27
maggio

PORTA A PORTA, BRUNO VESPA BLOCCA L’APPLAUSO A BERLUSCONI: NON SIAMO A CHE TEMPO CHE FA

Bruno Vespa, Porta a Porta

I detrattori lo dipingono sempre come un giornalista di parte, oltremodo ossequioso coi potenti di turno. In realtà, ieri sera Bruno Vespa ha dimostrato di saper essere un integerrimo garante della par condicio, un alfiere della neutralità nei dibattiti politici in tv. L’avreste mai detto? Durante l’ospitata di Silvio BerlusconiPorta a Porta, e a pochi giorni dalle elezioni regionali, il conduttore ha stoppato un applauso spontaneo rivolto all’ex premier dal pubblico in studio. E, con un sorriso sornione, ha bacchettato la platea:

Bruno Vespa: niente applausi, non stiamo a Che tempo che fa

Ragazzi, scusate, qua non stiamo a Che tempo che fa, dove ci sono quei meravigliosi applausi per tutti gli ospiti. Io soffro, ma da vent’anni ci siamo dati la regola che non si applaude nelle trasmissioni politiche. E’ un limite e vi chiedo scusa“.

Sotto lo sguardo divertito di Berlusconi, Bruno ha rifilato una stoccata niente male al programma condotto da Fabio Fazio, dove – in effetti – un battimano non lo si nega mai a nessuno. Tanto meno ad un politico. Il pungiglione di Vespa, in particolare, ha pizzicato il salotto buono di Rai3 proprio a pochi giorni dall’intervista concessa a Fazio dal leader di Forza Italia, che per la prima volta è apparso a Che tempo che fa.




25
maggio

CHE TEMPO CHE FA: SILVIO BERLUSCONI DEBUTTA DA FAZIO. MA ARRIVA IN RITARDO

Silvio Berlusconi, Che tempo che fa

Silvio Berlusconi era atteso a Che tempo che fa con impazienza, ma un piccolo disguido ne ha rimandato l’arrivo. Così, il Cavaliere è apparso nel programma di Rai3 con un ritardo di dodici anni rispetto al primo invito inoltratogli. Ieri sera il leader di Forza Italia ha debuttato come ospite nella trasmissione di Fabio Fazio, il quale ha subito chiesto al suo interlocutore perché avesse sempre disertato l’appuntamento. “Non mi hanno mai consegnato i suoi inviti” ha scherzato Berlusconi, sottraendosi alla provocazione.

Silvio Berlusconi ospite a Che tempo che fa

E’ iniziato con un scambio di battute il confronto tra l’ex premier e il conduttore della terza rete, al quale Berlusconi ha pure fatto un appunto estetico: “le posso dare un consiglio da vecchio editore? Deve tagliarsi quella barba grigia” ha detto. Poi la politica. Il Cavaliere ha confermato l’intenzione di dare vita ad un soggetto unico di centrodestra non guidato direttamente da lui, ma sul nome dell’erede non si è sbilanciato. L’ex premier ha poi riservato critiche a Renzi (“ha fatto tante cose che non hanno influito sull’economia“), a Grillo e pure alla Lega. “Non si può resistere a un partito che va oltre 6 ore a settimana in tv” ha chiosato.

Su Rai3 Berlusconi si è trovato davanti un Fabio Fazio non particolarmente aggressivo, ma comunque capace di rifilare punzecchiature mirate. In altri tempi, il confronto tra i due sarebbe stato ben più acceso. Nel panorama attuale, del resto, anche l’attesa ospitata del Cavaliere a Che tempo che fa è apparsa un po’ meno evento mediatico del solito. Sebbene fosse qualcosa di inedito, il debutto di Silvio alla corte di Fazio è sembrato solo un eterno ritorno. Un frame già visto con rari sprazzi d’interesse.


22
maggio

SILVIO BERLUSCONI OSPITE A CHE TEMPO CHE FA

Silvio Berlusconi

E’ proprio lui. E’ Silvio Berlusconi l’ospite inatteso che domenica 24 maggio parteciperà a Che tempo che fa. Confermate le indiscrezioni: per la prima volta, e a pochi giorni dalle elezioni regionali, il leader di Forza Italia prenderà parte al programma della terza rete condotto da Fabio Fazio. L’altro ospite della serata sarà Piero Angela. Ma va da sé: l’attesa, ora, è tutta per il Cavaliere.

