11
ottobre

BRUNO VESPA: BERLUSCONI NON E’ FINITO. L’INFORMAZIONE MEDIASET CHE CONTA E’ SEMPRE STATA DI SINISTRA

Bruno Vespa e Silvio Berlusconi a Porta a Porta

Una scrivania di ciliegio e una penna stilografica in mano al Cavaliere: la storia politica d’Italia è passata anche da lì. Correva l’anno 2001 e Bruno Vespa, se tornasse indietro, quel Contratto con gli italiani lo rifarebbe subito. “Domani mattina. E lo farebbero tutti, perfino Michele Santoro… E’ una botta mediatica pazzesca“. Passato ormai un ventennio dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, il conduttore di Porta a Porta si è messo a fare un bilancio storico sulla fine di un’epoca, intesa solo come presenza del Cav a Palazzo Chigi. “L’uomo politico non è finito, ha ruolo e consensi” ha spiegato il giornalista in un’intervista al Corriere.

Bruno Vespa: Berlusconi a Porta a Porta 52 volte

Il suo talk show, definito a buon diritto la “terza Camera”, ha raccontato in diretta la formazione e la caduta di Governi ed alleanze, nonché i passaggi più delicati dell’attualità italiana. Qualcuno, a tal proposito, sostiene che Porta a Porta abbia persino contribuito alla creazione del berlusconismo come fenomeno mediatico, ma su questo punto il conduttore ha chiosato: “Meno di quanto si creda. Berlusconi in 16 anni ci è venuto 52 volte. I sei segretari del Pd e i tre Presidenti del Consiglio di centrosinistra in tutto 76. Il fatto è che Berlusconi fa sempre rumore“.

Bruno Vespa: il Cav non ha dominato l’informazione

Ripercorrendo il ventennio berlusconiano con uno sguardo al suo aspetto mediatico, Vespa ha inoltre spiegato che – a suo giudizio – nel ‘94 l’errore del Cavaliere fu quello di “aver pensato di poter guidare il Paese attraverso la televisione“. Del resto, ha ammesso il decano dei talk show, “senza tv non avrebbe avuto il consenso che ha avuto. Ma è una bufala colossale sostenere che abbia dominato l’informazione italiana“. A riprova di ciò, l’autorevole giornalista ha chiamato in causa gli assetti dell’informazione Mediaset che conta:




11
ottobre

RADIO BELVA SOSPESO. PER MAURO CRIPPA TORNERA’ IN ONDA…. SU ITALIA1?

Giuseppe Cruciani, David Parenzo

Hanno spento Radio Belva, ma forse non per sempre. Sono passate poche ore della sospensione coatta del programma condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Rete4, e già si parla di un suo possibile ritorno in onda. Forse su Italia1. Secondo Dagospia, il canale diretto da Luca Tiraboschi sarebbe stato individuato come il luogo adatto ad accogliere l’anti-talk pecoreccio ideato dai due giornalisti, anche in virtù del suo target più giovanile. Il programma in questione, del resto, non possedeva “le caratteristiche di tono e contenuto adatte al prime time di Rete4“, come sottolineato ieri dal direttore Giuseppe Feyles.

Radio Belva è piaciuto a Silvio Berlusconi?

Sempre stando alle indiscrezioni di D’Agostino, a scongiurare la chiusura definitiva di Radio Belva sarebbe stato nientepopodimeno che Silvio Berlusconi, il quale avrebbe seguito la prima puntata e ne sarebbe rimasto entusiasta. Il Cavaliere avrebbe quindi chiesto di non cancellare la trasmissione. La sospensione stabilita, insomma, sarebbe soltanto un provvedimento momentaneo e a sostegno di tale interpretazione si aggiungono le dichiarazioni rilasciate da Mauro Crippa, Direttore Generale dell’Informazione Mediaset.

Radio Belva sospeso – Le dichiarazioni di Mauro Crippa

Radio Belva torna ai box. La nuova trasmissione di Cruciani e Parenzo ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva: ieri sera ho visto cose che non si possono vedere in onda, e che non possiamo e non dobbiamo permetterci di trasmettere (…) La strada della sperimentazione è piena di insidie e inevitabilmente anche di errori che devono essere corretti. Il prototipo di Radio Belva, dunque, rientra in officina per la messa punto. E per tornare prossimamente” ha affermato il vertice del Biscione.

