Occhi puntati su di lei che nel giro di valzer dei personaggi è una di quelle che rischia veramente di più. Chiamata a tenere testa ai salotti della domenica che si portano via un pubblico più tradizionale e contemporaneamente a dover reggere la concorrenza dei programmi sportivi che ormai tra digitale e satellite acciuffano milioni di italiani, per Victoria Cabello la missione è veramente difficile.
A partire dall’eredità pesantissima. Fabio Fazio e Simona Ventura, due conduttori estremamente diversi che hanno plasmato Quelli che il calcio a loro immagine e somiglianza. Non bastano le battutine, a Donna Moderna la scommessa di Raidue non può nascondere l’ansia da prestazione del debutto (che ricordiamo avverrà il 18 settembre). Queste le riflessioni dell’ex iena, molto grata alla Mona per il sostegno a distanza durante questo interregno, sul compito che è chiamata a ricoprire:
Arrivare dopo la Ventura e Fabio Fazio è un compito ingrato, sono due conduttori con la C maiuscola, ma anche il mio cognome ce l’ha quindi. [...] Se ho deciso di guidare Quelli che il calcio l’ho fatto in seguito a ciò che ha dichiarato Aldo Grasso, un giornalista che reputo molto valido. Disse: ‘Si vede che la Cabello ha bisogno di nuova sfida, ha perso un po’ di smalto‘. Comunque potrei scrivere già oggi quali saranno le critiche che mi rivolgeranno.
Entriamo però nel vivo della riforma Cabello che già deve lottare contro un’atmosfera generale che certamente non le sta spianando la strada. Varie le frecciatine su una sua presunta antipatia e su una sua matrice troppo di nicchia per la massa di calciofili che popola i divani, infoiata per la propria squadra del cuore, quasi quanto il celebre Fantozzi alle prese con la partita dell’Italia. Ecco i buoni propositi della terribile Vicky: