Difficile trovare un personaggio più diretto di Teo Mammucari. Una schiettezza spesso eccessiva anche se, a volte, preferibile al buonismo e alla diplomazia di alcuni colleghi del piccolo schermo. E ben può accadere che, a furia di attaccare e di far nomi e cognomi, qualcuno si inalberi e decida di rispondere per le rime (leggi qui l’ultima replica di Alessandro Greco) ma tutto ciò non frena la lingua biforcuta di un Teo che non risparmia ulteriori frecciatine dalle pagine dell’ultimo numero di Sorrisi.
Nei confronti di Max Giusti, ad esempio, il conduttore di The Cube alterna un po’ di carota “Con lui ho iniziato la carriera. Andavamo nei localini per 50 mila lire a fare cabaret…siamo molto amici, a lui va il mio più grande in bocca al lupo” a qualche colpo di bastone. Proprio l’amico Max era infatti il conduttore di quell’Attenti a quei due (condotto a gennaio 2011 con Fabrizio Frizzi) che Mammucari accusa essergli stato “rubato” da Mamma Rai:
“È un format di cui avevo parlato a Pippo Baudo in una puntata di Milano – Roma e che poi è stato realizzato senza che mi sia stata riconosciuta la paternità dell’idea. Non ho fatto problemi ma è giusto che io ne parli, certe cose non si possono rimuovere”.
Noi di DM avevamo sollevato la questione oltre un anno fa (clicca qui per vedere il post con il relativo video della puntata “incriminata” di Milano-Roma), dodici mesi prima del J’accuse di questi giorni.