Televisione


14
luglio

NAPOLI CANTA PRIMA E DOPO CON CATERINA BALIVO

Caterina Balivo

Caterina Balivo torna a celebrare la canzone napoletana. Domani sera alle 21.20 la Grazia Regina si riappropria del prime time di Raiuno con Napoli prima e dopo, il programma dedicato alla classica canzone napoletana, nato nel 1983. Per la terza volta al timone dell’evento canoro, la Balivo continua a tenere compagnia agli spettatori di Raiuno dopo il buon riscontro di Miss Italia nel Mondo (3.782.000, 24.64% di share), in attesa del ritorno quotidiano con la sua Festa Italiana dal 14 settembre.

Napoli prima e dopo, giunto al ventisettesimo anno d’età, col tempo ha scalato le tappe televisive, guadagnandosi il prime time (più la replica invernale), diventando un classico dell’estate televisiva, arrivando a toccare nella scorsa edizione quattro milioni di spettatori e il 22% di share. Sul palco allestito al Grand Hotel La Sonrisa di San’Antonio Abate, sedici celebri cantanti e personaggi famosi, tra cui l’attrice Nancy Brilli, madrina dell’evento e Raoul Bova, ospite d’onore.

Ricco il cast musicale: Peppino Di Capri, Sal da Vinci, Povia, Lola Ponce, Amii Stewart, Albano, Matia Bazar, Gloriana, Luisa Corna, Fuasto Leali, Giacomo Rizzo, Manuela Villa, Annalisa Minetti e tanti altri. Momento speciale della serata il collegamento con la tendopoli Collemaggio a l’Aquila dove sarà presente Gigi D’Alessio. L’appuntamento è per domani sera in prima serata su Raiuno con una Caterina Balivo nella sua terra natale, pronta a scommettere su una vetrina invernale della festa della musica napoletana.




14
luglio

VIVA LA RAI-VOLUTION: 365 GIORNI DI RAI4

Rai4

Erano le 21.00 di lunedì 14 luglio 2008 e una nuova stella si accendeva sul firmamento del digitale terrestre. Stiamo parlando, naturalmente, di Rai4, la rete della tv di Stato trasmessa esclusivamente sul digitale terrestre e diretta da Carlo Freccero, presidente di RaiSat, che oggi compie il suo primo anno di vita. Giovani tra i 20 e i 40 anni, navigatori della Rete e giocolieri dei blog, sensibili alle suggestioni della moderna comunicazione, sono il target della rete che oggi, dopo 365 giorni di trasmissioni, fa il punto pensando al futuro.

Se nei primi tempi il palinsesto era basato su film e telefilm, oggi Rai4 si dedica alla sperimentazione con i backstage dei reality Rai (Isola e XFactor) e con rubriche innovative dalle ambientazioni bizzarre come Sugo, ambientato non in una cucina, come il nome lascia intendere, bensì in un bagno pubblico dove il via vai di strani personaggi è all’ordine del giorno. Saranno proprio la sperimentazione e l’innovazione il fil rouge del futuro prossimo del canale che punterà alla produzione: “Ora – avverte il direttore Freccero - bisogna cominciare a produrre, il che significa poter disporre per il 2010 di un budget superiore a quello attuale, di circa 8 mln.”

Anche gli ascolti, monitorati dallo scorso novembre, hanno premiato il grande ed intenso lavoro di Freccero: ”L’audience va davvero bene – ha aggiunto – Siamo tra le prime reti digitali in assoluto. In prime time dal primo al 12 luglio facciamo una media di 95 mila 991 persone. A giugno ci siamo piazzati stabilmente al secondo posto sulle 24 ore (share medio del 2,48 per cento) dietro solo a SkyCinema1”.