Questo l’annuncio di Fabio Fazio:

Silvio Berlusconi a Che Tempo Che Fa – gli “indizi” di Fazio

Articolo del 22 maggio ore 11:00Silvio Berlusconi ospite a Che tempo che fa? Il colpo di teatro di fine campagna elettorale potrebbe andare in scena domenica prossima, 24 maggio. Secondo indiscrezioni, infatti, dovrebbe essere proprio l’ex premier la personalità attesa nello studio di Rai3 ed annunciata dal conduttore Fabio Fazio. Per il leader di Forza Italia si tratterebbe di un debutto assoluto nel programma di interviste della terza rete (da sempre considerata la più ostile).

Ad alimentare l’attesa e la curiosità per l’evento di domenica è stato lo stesso Fabio Fazio, che su Twitter ha scritto:

Il mistero rimarrà tale ancora per poco. In molti attendono solo di vedere Berlusconi a tu per tu con Fazio: uno spettacolo da non perdere. Alla vigilia delle consultazioni regionali (per Forza Italia i sondaggi sono poco incoraggianti), il Cavaliere avrebbe scelto il programma di Rai3 per lanciare un appello ai moderati e confermare l’intenzione di fondare un nuovo movimento politico non guidato da lui.





15
aprile

UOMINI E DONNE, MARIA DE FILIPPI: “MI HA CHIAMATO BERLUSCONI, TINA A CASA!”

Uomini e Donne

Tra le dame e i cavalieri di Uomini e Donne, non poteva mancare il Cavaliere per eccellenza. Anzi, l’ex Cavaliere. Ebbene sì, nel dating show più famoso e movimentato della tv capita anche che, nel bel mezzo della discussione tra due protagonisti, venga a galla una presunta (e improbabile) raccomandazione di Silvio Berlusconi.

Cinzia, infatti, rinfaccia all’uomo con cui era uscita, Giancarlo, di essere “raccomandato” dal fondatore di Forza Italia. Durante una cena, infatti, l’uomo – che avrebbe un ruolo politico legato a Berlusconi (non è ben chiara la sua posizione, ndDM) – le avrebbe chiesto il numero di Tina da girare al proprietario di Mediaset:

Mi ha chiesto: ‘hai il numero di Tina? Chiamo Berlusconi, faccio rimproverare Tina perchè mi ha mancato di rispetto”.

Mentre Giancarlo nega con fermezza, Maria De Filippi, prima spiazzata, ci tiene a precisare: “penso che Berlusconi abbia altre cose da fare“, per poi scherzarci su più volte con Tina:

“Mi ha chiamato Silvio… Tina a casa

Tina e Berlusconi

Uomini e Donne – Tina Cipollari: “Io Berlusconi lo amo proprio, da anni”


25
febbraio

RAI WAY: MEDIASET VUOLE ACQUISTARLA. OFFERTA DA 1,22 MILIARDI

Rai Way

Il Biscione vuole scalare le torri di Rai Way. A soli tre mesi dall’ingresso in Borsa della società che gestisce il segnale radiotelevisivo, il CdA di Mediaset ha dato il via libera ad un’offerta di pubblico acquisto su Rai Way. A far scattare l’operazione è stata la società Ei Towers (appartenente al gruppo Mediaset), mettendo sul piatto 1,22 miliardi di euro. Pari a 4,5 euro per azione.

Rai Way, Mediaset vuole comprarla

L’obiettivo dichiarato è quello di “costruire un’aggregazione nazionale dell’infrastruttura di trasmissione televisiva“. Per ottenerne il raggiungimento, Mediaset voterà a favore di una proposta di aumento di capitale nell’assemblea di Ei Towers prevista il 27 marzo. L’Opa scatterà dopo quella data e avrà una durata compresa tra i 15 e i 40 giorni: quindi dovrebbe concludersi entro l’estate 2015. L’operazione passerà in ogni caso all’attenzione dell’Antitrust, che dovrà dare la propria autorizzazione, e sarà legata ad un’accettazione da parte della Rai, visto che l’offerta non sarà efficace se non aderirà almeno il 66,7% del capitale (Viale Mazzini ne controlla il 65%).

La palla passerà anche tra le mani del governo Renzi, visto che il ministro dello Sviluppo Economico dovrà autorizzare Rai allo svolgimento delle attività di servizio pubblico su Rai Way anche dopo l’eventuale acquisto della struttura del suo diretto concorrente. Ei Towers, intanto, assicura in ogni caso che “continuerà a garantire l’accesso alle infrastrutture a tutti gli operatori televisivi” e “aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva agli operatori di Tlc“. L’annuncio del Biscione, come prevedibile, ha scatenato accese polemiche sul fronte politico.

