Televisione


16
luglio

LUCA ANGELETTI E DANIELE CANTALUPO, EREDI DI CORRADO?

Il Pranzo è Servito - Daniele Cantalupo e Luca Angeletti

C’è un vuoto che dobbiamo colmare. Un’imperdonabile mancanza relativa alle puntate zero de Il Pranzo è Servito la cui registrazione è stata resa nota, come consuetudine, da questo blog (qui il post). 

Resi noti i dettagli del programma (sui quali, tra l’altro, poco c’era da dire vista la sostanziale uguaglianza tra l’originale e il “riproposto”), grande attenzione meritano, invece, i potenziali eredi di Corrado, chiamati a condurre le puntate zero del game show.

Qualora foste già rimasti di stucco apprendendo che, a condurre una delle due zero, è stato Luca Angeletti, lo stesso stupore dovrebbe far capolino sui vostri volti alla notizia del secondo conduttore (che conduttore non è) chiamato a “servire nuovamente il Pranzo”. Coetaneo – o quasi -del primo, anch’egli non è un conduttore ma un attore. Risponde al nome di Daniele Cantalupo e abbiamo potuto apprezzarlo in svariate fiction come Il Giudice Mastrangelo, Casa Vianello, Distretto di Polizia e RIS.




16
luglio

STUDIO 60 ON THE SUNSET STRIP: LA TV CI HA LOBOTOMIZZATO?

Studio 60” (…) Siamo stati lobotomizzati e proprio dall’industria più influente della nazione che ha deciso di buttare anni e anni di professionalità e regredire, ragionare come dodicenni, standardizzando i programmi su quei parametri e non dodicenni intelligenti ma quelli più idioti. Vi stanno riempiendo il cervello di tante, troppe volgarità, e voi lo permettete. Cambiate canale se volete salvarvi (…)”

Una dura requisitoria, questa, ai danni della tv, pronunciata non dall’ennesimo sociologo “tuttofare” o da un intellettuale con la puzza sotto il naso ma da uno dei personaggi della nuova serie Studio 60 on the Sunset Strip, in onda, dal lunedì al venerdì, ogni notte, intorno alle 2 su Italiauno. Il personaggio in questione è il produttore esecutivo del fantomatico show di sketch comici Studio 60 on the Sunset Strip (una sorta di Saturday night live), di cui la serie segue il dietro le quinte, che esausto dall’ennesima censura sale sul palco, interrompendo così la diretta dello show e inveendo contro la televisione americana. Allo sfogo seguirà ovviamente, il licenziamento da parte della rete, diretta dalla neo presidente Jordan McDeere (Amanda Peet), una donna determinata e sicura di sè, intenzionata a dare una svolta al network attraverso l’inserimento di programmi di qualità.

Alla donna preme, altresì, che “Studio 60″ , dopo la pubblicità negativa fatta dall’ormai ex produttore, sia rilanciato. Da qui la decisione di assumere due “pezzi grossi” come Matt Albie (Matthew Perry, il celebre Chandler di FriendsndDM), autore di fama, e Danny Tripp (Bradley Whitford), produttore abile ma con qualche difficoltà legate all’abuso di sostanze stupefacenti. Per entrambi si tratta di un ritorno alle origini, visto che la loro carriera era iniziata su quel palcoscenico. I due ritroveranno, così, vecchi problemi e colleghi; Matt, in particolare, sarà costretto a confrontarsi con Albie (Harriet Hayes), la star dello show con cui ha avuto una tormentata relazione.


15
luglio

PORNO-REALITY MANIA. QUALE PORNOSTAR FARESTI NAUFRAGARE SULLA PROSSIMA ISOLA DEI FAMOSI?