Radio Belva su Italia1?


2
ottobre

BALLARO’: SALLUSTI CONTRO CICCHITTO. VOLANO INSULTI (VIDEO)

Alessandro Sallusti vs Fabrizio Cicchitto, Ballarò

Il dibattito politico di questi giorni lo ha ampiamente dimostrato: il talk show non è morto. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma ieri sera a Ballarò, dove si è consumato un acceso scambio di battute tra il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti e il senatore Pdl Fabrizio Cicchitto. Alla vigilia del voto di fiducia al Governo Letta, i due si sono scontrati sulla linea che il centrodestra dovrebbe tenere in Parlamento, dando vita ad un siparietto del tutto inedito. Chi avrebbe mai immaginato di vedere una lite in diretta tra il giornalista berlusconiano e l’esponente Pdl?

Lei sta iniziando a pensarla come Scilipoti” ha attaccato Sallusti, riferendosi alle posizioni dissidenti di Cicchitto. Poi ha rincarato la dose, definendo “vigliacchi” gli esponenti Pdl che voteranno la fiducia a Letta, smarcandosi da Berlusconi. “Da domani tu e Bersani siete soci” ha aggiunto il direttore. Così, i toni si sono infiammati e il senatore ha replicato: “non c’è niente di peggio dello stalinismo applicato all’analisi politica“. E rivolgendosi a Sallusti: “non ti rendi conto che stiamo facendo un favore alla sinistra straordinario, con questo scontro che stai accentuando“.

A quel punto, il direttore de Il Giornale ha evidenziato alcune contraddizioni nella scelta di Cicchitto, il quale ha sbottato: “c’è libertà di espressione oppure arrivano i picchiatori come te? . La lite, divampata a più riprese, ha offerto in diretta uno spaccato delle frizioni createsi nel centrodestra. Stavolta la provocazione verbale non è stato uno spettacolo fittizio e fine a se stesso ma anzi, il confronto ha mostrato caratteri di spontaneità. Il ‘reality’ della politica, insomma, ha offerto alcuni sprazzi di tv verità.





1
ottobre

PIAZZA PULITA, FORMIGLI: LA TELEFONATA DI BERLUSCONI NON ERA INTERCETTATA

Silvio Berlusconi

Parole che scottano. Come prevedibile, sta facendo discutere lo scoop trasmesso ieri sera da Piazzapulita, ossia una telefonata in cui l’ex premier Berlusconi – ignaro di essere registrato – sostiene che Napolitano sarebbe intervenuto a suo sfavore nell’ambito della sentenza Mondadori. Nel giorno dopo alla messa in onda, il servizio di La7 ha suscitato plausi ma anche alcune critiche: qualcuno, infatti, ha messo in discussione i metodi giornalistici utilizzati dalla trasmissione di Corrado Formigli. E così, il conduttore stesso ha deciso di intervenire in difesa del suo staff:

“Se i giornalisti che ci criticano avessero fatto il loro mestiere, avrebbero evitato di scrivere bugie, insulti inaccettabili e astruse accuse di combine. Bastava guardare con un minimo di attenzione la puntata di Piazzapulita. Oppure chiamare la nostra redazione. Chiedere: “Come è andata?”. Avrebbero ricevuto conferma del fatto che la telefonata non è stata intercettata. Che un parlamentare del Pdl voleva vantarsi dei suoi rapporti con Berlusconi. Soprattutto, avrebbero appreso che alle 20,50, a venti minuti dalla partenza di Piazzapulita, gli avvocati e i collaboratori di Berlusconi hanno provato a bloccare la messa in onda minacciando l’intervento di giudici e forze dell’ordine”

Così, Formigli ha precisato i contenuti e i retroscena dello scoop trasmesso ieri sera, attribuendo al suo programma il merito di aver trasmesso una notizia autentica, di quelle bomba. A questo punto, qualcuno solleverà di nuovo l’annoso dibattito sull’opportunità di pubblicare o meno delle conversazioni registrate all’insaputa dell’interlocutore, ma ormai è tardi per arrovellarsi: le parole “rubate” del Cav sono andate in onda. E la polemica è puntualmente esplosa.


