TeleSfoghi


3
ottobre

VENTURA: “FIORELLO e BONOLIS, I PATRIZI DELLA TV”. E’ SCONTRO TRA TITANI.

Simona Ventura @ Davide Maggio .itIn un autunno televisivo caldo come questo, in cui le sperimentazioni (a dire il vero neanche troppo originali) di Mediaset e Rai non sono state premiate dal pubblico, poteva non insinuarsi la polemica di turno tra star del piccolo schermo? E così, mai paghi e con la voglia di essere sempre sulla cresta dell’onda, si diffondono per l’etere i commenti dei vari Fiorello, Paolo Bonolis e Simona Ventura.

Vi elenchiamo alcune battute di questa querelle mediatica a distanza:

Fiorello:Per ora voglio starmene sul divano, caso mai penserò a uno spettacolo dal vivo”. E ancora: “Sembra che dal 2004 io sia stato tutti i giorni in tv a fare La Russa o il Cocciante/Gobbo di Notre Dame e invece io in tv non c’ero. Le continue repliche di quegli spezzoni mi hanno costretto a starmene defilato”.

Paolo Bonolis:La tv oggi non fa che ripetere se stessa, perché così si garantisce, ma in questo modo è l’artista ad avere la peggio. Non stare in televisione ma fare la televisione è la logica di chi si prende rischi per fare qualcosa, i miei 28 anni di carriera sono basati su questo principio ”.

Simona Ventura:Fiorello e Bonolis? Si tratta di persone che possono permettersi di stare a casa e fare trasmissioni solo quando vogliono. Noi siamo semplici artigiani che lavorano per la nostra azienda, la Rai, la televisione degli italiani. Trovo irrispettoso quanto è stato detto da Fiorello e Paolo Bonolis. Si tratta in ogni caso di una mancanza di rispetto nei confronti degli stessi telespettatori, perdendo anche in simpatia. Paolo Bonolis, poi, da quando è andato a Mediaset, non mi sembra abbia fatto molto, a meno di copiare programmi che sono rimasti alla Rai. Mi dispiace. Noi siamo Paperino in confronto a Gastone: è come se i patrizi sputassero sui plebei”.

Replica di Fiorello alla Ventura:Ho visto quanto guadagna Simona Ventura e proprio plebea non è. Anche io guadagno, ma lei anche”.




11
maggio

TELEMAFIA?

Mafia @ Davide Maggio .it

Non è un mistero cosa rappresenti per me questo blog e dopo oltre un anno di attività, un piccolo bilancio si può fare.

Le soddisfazioni che questo blog mi ha regalato sono innumerevoli. Oltre ad un crescente numero di lettori (ormai quasi 2.000 visitatori al giorno divorano queste pagine), ho avuto l’onore di ricevere tante, tantissime email da addetti ai lavori che hanno voluto complimentarsi con me per il lavoro che giornalmente svolgo.

Una di queste ha avuto anche la capacità di commuovermi.

Non pensavo che, in così breve tempo, il mio obiettivo potesse essere centrato.

Ma l’obiettivo è, in fin dei conti, centrato per metà.

Di tutte queste persone, soltanto una ha “concretizzato propria stima” facendo seguire alle parole i fatti (a breve vedrete una piccola novità su davidemaggio.it).

E gli altri?

Certo, non sono l’unico e non sono certamente il migliore ma se un professionista del settore mi contatta ed in maniera assolutamente entusiastica “garantisce” al sottoscritto che, per quanto ha potuto leggere, la stoffa per realizzare i propri obiettivi c’è e presto gli sforzi verranno ripagati, perchè mai non dovrebbe volermi nel suo staff e far fruttare le potenziali risorse di un personaggio che stima?

Sarò forse io a non aver ancora ben capito come funziona il mirabolante mondo dello spettacolo?

Probabilmente no! Ma da persona assolutamente in buona fede rimango profondamente convinto che, nonostante la poca “pulizia” del sistema, i talenti (veri) vengono premiati, quelli raccomandati… molto spesso sfancxxati!

Fino a quando, però, accadranno cose del genere, i dubbi saranno sempre maggiori e la consapevolezza di essere un illuso sempre più forte!

Concludo con una frase di Aldo Grasso :

Tutte le volte che i migliori sono entrati in un’impresa [...], l’impresa ne ha sempre guadagnato!

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5
gennaio

AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE: NATHALIE CALDONAZZO APPRODA A CENTROVETRINE

Nathalie Caldonazzo @ Davide Maggio .it

CentoVetrine non smette di stupire, seppur in senso negativo.

La soap opera italiana più amata, forte dei dati d’ascolto che ogni giorno ottiene e, ancor di più, del naturale “vincolo” che lega indissolubilmente gli appassionati del genere alla soap preferita, continua a fare scelte alquanto discutibili. Dopo averci proposto per mesi, una storia che poteva fare concorrenza solamente a Beautiful e dopo aver arruolato “attori” come Mirka Viola, Flavio Montrucchio, Elena Barolo e Francesca Rettondini, questa volta ha deciso di dare spazio a Nathalie Caldonazzo.

L’attrice impersonerà Margaret, una donna sensuale e senza scrupoli che interagirà con Stefano Della Rocca, interpretato da Danilo Brugia, ex Carramba Boys ed oggi attore e doppiatore.

Nathalie Caldonazzo, ricordata soprattutto per la sua storia con Massimo Troisi e per la partecipazione a due edizioni del varietà del Bagaglino, ha preso parte, in qualità di attrice, a film di “spessore” come Paparazzi, Le Faremo Tanto Male e Natale Due volte. Un curriculum tranquillamente paragonabile a quello di Loredana Lecciso, dopo tutto.

