatica gucciniana, L’ultima Thule, pubblicata più o meno dieci giorni fa. Sarà interessante poter ascoltare direttamente dalla voce dell’autore le emozioni e i pensieri legati a quest’ennesima avventura artistica, annunciata come quella dell’addio alle scene.

Guccini con questi otto brani inediti chiude la sua carriera, dato che, secondo le attuali intenzioni, non farà più tour in giro per il paese a portare la sua musica. Il testamento ai fan vive allora proprio in questo album, dopo 45 anni di onoratissima carriera che lo hanno eretto a simbolo di autorialità assoluta nella canzone italiana, forse con la sola concorrenza di De Andrè e De Gregori, il classico terzetto del pantheon musicale di varie generazioni cresciute con una precisa idea del mondo e della società.