Carlo Conti
[Intervista del 15 novembre 2012] E’ probabilmente l’unico big dell’italica tv a non esser ancora passato su queste pagine. Non potevamo, però, non chiedere a Carlo Conti di commentare con noi l’exploit di Tale e Quale Show, programma di Rai 1 che è riuscito a riaccendere le speranze di chi cercava in tv momenti di evasione. Poi, ci siamo fatti prendere la mano: da Tale e Quale show siamo arrivati a The Voice, a Fatti Valere passando per il confronto a distanza tra la sua Eredità e Avanti un altro ma anche per Linea Blu (suo sogno televisivo) e… Matteo Renzi.
Tale e Quale Show. Un successo che immaginavi o arrivato inaspettatamente?
Ogni anno, a Maggio, mi diverto a sperimentare. Dal cilindro può sempre uscire qualcosa di interessante. La scorsa stagione abbiamo provato Tale e Quale Show, evoluzione di Lasciami Cantare, testato l’anno precedente. Non credevo, però, che Tale e Quale riscuotesse tutti questi consensi anche perchè nella nostra memoria c’erano i “Re per una Notte” di Gigi Sabani e Mike Bongiorno. Siamo riusciti a trovare la giuria e i concorrenti giusti, grandi professionisti che si sono messi in discussione. L’aspetto più forte che siamo riusciti a tirare fuori è il sacrificio che c’è dietro le quinte. Il pubblico probabilmente avrà capito tutto questo, dandoci la possibilità di tornare a fare un varietà come quelli che si facevano un tempo, lavorando tutta la settimana.
L’intrattenimento è in crisi. Come se ne esce?
Quello che si deve fare adesso è confezionare e ricompattare qualcosa di già visto. Alcuni successi televisivi non sono niente di nuovo. Ad esempio, il mio format televisivo preferito, Italia’s Got Talent, è la confezione più moderna de La Corrida. Il sapore è quello e l’intelligenza sta nell’averlo saputo confezionare.
La televisione deve guardare al passato ed aggiornarsi o deve tagliare col passato per innovarsi?
Serve l’uno e l’altro. La tv la paragono ai ristoranti: c’è la trattoria che ti propone il classico, c’è il ristorante che ti propone un nuovo tipo di cucina ma c’è anche quello che ti propone la cucina tradizionale rivisitata. Il pubblico, adesso, ha una grandissima varietà di scelta. E’ giusto che ci sia il programma innovativo per linguaggio e confezionamento, ed è giusto che ci sia il programma più tradizionale. Non a caso, al fianco di Italia’s Got Talent c’è con grande forza anche La Corrida. Il gusto del pubblico è molto più veloce di quello che facciamo noi televisivamente.
Allora cosa c’è che non va giù al pubblico?
E’ semplice. Ci sono molte più offerte. Prima il 100% si divideva tra 5/6 proposte, quelle delle generaliste. Adesso lo devi dividere per 100. Ha più possibilità di scelta con l’avvento del digitale terrestre. Mia zia, che ha 80 anni, prima faceva il giro di queste sei televisioni e se non trovava nulla ritornava sulla prima. Adesso, se non trova nulla, magari va su Rai Premium a vedersi la replica di una fiction oppure scopre che su Sky ci sono i suoi episodi di CSI preferiti. Anche la persona meno giovane ha imparato a scegliere e a usare il telecomando, così come negli anni 70 ha iniziato a scoprire che oltre ai primi due canali c’erano anche le tv locali. C’e’ un’altra svolta epocale come negli anni 70.
Quindi per te non c’è crisi!