Alessandro Greco
Imitatore e speaker radiofonico nella grande famiglia di Rtl 102.5. Il grande pubblico, però, lo ricorda per la conduzione dello storico Furore, programma della tv pubblica che ha caratterizzato le estati di Rai 2 di qualche anno fa. E Alessandro Greco, in tv, ha voglia di tornarci al punto da proporre un escamotage anticrisi al Direttore Generale della Tv di Stato Luigi Gubitosi. Ne parla a noi di DM…
“Gubitosi, dammi un programma e pagami solo se vinco!”. Da quando Gubitosi si è insediato ha parlato di una rifondazione della Rai rinvigorendo le strutture interne, evitando gli sprechi e non avvalendosi soltanto dei format, quindi il mio principio è in armonia con la sua linea editoriale perché è una proposta democratica, meritocratica, anticrisi e, soprattutto, pluralistica. Tra l’altro questa formula viene messa in pratica in altri settori, come dice la pubblicità: “soddisfatti o rimborsati”.
Se davvero si applicasse questo principio non pensi che molti conduttori lavorerebbero gratis?
Prima di rispondere, vorrei approfittare dell’ospitalità di DM per fare le congratulazioni al Tom Cruise-Pupo, dato che ha superato la “mission impossible” del Festival di Castrocaro. Con ospiti del calibro di Fiorello, Patty Pravo e Jovanotti ha vinto la serata facendo due punti più di me, che l’ho condotto l’anno scorso in un’edizione che definirei desertica. Quindi davvero tanti complimenti per la missione brillantemente superata.
Sei diventato polemico? Hai vissuto male la staffetta con Pupo a Castrocaro?
No no, l’ho vissuta benissimo. Io ho condotto un’edizione desertica con dodici straordinari concorrenti e la giuria potendo puntare su pochi elementi esterni. Quindi, a maggior ragione, faccio i complimenti a Pupo e alla sua impresa straordinaria.
Dicevamo… Se davvero si applicasse questo principio non pensi che molti conduttori lavorerebbero gratis?
Ride (ndDM). Se l’azienda si prende un rischio, è giusto che anche i protagonisti se ne assumano la responsabilità senza arrivare a proporre programmi che vengono chiusi dopo una sola puntata: è una questione di sprechi.
Pensi che Castrocaro abbia ancora senso?
Assolutamente si, perchè l’obiettivo dell’anno scorso con gli organizzatori e i patron era continuare a proporre un Festival che fosse fortemente incentrato sulla musica e i cantanti per arrivare a dare a Costrocaro quello che offiriva prima, ovvero il posto a Sanremo. L’anno scorso ho condotto la finale, quest’anno sono state fatte altre scelte.
E sui talent show, che giudizio riservi?
Io ho un ottimo giudizio. Se fossero capitati quando ero ragazzo li avrei sfruttati alla grande perché sono una straordinaria possibilità per chiunque. Il rischio, però, è quello di ritenere il talent un punto di arrivo, anziché un punto di partenza che, sfruttato bene, sarebbe molto prezioso.
Ma i nuovi Chiara e Moreno di oggi sono gli Eros Ramazzotti e le Laura Pausini di ieri?
Ride (ndDM)…
Perchè ridi?