Massimo Liofredi, Direttore di Rai2
Il Direttore Massimo Liofredi non parla molto. Ma quando lo fa, evidentemente vuole lasciare il segno. Questa volta sceglie DM per un’analisi delle ultime stagioni di Rai2 e per annunciare delle importanti novità relative al palinsesto della seconda rete pubblica. Un bilancio completo quando sembrano, ormai, solo un ricordo le voci che vedevano in bilico la sua poltrona in Viale Mazzini. Decidiamo di partire proprio da quest’ultimo aspetto chiedendogli cosa si prova a vedere annunciata per mesi, a settimane alterne, una sua sostituzione apparentemente immotivata…
Sono quasi due anni che sono alla Direzione di Rai2, aver portato risultati e sentirsi sempre in bilico non piace a nessuno. E’ stato un problema non solo per me ma anche per tutta la squadra di Rai2. Le persone che lavorano con me hanno bisogno di certezze; io, venendo dal prodotto, non ho problemi psicologici, ho le spalle larghe. Addirittura un giornalista, nel corso di una conferenza stampa, ebbe il coraggio di chiedermi “da dove viene lei?”. Pensi che io, su Rai1, ho cambiato otto direttori di rete e ho riscritto mezzo palinsesto. Ho reinventato lo Zecchino D’Oro portandolo dal 18% al 30%; per dieci anni sono stato la macchina editoriale di Telethon. Ci sono cose che molti spettatori non sanno. Non amo pubblicizzare me stesso.
Ha avuto modo di difendersi, però!
Mi sono difeso con i risultati. Io sono arrivato il 23 Luglio 2009. In 76 settimane di direzione ne ho vinte 66 contro Italia1 e 55 contro Rai3. Nella prima parte del 2010, Rai2 è stata la rete che ha prodotto di più. Non ci dimentichiamo ‘2′, la serata dedicata a Karol Woityla e quella a Pavarotti.
C’è stato, in verità, anche Il Più Grande Italiano di tutti i tempi…
E’ vero, è stata una scelta coraggiosa. Ma proprio per questo l’abbiamo proposta fuori garanzia.
A proposito, che fine ha fatto ‘2′?
Lo riprendiamo adesso. C’è stato un problema che ci ha impedito di riproporlo sino ad ora. E’ stato un format che ho inventato io e la Rai lo sta vendendo in tutto il mondo. La Francia è stata una delle prime ad acquistarlo. Non è facile, però, trovare due artisti che accettino di cantare insieme, di fondersi e di fare un viaggio insieme.
Mi parlava di un problema…
Il problema è che avevamo una società di cui facevano parte il bravissimo Gianmarco Mazzi e il regista Gaetano Morbioli, due garanzie per le star internazionali che accettano il nostro invito. Adesso, invece, dobbiamo produrlo internamente e quindi è necessario contrattualizzare Mazzi e Morbioli per procedere. Ma è una bella sfida, sono sempre stato uno che ha valorizzato le risorse interne.
Tra i programmi per i quali Rai2 si avvale di una produzione esterna ci sono XFactor e L’Isola dei Famosi. Si dice che non verranno riproposti il prossimo anno.
Per Xfactor posso annunciarle che è vero, non credo che lo riproporremo. Il problema principale è stato una controprogrammazione estremamente forte. Il prodotto era godibile e il marchio è forte però l’azienda deve confrontarsi con dei tagli di budget enormi. Come direttore di rete devo rivisitare le possibilità e le opportunità del budget di Rai2 cercando soluzioni diverse. Con spazi economici differenti, possiamo trovare formati che ci diano la stessa soddisfazione. Potrei metterci mano io stesso.