TV Estera


28
gennaio

CELEBRITY BIG BROTHER UK: TUTTI CONTRO PEREZ HILTON

Perez Hilton al Celebrity Big Brother

La spettrale casa del Celebrity Big Brother – quest’anno ispirata alla foresta nera delle favole -, ospita per la sua quindicesima edizione il controverso blogger Perez Hilton che, tra fischi e polemiche, riesce ancora a proseguire la sua corsa verso la finale e a creare scandalo dentro e fuori la casa più spiata d’Inghilterra.

Nell’episodio trasmesso da Channel 5 lo scorso 24 gennaio, i telespettatori inglesi hanno avuto modo di ammirare un Perez semi nudo comodamente sprofondato su una poltrona, avvolto esclusivamente da una coperta di pelliccia bianca. Appena la conduttrice Emma Willis si è collegata con gli inquilini per annunciare l’esito del televoto che lo vedeva come candidato all’eliminazione insieme all’attrice Alicia Duval, il blogger ha iniziato a togliersi di dosso la coperta e, per festeggiare la vittoria, si è esibito in un balletto provocatorio mostrando dei boxer raffiguranti dinosauri. Non contento dei fischi del pubblico, ha ben pensato di offrire nuovi spunti per altri “buu” leccandosi le ascelle in diretta nazionale.

Già particolarmente disprezzato dalle star di Hollywood per la pubblicazione dei suoi post scandalistici – storica fu l’azzuffata mediatica con Lady Gaga – Perez non ha perso l’occasione per inimicarsi anche il pubblico inglese e i suoi colleghi di reality, grazie ai suoi modi diretti e all’atteggiamento esuberante mostrato in questi giorni di permanenza. L’eclettico blogger non sembra, però, affatto provato dallo scarso apprezzamento dentro e fuori dalla casa, ma un giorno si è “sfogato” con il Grande Fratello iniziando a dare di matto nella “stanza diario” (confessionale), dove si è presentato con indosso una parrucca nera presa in prestito dalla cantante Katie Price:

“Sto per darvi quello che volete…non so cosa sia, ma ho intenzione di continuare ad essere me stesso e divertirmi! Eccomi semi nudo… Sono come Madre Natura… Potete succhiarmi le tette quanto volete, io non mi seccherò!”

Celebrity Big Brother: la missione segreta di Perez e il “giallo” sulle clausole contrattuali




16
gennaio

MY HUSBAND’S NOT GAY: STORIA DI QUATTRO MARITI GAY “CREDENTI” NON PRATICANTI

My husband's Not Gay

Se volessimo provare a spiegare il senso del discutibilissimo docu trasmesso sull’emittente statunitense TLC, potremmo provare a semplificare prendendo come esempio l’inciso della “hit” di Povia che intonava “Luca era gay, ma adesso sta con lei”. Ecco, i protagonisti di “My Husband’s Not Gay” riformulerebbero il ritornello in Luca sta con lei, ma è rimasto gay.

Storie di “differenti stili di vita” quelle proposte da TLC, cable tv del gruppo Discovery e grande dispensatrice di format per il palinsesto di Real Time, primo su tutti “Little couple” (Il nostro piccolo grande amore) che spopola da sette anni negli Stati Uniti e, da qualche tempo, anche da noi.

Mio marito non è gay, è SSA

Domenica 11 gennaio il canale via cavo ha trasmesso uno speciale del controverso “My Husband’s Not Gay”, nuovo documentario che segue le vite di quattro uomini Mormoni residenti nello stato dello Utah, che, pur essendo attratti da altri uomini, scelgono di vivere come eterosessuali, con tanto di matrimoni tradizionali e nuclei familiari riconosciuti dalla Chiesa mormone. La cosa che lascia basiti è che le rispettive mogli non solo sono consapevoli, ma accettano la loro condizione in funzione del fatto che i loro mariti non si definiscono né gay né bisex, ma SSA (acronimo di Same Sex Attracted – attratti dallo stesso sesso). Ora, tra tutte le etichette per identificare i differenti orientamenti sessuali, questa sembra davvero quella che più fa sorridere ma che, al contempo, confonde. Facile immaginare l’imbarazzo delle mogli di questi quattro signori ogni qual volta sono messe nelle condizioni di dare spiegazioni: “No, non è gay. E’ solo attratto da quelli dello stesso sesso…!”. Il paradosso è che poi queste donne sembrano quasi orgogliose dei loro uomini, reputandoli “coraggiosi” e “onesti”. In realtà, il sottile confine tra ciò che è gay e ciò che è SSA, sembrerebbe legato al concetto di astinenza dal rapporto omosessuale, oltre che ad essere un pretesto per mantenere i vantaggi derivanti all’essere etero; in primis, l’accettazione da parte della Chiesa. Ma allora non sarebbe più “onesto” e “coraggioso” identificarli con l’acronimo GCNP (Gay Credenti Non Praticanti)?