Porno divi e Reality, chi sarà il prossimo? @ Davide Maggio .it

La prima ad ammetterlo è stata lei, la conduttrice più infervorata della televisione italiana. Ci riferiamo ad Antonellina Clerici, che, in uno storico e commovente momento di tv-verità, ne denunciava attraverso il tubo catodico un sincero attaccamento. Io non posso vivere senza caxxx (guarda il video) dichiarava con fare tranquillo prima di ritrovarsi rinchiusa tra quattro fornelli, prefigurando forse già per se stessa una vecchiaia alla Anna Moroni con un attempato gallinaccio di Bigazzi di turno in preda ad ardori senili e lo spettro di un’incipiente menopausa. Questo prima della cura Eddy Martens. Poi, mai più alcun accenno. Per la serie, “la lingua batte dove il dente duole”.

E se, appunto, la nazionalpopolare Antonella è stata tra le prime a sdoganare, seppur a parole e probabilmente per una gaffe, il sesso nelle tv generaliste, oggi, ormai, è porno-boom. Di cosa parliamo? Della tendenza ormai diffusissima a piazzare divetti e divette hard, anche non più giovanissimi, in ogni talk e, soprattutto, in ogni reality di casa nostra. No, non ci riferiamo a veline e calciatori; questi, al più, sembrano usciti da un colleggio di educande, se messi a confronto. E nemmeno alle hot-lines ed ai programmini scollacciati che imperversano nelle emittenti locali (e, da poco, anche in maniera massiccia ed a pagamento sul satellite). Ci riferiamo, invece, ai veri professionisti del settore, i quali, stanchi del solito triccheeballacche in salsa hot, o perchè al termine di una gloriosa carriera o per rilanciarne una mai realmente decollata, vogliono (s)vestire i panni del concorrente da reality.

L’antesignana del genere è stata Selen, al secolo Luce Caponegro, ne La Fattoria di bignarda memoria. La voglia di uscire dal suo ambiente, di riappropriarsi del suo nome e di darsi al teatro, qualche ospitata in qualche salotto televisivo e, poi, più nulla. I tempi, evidentemente, non erano ancora maturi. Sono passati pochi anni e l’arrivo di due pezzi da novanta come Eva Henger e Franco Trentalance ha avuto un effetto dirompente. La prima ha partecipato nella fazenda brasiliana della D’Urso (Fattoria 2), nel salotto della quale è tuttoggi solita presenziare, per un caffè a Mattino Cinque o per un thè al Pomeriggio Cinque, come una qualunque signora dell’alta borghesia televisiva. Il secondo, invece, che ha ricoperto il ruolo della Talpa nell’omonimo reality, è entrato nell’immaginario femminile collettivo come l’uomo ideale, intelligente, misurato, che ora dispensa consigli ovunque, tramite interviste (qui e qui, rispettivamente la prima e la seconda parte di quella rilasciata in esclusiva a DM), in radio, su magazine e anche per libri (ha dato, infatti, anche alle stampe da pochi mesi il candidato pulitzer “Maneggiare con cura”).   





15
luglio

L’ERA GLACIALE “SCONGELA” L’INTERVISTA A VAURO E BORROMEO: STASERA SU RAIDUE SI RIACCENDERA’ LA POLEMICA?

Beatrice Borromeo Intervista L’era Glaciale @ Davide Maggio .it

Vi ricordate l’episodio dell’ ”intervista censurata” nel talk di Daria Bignardi? Nonostante l’era fosse glaciale, gli spiriti non esitarono a divenire bollenti, e la vicenda trovò la sua continuazione fra le pagine dei blog dei diretti interessati, oltre agli onnipresenti Marco Travaglio e Luca Sofri.

I reciproci attacchi al fulmicotone potrebbero stasera trovare una definitiva interruzione, o probabilmente riaccendere un nuovo conflitto. Si, perchè come promesso dal Direttore Marano, Raidue manderà in onda la tanto discussa intervista a Vauro e Beatrice Borromeo, tagliata, illo tempore, dalla regolare messa in onda del talk di Daria Bignardi perchè costituiva una violazione della legge sulla par condicio. Un taglio che ha fatto discutere, e che ha scatenato le ire della Borromeo (guarda il suo sfogo sul web), espresse in un video in cui la giovane accusava più volte Antonio Marano di averla censurata e addirittura insultata, e la Bignardi di aver fatto delle domande mirate su Anno Zero e sull’affaire Berlusconi-Noemi, a cui aveva semplicemente risposto illustrando le sue idee e convinzioni.

