Di questo Grande Fratello che per inerzia rotola verso la fine ne hanno tutti così piene le scatole catodiche che persino i concorrenti cominciano a ribellarsi al simpatico gioco a massacro orchestrato dalla sterile creatività dei piani alti. Nel miscuglio di format triti e ritriti (tutte le corde da Vero amore a Stranamore) che si consuma da mesi persino gli innocui Rosa ed Emanuele hanno la tentazione di sottrarsi al teatrino dei confronti, borbottando insofferenza verso la saga dei processi telecomandati.
Esce tra gli onori della riabilitazione della Marcuzzi il Cavaliere Davide, nel bene e nel male uno dei protagonisti di questa edizione, con le sue mille promesse da marinaio e le sue solenni dichiarazioni quasi principesche (il riferimento è al principe gieffino Leonard ovviamente). Nonostante le ultime settimane di dolce ironia per il catanese è sconfitta netta, come ammette la stessa conduttrice. La Santa Alleanza si sgretola così definitivamente consegnando al gruppo di Napoli e dintorni la possibilità di vincere questo Gf.
In tutto questo gioco di eliminazioni la persona ad uscire più massacrata nell’anima è proprio Andrea, vantato inizialmente come il concorrente sensibile e intelligente della casa, e dopo una coalizione con i peggiori rappresentanti delle virtù opposte a quelle da lui sbandierate, ridotto a zerbino di Margherita, una che appena si è resa conto di non poter vincere il reality ha cominciato a dare in escandescenza: tono di voce stridulo, volto paonazzo durante le nomination e tanta paura per la semifinale.