E’ quantomeno paradossale che uno spot contro il femminicidio, una delle piaghe dell’Italia contemporanea, principale causa di morte tra le donne, dia origine a una lite proprio tra due donne, entrambe protagoniste della nostra tv. Ed è ancora più paradossale che il casus belli sia scoppiato proprio sul piccolo schermo, all’interno della puntata di giovedì scorso di Servizio Pubblico quando – a seguito dell’ospitata di Serena Dandini, autrice di Ferite a morte, il libro e spettacolo teatrale incentrato sui racconti delle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un ex – è andato in onda uno sketch interpretato da Paola Cortellesi.
L’ex conduttrice di Zelig con una performance tanto amara quanto ricca di sarcasmo veste i panni di una donna, uccisa e gettata dentro un pozzo dal quale fa partire un grido d’allarme rivolto alle istituzioni e a coloro che dovrebbero indagare per prevenire i tanti, troppo femminicidi italiani. Il suo grido di dolore contiene un passaggio, chiaramente rivolto a Paola Ferrari, che vi riportiamo testualmente:
“Decideva sempre lui (l’uomo che ha ucciso il personaggio interpretato dalla Cortellesi, ndDM) ciò che si doveva guardare. Meglio morta che guardare un’altra Domenica Sportiva co’ cosa, con l’illuminata, quella presentatrice piena di luce che pare la Madonna, quella bionda che dice i risultati con le labbra, il rossetto forte e gli orecchini a lampadario. A lui piace tanto, quanto gli piaceva…beh, a me faceva proprio schifo guarda un po’…”