27
settembre

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO SPERIMENTA IL DOCUDRAMA MA DIMENTICA LA PIAZZA

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Tu chiamale, se vuoi, ‘ossessioni’. Ieri sera Michele Santoro è tornato in onda con Servizio Pubblico e, al debutto di una nuova stagione, ha dedicato un’intera puntata al suo miglior nemico, Silvio Berlusconi.  Su La7, il giornalista ha ricostruito le vicende del processo Mediaset e lo ha fatto in compagnia dell’ex senatore Sergio De Gregorio, comparso nell’aula televisiva in qualità di persona informata sui fatti. Tra mezze rivelazioni e accesi scambi di battute, il programma si è dipanato secondo un format ormai collaudato. Ma con qualche novità.

A Servizio Pubblico, De Gregorio ha attribuito a Berlusconi la macchinazione della “strategia di sabotaggio” che nel 2008 avrebbe portato alla caduta del governo Prodi. Poi, l’ex senatore ha sostenuto di aver agito per conto del Cav con pressioni sulle autorità Hong Kong, in modo da fermare le inchieste della magistratura italiana sui fondi neri. Musica per le orecchie di Santoro, che ha provato ad approfondire le vicende affidando il contraddittorio alle sole argomentazioni di Maurizio Belpietro. Per completare la cronaca, il conduttore ha anche lanciato un nuovo esperimento del suo programma: il docudrama, ossia una ricostruzione recitata in diretta.

Servizio Pubblico – Santoro e il docudrama

Così, attenendosi alle carte ufficiali, alcuni attori hanno inscenato le conversazioni tra i protagonisti del caso Mediatrade e anche Santoro ha preso parte alla simulazione. Il conduttore, in particolare, ha indossato i panni del cronista requirente ed ha interrogato i personaggi sulla scena. Il risultato è stato inedito ma non particolarmente efficace: il docudrama, infatti, più che la nuova frontiera del talk show ci è parso un tentativo di contaminazione un po’ improvvisato, una sorta di metateatro catodico. Apprezzabile, in ogni caso, lo sforzo della sperimentazione santoriana.





21
settembre

#TELERATTI2013: MICHELLE BONEV DEDICA IL PREMIO A BERLUSCONI, PASCALE E DUDU’

Michelle Bonev - TeleRatti 2013 - Davide Maggio - Selvaggia Lucarelli

Michelle Bonev - TeleRatti 2013 - Davide Maggio - Selvaggia Lucarelli

Una dedica a Silvio Berlusconi, Francesca Pascale e al cagnolino Dudù. Scalpore alla serata finale dei TeleRatti 2013, l’irriverente premio alla Peggiore TV dell’anno. A sorpresa, l’attrice bulgara Michelle Bonev – nota per la sua amicizia con il Cavaliere – è apparsa sul palco della manifestazione e ha pronunciato uno discorso di ringraziamento fuori programma. La produttrice ed interprete partecipava al concorso come candidata a peggior attrice di fiction, premio assegnato poi a Manuela Arcuri.

L’Italia è il paese che amo” ha esordito ironicamente la Bonev, facendo eco ai videomessaggi dell’ex premier. Poi, riferendosi ad una polemica che la vide protagonista alla Mostra del Cinema di Venezia 2011 ha detto:

forse qualcuno ricorda la premiazione del mio film Goodbye Mama, a Venezia, quando l’onorevole Galan è venuto a portarmi i saluti del signor Berlusconi. Penso che oggi sia arrivato il momento che io ricambi questi saluti. Se avessi vinto questo TeleRatto l’avrei dedicato al signor Berlusconi”.

Spiazzando i conduttori della serata Davide Maggio e Selvaggia Lucarelli, la Bonev ha poi rincarato la dose:

soprattutto vorrei ringraziare per l’opportunità di fare la fiction Donne in gioco ed essere poi votata (ai TeleRatti, ndr) Mediaset, Berlusconi, Francesca Pascale e Dudù. Scusate mi sono emozionata su Dudù” ha dichiarato l’attrice bulgara, che ha poi annunciato una lunga serialità tra i suoi progetti futuri.

Apprezzandone l’autoironia e la disponibilità, i conduttori della serata finale dei TeleRatti2013 hanno consegnato a Michelle Bonev un TeleRatto al coraggio.


