3870 euro nel periodo aprile-agosto 2011 tra gioiellerie, ristoranti e negozi di Rieti (qui i dettagli): le “spese di rappresentanza” del consigliere Rai Guglielmo Rositani con la carta di credito aziendale dal valore di 10 mila euro divulgate da una fonte anonima a Repubblica hanno scatenato l’intervento immediato dello stesso Consigliere, che con una nota tramite l’Ufficio Stampa Rai ha respinto le accuse sporgendo querela e dichiarando che tali spese fossero del tutto “regolari, motivate e giustificate”.
Sarà, fatto sta che Rositani ha deciso di riconsegnare all’azienda la carta di credito delle polemiche. “Mi avete rovinato l’immagine, nella mia città cosa penseranno? Mi sento scarnificato e dolente”, avrebbe dichiarato, mentre in un’intervista a Libero ha sottolineato che l’errore è stato commesso probabilmente dalla moglie. Sulla vicenda sono comunque intervenuti i colleghi in CdA, che si son dati da fare per ricontrollare tutte le ricevute e verificare le spese effettuate, onde evitare di finire sui giornali.
Nino Rizzo Nervo ha speso lo scorso anno 1450 euro. “Per me la rappresentanza consiste nell’invito a pranzo. Due, tre alla volta. Nulla in più. E’ questione di stile”. Giorgio Van Straten, che parla di troppa esposizione sui media dell’alta dirigenza, si è invece fermato a 850 euro. Le spese di rappresentanza di Antonio Verro consistono invece in qualche omaggio floreale. Ma Rositani fondamentalmente non sembra aver colpe: l’uso consono dei 10 mila pare sia demandato agli stessi possessori, dato che l’azienda non ha fornito regolamentazioni. Giuste o meno, Rositani – che è anche Sindaco, Consigliere della Stretto di Messina SpA e artefice della Sagra del Peperoncino di Rieti – non è comunque nuovo alle polemiche sui giornali.