14
luglio

CHI DI ZAPPING FERISCE… D’ESTATE PERISCE

Zapping

Metti una giornata d’estate a casa, sì, perché può capitare di stare in casa a luglio, o no? E come milioni di italiani, può capitare di non avere Sky e di essere inguaribili romantici della generalista “free”, o no? Perché non è che a giugno si prende il televisore e lo si mette in cantina a svernare… quello rimane lì dov’è sempre stato e lo si accende, ma, ora più che mai, chi di zapping ferisce di zapping perisce!

D’inverno, per un’intera annata tv, sotto il plaid, scanaliamo con passione e sentimento dieci canali guardabili che, all’improvviso, d’estate, “fuori periodo di garanzia”, lontano da fasti incassi e da numeri mirabolanti, diventano infami traditori e ci regalano sostanzialmente ed inevitabimente avanzi, conditi però sempre con spot, più abbronzanti, ma sempre spot.

E allora ecco che lo zapping diventa un tic. Dalle prime ore del giorno, le più fresche, all’ora di pranzo, possiamo zappettare tra succulente repliche dei tribunali più incredibili d’Italia e goderci le beghe di condominio della Rita o zappettare sul primo per non perderci LEI, l’irrinunciabile Signora in Giallo (del resto che estate sarebbe senza la simpatica voce della Fletcher?). Ma poi, sgranocchiando la fresca insalatina, aspettiamo qualcosa di altrettanto fresco, roba fatta lì al momento, i TG. E lo zapping-tic si acquieta: d’estate i nostri notiziari diventano proprio simpatici, e tra un servizio sul “ritorno degli asini” (giuro, l’ho visto coi miei occhi!), uno sui consigli per proteggersi dal caldo (bere molto, stare in casa nelle ore più calde, pensa te!) e quello sulle malattie da esposizione al sole (un po’ di terrorismo non può mancare, ci fa crescere sani!) arriviamo al lungo, infinito pomeriggio (detto anche “pomeriggio d’amore”).





14
luglio

BUFERA SUL TG3: “QUATTRO GATTI AD ASCOLTARE IL PAPA”

Fulmini, saette e tempeste intermittenti rendono incandescente  in queste ore la poltrona del direttore del Tg3 Antonio Di Bella dopo lo scherzetto rifilatogli dal vaticanista della sua testata, Roberto Balducci, che nell’edizione del notiziario delle 19 di domenica ha piazzato una coda di servizio che ha sollevato un caso diplomatico di notevole entità.

Fatale la scelta di condire il solito pezzo di metà estate che annuncia e descrive i giorni di vacanza del Santo Padre con una descrizione icastica dell’ambiente che accoglierà il Papa nei prossimi giorni. Parlando infatti dei gattini che abitano lo chalet di Les Combes, il giornalista butta giù un parallelismo azzardato e superfluo, facilmente etichettabile come sottile tentativo anticlericale non solo Oltretevere ma anche in seno alla Commissione di Vigilanza, che non ha perso tempo, attraverso le parole del democratico Giorgio Merlo, a prendere le distanze dall’incauta vena lirica del Balducci.

Nel ‘baldo’ servizio andato in onda il giornalista pensa bene di affermare che [I gattini] ”Gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti (forse un po’ di più) che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole“. Nel generale ballo di San Vito della redazione dopo il fattaccio si è levato il tentativo disperato del direttore di smorzare immediatamente le invettive vaticane facendo appello alla ‘fedina penale’, finora immacolata, della penna vaticanista del tg.


13
luglio

SANREMO 2010: TONY RENIS SOGNA LA TRIPLETTA CARRA’-CLERICI-VENTURA

Teatro Ariston, Sanremo

In casa Rai i tempi per dare un volto al nuovo Festival stringono e lo spettro, sempre più concreto, di ricadere nella  polvere dopo l’edizione sugli altari di Bonolis crea parecchie preoccupazioni. E’ così che si rincorrono le idee e si valutano diverse piste. Proprio ieri Tony Renis, direttore artistico nell’edizione condotta dalla Ventura, ha smosso le acque del dibattito, da qualche giorno quiete, lanciando l’idea di un festival con le migliori presentatrici dell’azienda. In questa sorta di Bello delle donne sul palco dell’Ariston infatti il cantate vedrebbe con favore la tripletta Carrà- Ventura- Clerici, una trovata francamente bizzarra, o meglio grottesca. 

