Della sua avventura a L’Isola dei Famosi, Francesco Mogol tiene a precisare due cose: l’onestà e la sfiga. Se la prima è una qualità di cui va fiero, riconosciuta da tutti, persino dai suoi antagonisti; la seconda è un dato di fatto che il “parente di” può solo amaramente constatare. Dall’operazione, poco prima della sua partenza, che ha messo in bilico la sua partecipazione, all’eliminazione dei suoi amici isolani e alla nomination contro la più famosa Nina Moric: la dea bendata non ha assistito il cantautore. Proprio per questo a DM Francesco si definisce tutto sommato soddisfatto dell’esperienza, l’ultima di una gavetta televisiva veloce ma efficace che l’ex naufrago ci racconta.
Allora Francesco dispiaciuto per la tua eliminazione?
Devo premettere una cosa: ho avuto una sfiga pazzesca, prima di partire per l’isola, mi è venuta l’ernia al disco. Mi hanno operato in gran segreto due settimane prima – tra l’altro è la stessa operazione che hanno fatto a Buffon fatta poi dalla stessa èquipe – per cui avrei avuto bisogno di un mese e mezzo di riposo e fino a tre/quattro giorni prima la mia partecipazione era appesa a un filo. Credo sia già stato un miracolo arrivare all’isola ed esser riuscito durante le prove a dare il meglio. Quattro settimane è, dunque, un buon risultato, non eccezionale ma nemmeno mediocre, poi sono uscito contro Nina Moric, un personaggio televisivo da 15 anni noto al pubblico e che, a questo punto, spero vinca.
Garibaldi a DM ha dichiarato: “ Ho legato con tutti tranne che con Mogol”…
Premetto: c’erano due gruppi e io ero in quell’opposto a quello di Walter. Sono stato sfortunato perchè avevo legato molto con tutte le persone che hanno fatto fuori o nominato: Matteo Materazzi, Francesca De Andrè e Killian. E’ chiaro poi che mi nominassero, io ero l’unico rimasto del vecchio gruppo. Ma voglio sottolineare che più volte Walter mi ha definito leale e corretto, anche in diretta. Noi due siamo diventati successivamente molti amici e a riprova di ciò posso dirti che mi ha addirittura proposto delle serate per quest’estate.
Ma tu non ti ritieni competitivo come ti definisce Garibaldi?
Ero competitivo nel senso che mi impegnavo per andare avanti. Il mio maggiore pregio e il mio peggior difetto era che le cose le dicevo in faccia: se uno non lavorava o faceva qualcosa di sbagliato io glielo dicevo. Tra Walter, Abi, Gianna e la Fogar, invece, c’era un’amicizia che non teneva conto del bene oggettivo del gruppo, se Abi dorme tutto il giorno io glielo faccio notare e loro la difendono, se nella mia parte di gruppo qualcuno non avesse lavorato avrei detto: “muovi il culo e lavora”. Se ci fosse stata obiettività, non avrebbero nominato Killian ma Abi. Con questo non voglio dire che tra loro ci fosse una cupola bensì una forte amicizia.