My Husband’s Not Gay: la messa in onda tra un mare di polemiche

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12
gennaio

GOLDEN GLOBES 2015: EDIZIONE DOMINATA DALLE NOVITA’ THE AFFAIR, FARGO E TRANSPARENT. PRIMO GOLDEN GLOBE NELLA STORIA DI CW

Gina Rodriguez

Presentata dalle sempre brillanti Tina Fey ed Amy Poehler, si è svolta questa notte dal Beverly Hilton Hotel di Los Angeles la cerimonia dei 72esimi Golden Globes, i premi annuali assegnati dalla Foreign Press Association – organizzazione che riunisce tutti i corrispondenti esteri dello spettacolo che lavorano a Hollywood – alle migliori produzioni televisive e cinematografiche dell’anno appena concluso.

Sul versante televisivo, l’edizione 2015 ha visto come prevedibile protagonisti i canali via cavo e i colossi dello streaming on demand, che – quando si tratta di ricevere premi dalla critica – offuscano i grandi network in chiaro, ormai da diversi anni pressoché assenti. Quest’anno, però, abbiamo assistito ad una piccola e inaspettata eccezione.

Le novità Fargo (FX), The Affair (Showtime) e Transparent (Amazon) dominano la scena dividendosi equamente i premi. La dark comedy Transparent, a tema LGBT, fa l’en plein portandosi a casa ben due premi su due: miglior serie comedy e miglior attore protagonista in una commedia, consegnato all’attore Jeffrey Tambor per l’interpretazione del controverso capofamiglia transgender Mort. Dopo l’incetta di Emmy lo scorso settembre, anche Fargo – serie più nominata – si difende bene guadagnando due globi nella categoria miglior miniserie e miglior attore in una miniserie consegnato a Billy Bob Thornton, che “strappa” al favorito Matthew McConaughey il riconoscimento per la migliore performance attoriale. Anche The Affair, targato Showtime, si aggiudica due premi nella categoria miglior drama e miglior attrice protagonista, consegnato a Ruth Wilson per l’interpretazione della cameriera Alison.





8
gennaio

PEOPLE’S CHOICE AWARDS 2015: THE BIG BANG THEORY SI AGGIUDICA IL PREMIO PIU’ IMPORTANTE. GREY’S ANATOMY SERIE PIU’ PREMIATA, “SORPRESE” IN CASA CW

Kaley Cuoco

I quarantunesimi People’s Choice Awards ieri hanno inaugurato su CBS la stagione delle più importanti premiazioni dedicate alle grandi produzioni di entertainment, che si concluderà il 22 febbraio con la cerimonia degli Oscar, passando prima per i Golden Globe di domenica prossima.

Grande parata di star ieri sera sul palco del Nokia Theatre di Los Angeles, dove l’ormai collaudata coppia formata da Anna Faris e Allison Janney (“Mom”), ha condotto la cerimonia dei People’s Choice Awards 2015, i premi decisi dal pubblico americano per le migliori performances in ambito televisivo, cinematografico e musicale.

Per quel che concerne le categorie televisive, vincitrice assoluta è la comedy The Big Bang Theory, che si è guadagnata il titolo di miglior show dell’anno. Rimanendo nella categoria “comedy”, la sitcom targata CBS si è aggiudicata anche il premio come migliore attrice consegnato a Kaley Cuoco-Sweeting, mentre come miglior attore è stato incoronato Chris Colfer per l’interpretazione di Kurt in “Glee”.

Sul versante “drama” si è imposta Grey’s Anatomy, che ha portato a casa il titolo di miglior serie, miglior attrice (Ellen Pompeo), miglior attore (Patrick Dempsey) e quello speciale per il personaggio più rimpianto (Cristina Yang), diventando ufficialmente la serie più premiata di questa edizione.