18
settembre

VIDEOMESSAGGIO DI SILVIO BERLUSCONI: TORNA FORZA ITALIA. SPECIALE MATRIX STASERA IN DIRETTA

Silvio Berlusconi, videomessaggio

Era stato annunciato nei giorni scorsi e poi fatto slittare, con un (in)volontario colpo di teatro. Ma ora eccolo in onda: il videomessaggio di Silvio Berlusconi è stato trasmesso poco fa dalle principali emittenti, con la sua carica di attese e di preannunciate novità. Ci si aspettavano dichiarazioni roboanti da parte del Cavaliere, e su questo fronte l’ex premier non ha deluso.

Videomessaggio di Silvio Berlusconi – Le dichiarazioni

Nel filmato, registrato nella sua versione definitiva stamane a villa San Martino, il leader del centrodestra ha infatti annunciato il ritorno in scena di Forza Italia, come reazione popolare ed energico all’uso della giustizia in chiave politica. “E’ l’ultima chiamata prima della catastrofe” ha detto. “Io sarò sempre con voi, decaduto o no. Si può fare politica anche al di fuori del Parlamento” ha affermato Berlusconi, con un chiaro riferimento ad avvenimenti di attualità politica (esclusa la tenuta del Governo). Poi, l’ex premier ha sferrato un nuovo attacco ai giudici parlando di “democrazia dimezzata alla mercè della magistratura”.

Ripetendo il mantra dell’aggressione ai suoi danni, Silvio ha poi lanciato un appello: “Vogliono togliermi di mezzo con una aggressione violenta. Sono qui per chiedere a voi di aprire gli occhi, di reagire”. In un climax ascendente, Berlusconi ha infine parlato del ritorno di Forza Italia, annuncio atteso da tempo forse con toni più accesi rispetto a quelli effettivamente usati oggi. “Tutti gli italiani responsabili devono sentire il dovere di impegnarsi personalmente. Credo si debba riprendere in mano Forza italia” ha dichiarato il leader del centrodestra, invitando i supporters a scendere in campo assieme a lui (“diventa anche tu un missionario di Forza Italia“).

Videomessaggio di Silvio Berlusconi – Polemiche

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28
agosto

BERLUSCONI: TORNO IN TV A SPIEGARE LE MIE RAGIONI. COSI’ IL CAV VUOLE RIBALTARE IL PROCESSO (MEDIATICO)

Silvio Berlusconi

I giudici di Cassazione lo hanno dichiarato colpevole e condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale. Ma Silvio Berlusconi non ci sta. Dal giorno in cui è stata emessa la sentenza definitiva del processo Mediaset, il Cavaliere ha più volte affermato la sua innocenza, schierandosi contro quella parte di magistratura che gli avrebbe dichiarato guerra. Parole al vento, direte, visto che ormai la Cassazione si è espressa e all’ex premier non resta che scontare la pena stabilita. In verità, quella messa in campo da Berlusconi pare sia una strategia mirata proprio a ribaltare le sorti del processo (mediatico).

Silvio Berlusconi: Torno in tv

Tornerò in tv a spiegare le mie ragioni e continuare la battaglia di libertà e democrazia” avrebbe detto il Cavaliere durante un vertice tenutosi nei giorni scorsi ad Arcore. I modi e i tempi della possibile incursione televisiva non sono stati resi noti e anzi, è pure probabile che Sua Emittenza decida di tornare sui suoi passi. Tutto dipende dall’evolversi della situazione politica, col governo Letta messo sotto pressione e con la Giunta per le elezioni pronta a valutare la decadenza di Berlusconi da Senatore. Come andrà a finire? Nei talk show di fine estate la questione tiene banco con insistenza.

I dibattiti tv sul Cavaliere

Del resto, in Italia fanno più rumore i dibattiti televisivi che i dibattimenti giudiziari e le sorti dell’ex premier sono l’argomento prediletto dai conduttori dei salotti tv. Se ne discuteva proprio ieri sera a In Onda con Luca Telese, che per l’occasione ha riportato davanti alle telecamere Antonio Di Pietro, dopo la “tranvata” elettorale. La pitonessa Daniela Santanché, da parte sua, ha affilato gli artigli, perché è di nuovo tempo di lottare.

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