Sembra di tornare agli esperimenti degli anni Novanta con il gioco preserale Luna Park, ma stavolta la multiconduzione porterebbe alla sovrapposizione di tre figure molto distanti tra di loro che difficilmente potrebbero arrivare ad uno stile medio omogeneo e gradevole. Del resto le tre conduttrici hanno già provato l’esperienza del Festival dando alla kermesse colori completamente diversi nelle rispettive edizioni.

Non decollò mai l’edizione della Carrà, e nel frattempo un decennio ha ulteriormente ingessato la conduzione della Raffaella nazionale, che persino nell’ultima edizione della sua leggendaria creatura Carramba ha mostrato ormai una poca conciliabilità con i ritmi della televisione contemporanea e l’auditel non ha avuto mai picchi significativi nonostante i soldi disseminati ai telespettatori e il sostegno dell’esercito dei Boys (persino la Balivo ormai in Rai può fare la voce grossa con la celebre collega). Il suo garbo un pò convenzionale e le dinamiche un pò troppo prevedibili dei suoi show come potrebbero mai conciliarsi con il ciclone Ventura?





13
luglio

LA RAI NELL’ERA GRAZIALE /1: “E TANTE GRAZIE! (LA GRAZIA REGINA)”

La RAI nell’Era Graziale
La Rai nell’Era Graziale

La Rai nell’Era Graziale entra nel vivo. Iniziamo, allora, il nostro tele-racconto in nove puntate parlando della più importante creazione avvenuta durante il mandato di Fabrizio Del Noce. Ci riferiamo a quattro giovani e (chi più, chi meno) promettenti ragazze, prontamente ribattezzate “le quattro grazie”, piazzate dall’ex direttore di RaiUno in ogni piega (o piaga?) del palinsesto: dal daytime, di cui detengono lo scettro indiscusso, fino ad incursioni (spesso disastrose) anche nel prime time. 

Partiamo, con colei che abbiamo rinominato la grazia regina: Caterina Balivo. Caterina Balivo è quello che si può definire un personaggio partorito da mamma Rai ed allevato dal suo pigmalione Del Noce. Napoletana, classe 1980, terzo posto a Miss Italia ‘99, qualche tentativo come attrice (anche a teatro), piccole conduzioni e timidi passi quale inviata (Miss Italia, Miss Italia Top e Miss Italia Notte).

Uno Mattina ed il suo spin-off estivo, la incoronano come “personaggio parlante”, seppur in limitati blocchi, assieme ad altre ragazze di belle speranze (di cui oggi si sono perse le tracce). Il grande salto avviene nel 2003, a Casa RaiUno, al fianco di Massimo Giletti, in uno spazio, quello del dopo caffè, che due anni dopo sarebbe diventata la sua casa.


13
luglio

CARO DIRETTORE…

Massimo Donelli

“Gentile Dolores,
Mediaset ha scocciato anche noi di Sorrisi: questi continui cambiamenti sono un attentato sistematico alla credibilità dei giornali, di tutti i giornali, compreso il nostro. Ma, come si dice, chi la fa l’aspetti: mettere i palinsesti su una specie di toboga ha provocato solo…l’inzuppamento di chi ha trafficato in preda al panico, spostando e mescolando senza fine e senza costrutto. Mi spiace per i telespettatori, per i lettori di Sorrisi e per quei prodotti televisivi che avrebbero meritato ben altra cura. Spero, almeno, che la lezione possa servire. Ma, con franchezza, non mi faccio illusioni. Buona giornata md”

Era il 3 novembre 2004 e a una tal Dolores, che lamentava continui cambi di palinsesto messi in atto da Mediaset, così rispondeva l’allora apprezzato Direttore di TV Sorrisi e Canzoni Massimo Donelli, oggi ancora Direttore, non più del noto settimanale ma di Canale 5. E più che apprezzato, discusso.