L’intervista, registrata per la puntata dello scorso 8 maggio, andrà in onda allo stesso orario in cui la avrebbero vista i telespettatori di Raidue se non ci fosse stato il famigerato taglio, dunque alle 00:45 circa. Sicuri che la messa in onda non cambierà le posizioni dei diretti interessati, e avendo già sentito che cosa pensa al riguardo Beatrice Borromeo, è ormai palese che probabilmente troveremo più interessanti le polemiche che seguiranno la messa in onda dell’intervista, piuttosto che l’intervista stessa. Tanto ci sarà sempre chi griderà alla “censura di regime“, chi discuterà la scelta di aver rimandato la messa in onda fino ad un momento, quello estivo, in cui i palinsesti sono morti, chi obietterà circa la scelta dell’orario. Chi avrà sempre e comunque qualcosa da obiettare.


15
luglio

GIOCA ON LINE CON DAVIDEMAGGIO.IT: TORNA IL PALINSESTO E’ SERVITO

Il Palinsesto è Servito (DM On Line Game) @ Davide Maggio .it

Creato nell’estate del 2007, l’avevamo accantonato per un po’ ma è tempo di riesumarlo.

Il riferimento è al gioco on line di davidemaggio.it che altro non poteva avere ad oggetto se non la televisione.

Vista la “giacenza in cantina” per tutto questo tempo, perdonate eventuali, piccoli, problemi tecnici e non esitate a segnarceli.

Bene. E’ arrivato il tempo di giocare, ovviamente FREE, al Palinsesto è Servito, l’unico gioco on line sulla televisione.

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15
luglio

SCHERZA CON I GATTI, MA LASCIA STARE I PAPI: ROBERTO BALDUCCI NON SEGUIRA’ PIU’ I SERVIZI SUL VATICANO PER IL TG3

Joseph Ratzinger - Benedetto XVI

Alla fine Erodiade (per citare un nostro post) ha avuto la sua vendetta e la testa dell’impunito è stata recisa.  “La testa” in questione è quella del vaticanista del TG3 Roberto Balducci, “reo” di aver incaricato i gattini dello chalet a Introd (località in cui villeggerà il pontefice Benedetto XVI) di “strappare un sorriso (al papa), almeno quanto i proverbiali quattro gatti (forse un po’ di più) che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole“. (qui il video)

“Balducci.. Balducci..”: se la cosa fosse annunciata da Striscia la Notizia, Greggio e Iacchetti ondeggerebbero in sincrono ripetendo questo nome, e forse poi continuerebbero: “Non lo sai che in Italia vale il proverbio: scherza con i fanti ma lascia stare i santi (che in questo caso potrebbe essere declinato come “scherza con i gatti, ma lascia stare i papi”)?”. E infatti puntuale come la quinta replica dei Cesaroni nei mesi estivi, è arrivata la decisione del direttore del TG3 Di Bella (che se ne stava tranquillo a Berlino in vacanza): Roberto Balducci, dopo due anni, non si occuperà più dei servizi sul Vaticano per il Tg della terza rete Rai, che sarà pure la più defilata delle tre, ma è pur sempre “servizio pubblico”. 

La levata di scudi è stata repentina e bipartisan, inutile la speranza di un passaggio sotto silenzio del servizio incriminato. La miccia è stata accesa dal cattolico “Piddino” Merlo che ha tirato in ballo “il corretto uso del mezzo pubblico” ed è stato lo stesso Merlo a contattare Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede (già direttore di Radio Vaticano). Padre Lombardi chiede “Maggiore rispetto”, il direttore Di Bella si cosparge il capo di cenere, consapevole che la “slavina mediatica” era oramai partita. E Balducci? Scrive una lettera al suo capo chiedendo scusa se la cosa “può aver procurato danno a te (Di Bella), alla nostra testata, alla nostra azienda.” E conclude dicendo  nella missiva “Per questo soltanto, e per la nostra decennale amicizia mi rimetto ad ogni tua valutazione del caso”. La valutazione di Di Bella c’è stata ed è quella che vi abbiamo anticipato sin dalle prime righe del post.