Nella categoria “crime” si è difesa benissimo la serie ABC Castle, che si è aggiudicata il riconoscimento di miglior serie, miglior attore (Nathan Fillion) e miglior attrice (Stana Katic). Nella sezione dedicata al “fantasy” grande sorpresa in casa The CW, che, con “Beauty and the Beast” e la sua protagonista Kristin Kreuk, si è aggiudicata ben due premi, che diventano quattro considerando il riconoscimento a Misha Collins per il ruolo di angelo in “Supernatural” e quello come “miglior coppia della tv” assegnato a Nina Dobrev e Ian Somerhalder (“The Vampire Diaries”).


4
gennaio

DALLA FUGA DI CERVELLI ALLA FUGA DI TALENT(I)

Daniele Sibilli

Daniele Sibilli

Che il nostro Paese iniziasse a stare stretto agli italiani l’avevamo capito da tempo. La famosa “fuga di cervelli” che porta brillanti menti del Belpaese ad emigrare all’estero alla ricerca della realizzazione dei propri sogni, è oramai un argomento che tiene banco sempre di più. Adesso, almeno per ciò che concerne l’anno appena finito, possiamo iniziare a dire la stessa cosa anche per  quello che riguarda il discorso “talent(i)”.

Ebbene si! Nel 2014 numerosi italiani hanno provato a sfondare in terra straniera dopo aver trovato sfortuna nei talent show nostrani… e qualcuno ha pure alzato lo scettro del vincitore. Si è già parlato di Andrea Faustini o di Ruben, ma chi davvero ricorda i nomi di Daniele Sibilli, di Monica Sannino, di Daniela Pedali o di Alessio Paddeu? Ci pensiamo noi a rinfrescarvi la memoria e ad aggiornarvi su quello che questi personaggi hanno combinato fuori dal contesto tricolore.

Daniele Sibilli: da Amici 2011/2012 alla vittoria di So You Think You Can Dance Ucraina

Classe 1993, napoletano e ballerino. Coloro che hanno la memoria ben allenata forse ricorderanno che Daniele Sibilli ha fatto parte della scuola di “Amici” nell’edizione 2011/2012 (vinta da Giuseppe Giofrè). Era uno dei componenti della squadra verde, quella seguita da Garrison. Purtroppo il suo percorso nell’accademia più seguita d’Italia trovò il suo epilogo in seguito ad una sfida persa. Ma poteva il mondo della danza farsi sfuggire un talento come il suo? No.





3
gennaio

FACTOR X PORTUGAL: DOPO L’ITALIAN BEAR IN UK, ANCHE IL “GLADIATORE DI LADISPOLI” INCANTA UNA TERRA STRANIERA MA NON VINCE

Ruben Mendes - X Factor Portogallo

Ruben Mendes - X Factor Portogallo

Nome d’arte: Ruben. Professione: Concorrente di talent. Il suo motto: “il mio sogno è cantare, cantare per tutti voi, ma per farlo devo reinventarmi e levarmi di dosso il vestito del ragazzo di Amici”. No, non vi stiamo proponendo in anteprima la scheda di Valerio Scanu, ribattezzato con un nome più “esotico” per approdare all’Isola Dei Famosi; questa è la storia di Ruben Filipe Mendes Dos Santos Felizardo (chi!?!), ennesimo caso di fuga di voci all’estero.

Parallelamente alla fortunata esperienza di Andrea Faustini ad X Factor Uk, anche Ruben Mendes ha tenuto alta la bandiera dell’Italia canterina nel mondo, riuscendo ad accedere alla finale di Factor X Portugal - versione portoghese dell’esportatissimo X Factor – dove si è classificato secondo.

Ruben Mendes: da Italia’s Got Talent ad Amici

Nato 26 anni fa da madre e padre portoghesi, all’età di cinque anni si è trasferito a Ladispoli (Roma) dove è cresciuto e si è formato musicalmente. La sua avventura televisiva inizia nel 2012, quando partecipa a “Italia’s Got Talent” e con il suo potente graffiato strega tutti e tre i giudici, in particolar modo Maria De Filippi e Rudy Zerbi, che lo hanno fortemente voluto per l’undicesima edizione di “Amici”. Non riuscendo ad accedere al serale, ci riprova l’anno successivo per l’edizione 2013 e convince talmente tanto da guadagnarsi un contratto discografico senza passare per la fase finale. Sembrerebbe il momento giusto per sfondare, e invece no: pubblica un mini EP con la Universal Music Italia che, ahinoi, passa completamente inosservato.

