Con il 29% di share e 6 milioni di telespettatori (qui i dati) Milly Carlucci ha letteralmente stracciato la concorrenza e può continuare senza grattacapi l’avventura di Ballando con le stelle. Merito certamente di una formula ben collaudata nella precedente edizione e di uno show garbato ed educato dove la sana competizione, qualche battibecco tipico dei reality e la magica atmosfera danzante incollano facilmente allo schermo.
Ciò non vuol certo significare che il talent di RaiUno sia esente da difetti. Come da premesse, Milly Carlucci ha puntato sull’”usato sicuro” riproponendo (potenziandole) le stesse dinamiche (vincenti, per carità) viste in passato. Oltre ai 12 concorrenti “fotocopia” della precedente edizione, è stato impossibile non notare anche gli stessi comportamenti da parte dei diretti interessati (se il tenebroso Lorenzo Crespi ha preparato il terreno per RVM ed esibizioni lacrimose, l’esuberante Benedetta Valanzano non è rimasta alla finestra e ha già messo in atto la lovestory con il “cuore di ghiaccio” Dima Pakhomov). E se è vero che gli aspiranti ballerini hanno letteralmente bruciato le tappe, è altrettanto vero che la giuria non è stata da meno scegliendo sin da subito i propri cavalli di razza e palesando pertanto tutta la sua inaffidabilità “tecnica”. D’altro canto non possiamo non sottolineare la (prevedibile) professionalità della conduttrice che è addirittura riuscita, alla faccia dei detrattori, a chiudere ad un orario “umano” (00.36) con l’eliminazione di Maurizio Battista.
Il successo ottenuto non si discute, ma rimane lecito chiedersi se il gruppo di autori non poteva osare di più, soprattutto in ottica concorrenziale, magari introducendo qualche succosa novità che il pubblico, anche quello dei “fedelissimi”, avrebbe senza dubbio apprezzato. Per il momento chapeau a Milly, ma è sempre bene ricordare che “adagiarsi sugli allori”.
Dopo il salto i dieci momenti da ricordare della prima puntata di Ballando con le stelle.