Non l’avrebbe presa bene, Silvio Berlusconi. Troppe beghe da cortile, troppi brontolii contro quella nomina da lui stesso proposta. Così, il Cavaliere è stato costretto a frenare bruscamente sulla designazione di Giovanni Toti a coordinatore unico di Forza Italia, mossa che nei giorni scorsi pareva ormai a un passo dall’ufficialità. Già sembrava tutto deciso: il direttore del Tg4 e Studio Aperto avrebbe conquistato la poltrona più alta del partito berlusconiano, con l’obiettivo di un immediato rilancio politico e mediatico dello stesso. Ma qualcosa non è andata come previsto.
All’interno del movimento azzurro, infatti, sarebbe cresciuta l’insofferenza per la nuova strategia del Cav, che avrebbe attribuito a Toti poteri ben più ampi di quelli riservati ai forzisti della prima ora. In un’intervista al Corriere, Raffaele Fitto aveva chiesto a Berlusconi di evitare quella nomina, invitandolo così a non “umiliare” la classe dirigente del partito. Parole molto chiare, che probabilmente avevano intercettato un sentire comune tra i fedelissimi dell’ex premier. Anche alla luce di tale reazione, il leader di Forza Italia ha così deciso di rallentare il corso degli eventi e di ‘congelare’ temporaneamente il progetto su Toti.
“Non c’è mai stata alcuna intenzione di procedere alla nomina di un Coordinatore Unico di Forza Italia, figura peraltro non prevista dallo Statuto del nostro Movimento” ha dunque precisato Berlusconi in una nota, aggiungendo: “non dobbiamo avere timore di aprire le porte del nostro Movimento alle risorse nuove che si affacciano, e che vogliono dare il loro contributo al nostro rilancio“. La strategia è stata perciò ricalibrata, ed ora si può andare avanti col piano. Senza escludere Toti.