Mediaset, opa su Rai Way – le reazioni politiche

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16
febbraio

BERLUSCONI VENDE IL 7,79% DI MEDIASET. INCASSO PREVISTO: 377 MILIONI

Mediaset

A Mediaset è arrivato il tempo di fare cassa. Così, Fininvest ha avviato il collocamento sul mercato del 7,79% del capitale di Mediaset con una procedura di accelerated bookbuilding, che permette ai grandi azionisti delle società quotate in Borsa di vendere consistenti pacchetti societari in tempi brevi e presso investitori istituzionali. Fininvest passa dall’attuale 41,28% al 33,4% del gruppo di Cologno Monzese, mantenendo quindi il potere di condizionare le assemblee straordinarie.

Fininvest vende il 7,79% di Mediaset

La manovra non è cosa da poco: la holding, infatti, con questa operazione ha collocato i 92 milioni di azioni a un prezzo finale di 4,1 euro l’una ed otterrà un incasso previsto di 377,2 milioni. La procedura va collocata nell’ottica di nuovi investimenti, come si può capire da una nota della società.

La liquidità che si renderà disponibile con questa operazione consentirà tra l’altro a Fininvest di proseguire nel rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale della società e di agevolare eventuali investimenti in un’ottica di diversificazione del portafoglio azionario” si legge nel comunicato.

Mediaset: Confalonieri smentisce le dimissioni


25
novembre

TELEMILANO 58: LE ORIGINI DI CANALE 5

Barbara D'Urso e Claudio Lippi a TeleMilano58

Ogni cosa che inizia ha un fascino incredibile. Allora c’era un disordine creativo totale sempre in qualche modo ben amalgamato da Berlusconi che era un terremoto. Si lavorava quindici ore al giorno, e ogni giorno era una scoperta. Berlusconi era esigentissimo, chi non reggeva il ritmo, lo faceva fuori. Era una cosa straordinaria.

Così a DavideMaggio.it, Carlo Freccero descrive un’epoca che sarebbe passata alla storia e che segnò la fine del monopolio della tv di Stato. Tutto iniziò alla fine degli anni 70 con la nascita di TeleMilano 58, emittente locale che sarebbe poi diventata Canale 5. La sua storia è stata raccontata in un libro e in un dvd, realizzato dalla rivista Link – Idee per la televisione, contenente interviste a Fedele Confalonieri, Bruno Longhi, Jerry Calà e molti dirigenti del canale.

Non solo è possibile (ri)vedere spezzoni di programmi storici come Chewing Gum di Claudio Cecchetto, Frittomisto con i Gatti di Vicolo Miracoli, e Milan-Inter Club con Mike Bongiorno. Proprio l’arrivo di “Mister Allegria” per 600 milioni di lire (dal 1977 come direttore artistico, dal 1979 come conduttore) ha rappresentato il punto di svolta per TeleMilano 58.

“La vera grande genialità di Berlusconi fu Mike Bongiorno” ha sentenziato Aldo Grasso nel corso della presentazione del dvd.

TeleMilano 58: i driver del successo editoriale


19
giugno

AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO: ALAN FRIEDMAN SU LA7 PER SVELARE IL GIOCO DEL POTERE

Alan Friedman

Alan Friedman torna in tv e promette di mettere la politica ai raggi x. Stasera, alle 23.15, il giornalista statunitense debutterà su La7 con Ammazziamo il Gattopardo: il gioco del potere, una produzione realizzata assieme al Corriere della Sera e ispirata (sin dal titolo) all’omonimo libro da lui stesso realizzato. Come in quelle pagine, che fecero discutere per alcuni retroscena di Palazzo, l’economista racconterà l’attualità italiana attraverso le voci di chi ha governato il Paese negli ultimi anni.

Ammazziamo il Gattopardo: le interviste

In particolare, nelle sei puntate in programma, Friedman incontrerà cinque ex primi ministri (Massimo D’Alema, Mario Monti, Silvio Berlusconi, Romano Prodi e Giuliano Amato) e il premier in carica Matteo Renzi. Il giornalista porrà domande dirette su alcune vicende che hanno caratterizzato la politica interna, traendone anche risposte sorprendenti. E’ il caso di Mario Monti, interrogato dall’economista sulla sua decisione di fare politica al fianco di Casini e Fini. Il Professore sarà il protagonista della seconda puntata di Ammazziamo il Gattopardo.

Quello proposto da Friedman, però, non sarà un semplice botta e risposta con i politici. Con una formula inedita, il giornalista irromperà in video nel bel mezzo delle sue interviste, interrompendo la conversazione con alcuni commenti rivolti ai telespettatori. “Sarà come se la pellicola improvvisamente si bruciasse, a quel punto appaio io che guardando dritto in camera parlo al pubblico e faccio notare: vi rendete conto di cosa ha detto?” ha spiegato l’economista al Corriere, svelando che l’ispirazione (di impronta anglosassone) gli è stata data da Enrico Mentana.