Prosegue il serrato botta e risposta a distanza tra il Presidente della Camera e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Secondo round: il giornalista contrattacca e azzanna l’avversario. Tipo Mike Tyson. Dopo le accuse di faziosità e la conseguente richiesta di dimissioni avanzata ieri da Gianfranco Fini, questa sera il responsabile del Tg1 ha replicato alle rimostranze presidenziali in un editoriale trasmesso nell’edizione delle 20 del suo notiziario.
“Ieri l’Onorevole Fini ha fatto un uso improprio del termine fazioso, ma il Tg1 fa solo cronaca e continuerà a farla. Del resto, nel suo agire quotidiano, il Presidente della Camera dimostra di avere una visione particolare del concetto di imparzialità, ma io rispetto tutte le Istituzioni” ha esordito il giornalista con tono vagamente polemico.
Nel corso del suo intervento, Minzolini ha poi commentato l’odierna giornata politica, caratterizzata dalla fiducia della Camera al Governo Berlusconi. Con 316 sì il Cavaliere ce l’ha fatta e anche per questa volta si è salvato la ghirba. Riferendosi al dato parlamentare, il giornalista ha dichiarato:
“In questi mesi molti hanno citato la Costituzione e la Costituzione è chiara nell’affermare che un Governo resta in carica fino a quando ha la fiducia del Parlamento. Oggi per l’ennesima volta la Camera dei Deputati ha votato la fiducia al Governo e rispetto al voto del 14 dicembre dello scorso anno la maggioranza passata da 314 a 316 voti e la minoranza ne deve predere atto“.
Così Minzolini si è riferito all’atteggiamento politico della sinistra che, a questo punto, potrà scegliere varie strategie d’azione (collaborare col Governo o mettere in piedi un’alternativa credibile) “ma non può continuare con la litania della richiesta delle dimissioni“. Parole destinate a suscitare reazioni polemiche, coi toni da tifoseria ai quali siamo ormai abituati.