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31
dicembre

BOSS IN INCOGNITO: LA VERSIONE AMERICANA PUNISCE CON LICENZIAMENTI E PREMIA CON MASTOPLASTICHE ADDITIVE

Undercover Boss US

Undercover Boss US

Mentre il Boss Carmine Martire – con voce spezzata dalla commozione – offriva su Rai2 un contratto a tempo indeterminato, la sua “nemesi” americana Doug Guller – con la bava alla bocca – regalava su CBS un bel paio di tette nuove. Episodi a confronto di due adattamenti dello stesso format Undercover Boss, che in Italia è stato tradotto in Boss In Incognito. Sebbene la struttura narrativa rimanga pressoché la stessa, i contenuti sembrano evidenziare quei tratti identificativi di due culture molto spesso stereotipate, che nella trasposizione televisiva del mondo del lavoro sembrano mostrare differenti modalità di incentivazione alla produttività.

Undercover Boss: l’episodio del “boob job”

Nel controverso episodio di Undercover Boss US andato in onda domenica scorsa su CBS, l’America si è indignata assistendo alla “copertura” di Doug Guller, CEO/fondatore del Bikini Sports Bar & Grill - piccola catena di ristoranti in Texas – popolato da procaci signorine in “vesti” di cameriere e una clientela non proprio ortodossa. Travestito da un tirocinante di nome Jake, il boss Guller ha avuto modo di conoscere diversi componenti dello staff, ma il trattamento riservato a due ragazze in particolare ha destato non poco scalpore.

Nel momento clou dell’episodio, quando il Boss convoca i dipendenti per svelare loro la sua vera identità, ha licenziato la barista di nome Jessica, rea di essersi coperta con una misera t-shirt poiché si sentiva a disagio nell’indossare un provocante bikini davanti alla telecamere. Ad onor di cronaca, la ragazza si era anche “sbilanciata” confidando al finto barista Jake di fare quel lavoro solo per ripiego, ma come biasimarla se non è nelle aspirazioni di tutte ambire a ricoprire a vita il titolo di “Bikini Babe”? Guller ha invece osannato Grace, – ragazza che ha ammesso di essere stata più volte licenziata a cause delle continue assenze sul posto di lavoro, e rimproverata dallo stesso Guller poiché giocherellava troppo spesso col cellulare – per aver preso l’iniziativa di uscir fuori dal locale a trastullarsi con l’hula-hoop nell’intento di attirare nuovi clienti. Come premio per la perfomance creativa, il Boss le ha offerto una promozione come addetta al marketing e – rullo di tamburi – un aumento di seno per rimediare ai limiti fisici non proprio in linea con gli “strumenti di lavoro” utili al successo dell’azienda. Giubilo e urla isteriche per la fortunella Grace, che ha commentato:

“Avere tette nuove renderà molto più facile il mio lavoro! Non avrò nemmeno più bisogno di parlare, parleranno loro per me. Questo è il Texas…più grandi sono, meglio è!”

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29
dicembre

LA VOZ: A GENNAIO INIZIA L’AVVENTURA SPAGNOLA DI LAURA PAUSINI

Laura Pausini

Dopo l’annuncio in anteprima e in esclusiva a DM del conduttore Jesús Vázquez, pochi minuti fa anche Telecinco ha ufficializzato la presenza di Laura Pausini nel quartetto di coach della terza edizione di La Voz. Dopo le dichiarazioni rilasciate su queste pagine dal padrone di casa del programma, la cantante su Facebook tentò in un certo qual modo di mettere a tacere la notizia, ma oggi è a tutti gli effetti nel cast di un talent show non italiano. Quest’autunno Laura è stata, infatti, coach dell’edizione messicana di The Voice.

In Spagna sarà affiancata dalla new entry Alejandro Sanz, da Malù, che ha trionfato nella scorsa edizione, e da Antonio Orozco. Le registrazioni del programma, che ha totalizzato nella scorsa edizione il 23.2% di share (risultato che lo ha reso uno degli show di intrattenimento più visti in assoluto in terra spagnola), inizieranno nei primi giorni di gennaio. Come in tutti i The Voice del mondo, a dare il là alla caccia al talento saranno le Blind Auditions (Audiciones a ciegas).

Per chi ha un po’ di dimestichezza con lo spagnolo, ecco il comunicato ufficiale Mediaset España:

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