A Sorrisi, il giornalista genovese aveva conquistato il favore dei suoi numerosi lettori facendosi paladino dei diritti dei telespettatori, destinatari di controprogrammazioni selvagge, cambi repentini di palinsesto e sfori del prime time. Donelli si ergeva, altresì, a censore della tv trash, nemico delle Buone Domeniche e dei programmi alla Uomini e Donne. Ma come si sa, da tiranneggiato a tiranno il passo è breve e così, una volta divenuto Direttore di Canale 5, pare abbia dimenticato le antiche ”battaglie” per cedere proprio a quelle logiche che vogliono due talent show contrapposti, programmi spostati in maniera improvvisa, e che fanno di Canale 5 una rete fondata sul reality: un network, in parole povere, che per ottenere risultati soddisfacenti, tanto in prime time quanto in daytime, necessita di un reality “spalmabile”. Il direttore è solito chiamare commerciali tali logiche poichè sono finalizzate a preservare gli investimenti degli inserzionisti pubblicitari. Strano, però, che per “accontentare” gli inserzionisti si debbano irretire i clienti di questi.


13
luglio

C’ERA UNA VOLTA IL DUOPOLIO: I RICAVI DI SKY SUPERIORI A QUELLI DI MEDIASET

Sky - Mediaset

C’erano una volta Rai e Mediaset, sei canali e una torta (di profitti, pubblicità e personaggi famosi) divisa in due. Poi venne Telepiù, creatura berlusconiana, venduta a Murdoch, che la trasformò in Sky. La torta era sempre divisa in due, ma con il tempo tutto ciò al “piccolo Sky” non andava più bene: la tecnologia avanzava, le esigenze degli spettatori cambiavano così come le esigenze degli investitori pubblicitari. C’era una volta il duopolio, adesso non c’è più: le squadre in campo sono tre, la torta è equamente divisa in tre parti più o meno uguali, gli interessi economici elevatissimi. A dare conferma di questo scenario, è la relazione annuale sul mondo delle telecomunicazioni fatta da Corrado Calabrò, presidente AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni). Nella relazione si parla del digitale terrestre e dell’eventuale velocizzazione dello switch-off (dall’analogico al digitale) su tutto il territorio nazionale, si parla della situazione delle telecomunicazioni in generale, si parla di soldi e quando si parla di “soldi e TV”, lo stato dell’arte è ben diverso da quello che uno spettatore medio si può aspettare.

Nel 2008, spiega l’Authority, il mercato italiano delle tv ha conseguito 8,4 miliardi di ricavi con un aumento del 4,1% sull’anno precedente. Al primo posto sempre La Rai con 2,723 miliardi, con il canone (1,6 miliardi, +2,3% rispetto al 2007) a compensare il calo della raccolta pubblicitaria (1,1 miliardi, -3,6%). Al secondo posto del podio, Sky Italia con 2,64 miliardi (+9%) che scalza Mediaset ferma a 2,531 miliardi di fatturato ( ma comunque con un +5% rispetto al 2007).

Ebbene si, il “piccolo Sky”, quello penalizzato dal nuovo regime IVA (o forse è più coretto dire allineato alla tassazione IVA degli altri settori al 20%), fa un sacco di soldi e punta a farne sempre di più, lo si evince dal commento dei dati AGCOM da parte del Presidente di Sky Italia, James Murdoch: “Il mercato è ampio, c’è spazio anche per altri soggetti. Gli inserzionisti sono felici e vogliamo renderli ancora più soddisfatti”; “E’ solo l’inizio”.