15
luglio

DAHLIA EXPLORER: DA SETTEMBRE ARRIVANO I DOCUMENTARI SUL DIGITALE TERRESTRE

Dahlia Explorer

Partirà a fine estate, nel mese di settembre, un nuovo canale dell’offerta Dahlia, la pay tv svedese sul digitale Telecom. Dahlia Explorer, questo il nome, sarà dedicato ai documentari d’avventura puntando su una delle mancanze di Mediaset Premium che, nonostante alcuni stringati annunci di più di un anno fa, non ha ancora mosso alcun passo in questa direzione.

Una mossa che conferma la vocazione di Dahlia a tv di nicchia puntando su generi televisivi spesso bistrattati dalla tv tradizionale.

Ma le novità non finiranno qui. Nel corso dello stesso mese l’offerta potrebbe ampliarsi con un ulteriore canale (sul quale vige il più stretto riserbo) che concorrerà a far raggiungere al nuovo entrato del DTT l’obiettivo dei dieci canali entro il 2010.


15
luglio

IL CANONE RAI DEVE ESSERE PAGATO. PER LA CORTE EUROPEA E’ LECITO APPORRE I SIGILLI

Rai Canone Tv Sentenza Europea @ Davide Maggio .it

E’ inutile appellarsi al sempre uguale palinsesto estivo di repliche, agli introiti pubblicitari, o alla somiglianza, vera o presunta, fra tv di stato e tv commerciale. Se non pagate il canone venite meno ad un dovere tributario che è nell’interesse collettivo della società.

Lo ha deciso la Corte Europea nella causa Faccio/Italia, stabilendo che il cittadino italiano che non paga il canone non può rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per la tutela dei diritti riconducibili alla sua “vita privata”, e che dunque è assolutamente lecito porre dei sigilli sui televisori dello spettatore che abbia incautamente, o volutamente, mancato di pagare il tanto discusso canone Rai. Un motivo in più per evitare di ignorare tutti gli appelli, più o meno palesi, a pagare la tassa della tv di Stato, ogni qual volta si stia avvicinando la scadenza del temuto versamento: come dimenticare i sottotitoli che ci ricordano di sborsare i soldi mentre è in onda il finale del nostro telefilm preferito, o gli appelli inespressivi del conduttore di turno, alle prese con un gobbo su cui campeggia la cifra e la velenosa minaccia della mora (che in questo caso non è una velina, ma la sanzione per i ritardatari)?

Così, mentre in molti paesi europei, e non solo, il canone della Tv di Stato è ormai da tempo un lontano ricordo (fra gli altri Olanda, Ungheria, Bulgaria, Spagna, Belgio fiammingo, Lussemburgo, Portogallo, Lituania, Lettonia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Turchia non chiedono più ai loro telespettatori la famigerata tassa, per la Polonia manca solo la firma al decreto legislativo), e scompaiono gli spot commerciali dalle tv che continuano invece a chiederlo (Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia), in Italia arriva l’ennesimo avviso che il pagamento deve esserci, con annessa informazione che il rischio sigillo è dietro l’angolo. La tassa c’è, la sentenza anche, gli spot proprio non sembrano voler lasciare le tre reti Rai. Dunque gli ingredienti per proseguire la polemica sulla tassa più odiata dagli italiani ci sono tutti, ma non mancano nemmeno gli esempi da seguire, in questa Europa in cui troppo spesso siamo fanalino di coda. Anche se, parlando di tasse, l’unica coda che può venirci in mente, per ora, è solo quella agli sportelli.

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