Myrta Merlino
“Un grande open space dell’informazione“, uno spazio dove attualità ed economia vengano spiegate in modo concreto: senza giri di parole. Al debutto di una nuova stagione, è questo che Myrta Merlino promette di offrire al pubblico della rete terzopolista. Da domani, 16 settembre, la giornalista riaprirà i battenti de L’Aria che tira, la trasmissione d’approfondimento politico-economico della mattina di La7. Il format resterà quello di sempre, ma tra le novità in programma ce n’è una particolarmente significativa: da quest’anno, il talk show si allunga e – a partire dalle ore 11 – si protrae fino alle 13.30. La nuova edizione de L’Aria che tira durerà quindi due ore e mezza e trainerà il Tg La7 preparando il terreno al pomeriggio con Rita Dalla Chiesa. Un bell’impegno per Myrta…
Sono dodici ore e mezza alla settimana, è un impegno abnorme. Io però ho accettato la scommessa perché capisco che per la rete sia un investimento molto importante. L’idea che ha l’editore è infatti quella di rendere L’Aria che tira un ‘cardine’ nella mattinata di La7, perché noi porteremo il pubblico fino al Tg e prepareremo il terreno anche al pomeriggio con Rita Dalla Chiesa. I rischi di questa operazione ci sono e non nascondo la preoccupazione, ma se la scommessa riuscisse sarebbe una piccola rivoluzione. Si parla tanto della serata di Miss Italia, ma secondo me sono quest’altre le cose che cambiano davvero il volto della rete.
Come ti stai approcciando a questa sfida?
L’idea è di fare una trasmissione con tutti i crismi del talk show politico-economico, però all’ora di pranzo. Pensiamo ad un programma figo, con ospiti importanti ed inchieste, ma anche con i temi economici a noi cari. Nella prima puntata avremo Monti, Rotondi, Crocetta e Pizzarotti, poi molte storie live. Parleremo anche del pensionato più ricco d’Italia, che prende 91mila euro al mese. Scherzando, dico che facciamo un Ballarò tutte le mattine. Ma è la nostra forza: siamo stati i primi a ritenere che il pubblico dell’ora di pranzo non fosse di serie B e lo abbiamo coinvolto, spiegando l’attualità anche alle casalinghe e ai pensionati. Adesso proseguiamo fino alle 13.30, anche se in quella fascia la sfida è durissima.
Agli inizi, L’Aria che tira parlava soprattutto di economia, poi invece vi siete molto aperti all’attualità politica. Ma così non avete un po’ tradito la vostra mission?
L’anno scorso sarei stata stupida a non capire la priorità della cronaca politica, su cui ci siamo fiondati e ne siamo stati ripagati. Ma secondo me è possibile fare un grande racconto complessivo in cui l’attualità è il tuo timone, ma poi hai sempre una cartucciera di approfondimenti da spendere. Non abbiamo tradito la nostra mission perché continuiamo a parlare di economia con un linguaggio semplice, però in questo momento come fai a dedicare una puntata solo al redditometro senza parlare del Governo? Questo è il bello della diretta quotidiana.
Come ti trovi con il nuovo editore Urbano Cairo? C’è stata subito sintonia?