Ovviamente il problema non risiede nell’arruolamento della Caldonazzo in CentroVetrine ma, più in generale, nelle dirette conseguenze che scelte del genere, nel loro complesso, possono comportare. Sic et simpliciter,  una scarsa qualità per la serialità televisiva italiana, ormai in netto declino soprattutto sul versante soap opera.

E’ naturale, accettabile e persino implicito che il genere soap sia pervaso da storie e situazioni a dir poco surreali ma, al contrario, non è tollerabile che questo stesso genere continui ad avvalersi di attori che non possono assolutamente fregiarsi di questo titolo.

Sono lontani i tempi in cui Giovanni Minoli ha dato il via al progetto “Un posto al sole”, vera novità per l’Italia o quelli in cui “Vivere” era una realtà italiana addirittura apprezzata da alcune testate americane, specializzate nel genere.

E non va meglio alle fiction: tranne qualche raro caso in cui la qualità non è un valore aggiunto ma parte integrante del prodotto, in questa stagione televisiva ci sono stati proposti cattivi esempi di questo genere. Esempio illuminante in questo senso è senza ombra di dubbio costituito da “La Freccia Nera”, scandalosa rivisitazione dello sceneggiato Rai con Loretta Goggi.

E’ questa la competitività che l’Italia si propone di raggiungere? Quanti anni dovranno passare prima di riuscire ad accostarci (e non dico raggiungere perchè sarebbe troppo) alla professionalità americana?

Per chi ama la televisione così come per chi se ne occupa una riflessione in questo senso è doverosa.

Certe scelte dovrebbero essere eventi straordinari e non all’ordine del giorno. Già solo il fatto che non ci stupiscano più ci mostra quanto questo genere stia andando verso la direzione del non-ritorno. Forse è davvero arrivato il momento di dire basta.





12
dicembre

CHE FAZIO…SITA’!

Che Tempo Che Fa @ Davide Maggio .it

RaiTre è una rete palesemente di sinistra. E fin qui, per quanto la Radio Televisione Italiana dovrebbe essere assolutamente super partes, diciamo che potrebbe parlarsi, seppur forzatamente, di espressione di un pluralismo che, al pari della terzietà, deve (o dovrebbe) essere garantito.

Allo stesso tempo RaiTre rappresenta la terza e la minore delle 3 emittenti della TV pubblica.

Probabilmente se lo stesso “atteggiamento” caratterizzasse la prima rete della RAI non si riuscirebbe a tollerare una situazione di parte qual è quella di RaiTre.

Ultimamente, però, c’è qualcosa che non va e questo “qualcosa” si chiama “Che Tempo Che Fa“.

A prescindere da valutazioni strettamente artistiche sul conduttore che, fosse stato per me, dopo la realizzazione della più pietosa edizione della storia del Festival di SanRemo, non gli avrei affidato nemmeno la conduzione dell’oroscopo che segue SottoVoce di Gigi Marzullo, c’è da dire che i conti non tornano.

L’aver sottolineato, infatti, che RaiTre rappresenta la terza e la minore delle emittenti della TV pubblica non è stato fatto a caso.

Gli ascolti di un programma (ed in generale di un rete) sono quelli che determinano il budget di cui la rete stessa può disporre per la produzione dei propri programmi. Tra questi costi ci sono, ovviamente, anche quelli che vengono spesi per gli ospiti da invitare nei suddetti programmi.

E’ una regola abbastanza ovvia e comprensibile che a rete “maggiore” corrisponda ospite di levatura maggiore e a rete minore ospite di levatura minore. 

In questo caso, guarda un po’, le cose stanno diversamente! Che Tempo Che Fa è diventato un programma in cui Fabio Fazio, in barba alle regole fondamentali dello showbiz, regala ai propri telespettatori ospiti e rivelazioni eccellenti.

Ospiti e rivelazioni eccellenti destinate ad un pubblico di nicchia qual è quello di RaiTre.

Non è naturalmente nemmeno un caso che ad essere ospitati con incredibile disponibilità e garbo siano personaggi vicini alla sinistra italiana.

Riuscire ad ospitare nientepopodimenoche Adriano Celentano ha rappresentato l’elemento di spicco di questa esclation.

Un corteggiamento durato mesi ma che, alla fine, ha dato i Suoi frutti.

Come dire : “Lo so che non degni della Tua presenza nemmeno il più prestigioso dei programmi perchè devi mitizzare il Tuo personaggio, ma non puoi non venire ospite in quello che è ormai il tempio della faziosità. Quel programma che rispecchia appieno le Tue ideologie politiche nel quale non puoi non sentirti a casa”.

Non trascurabile nemmeno l’ultima ospitata da urlo con scoop compreso : il ritorno di Enzo Biagi in RAI.

Un ritorno in video di cui non sono per niente contento. Assolutamente d’accordo nel riconoscere a Biagi l’eccellenza in campo giornalistico ma a me non piace, anzi mi urta, il modo in cui quest’eccellenza viene “gestita” e portata in video. D’altronde sarebbe stato più saggio, vista la veneranda età di 86 anni, rimanere a casa e lasciar spazio a giornalisti in erba (sono, come saprete, un forte sostenitore dello svecchiamento delle nostre tv). 

Ma anche in questo caso c’è poco da scandalizzarsi. Il ritorno di Biagi come quello di Santoro & Co è una questione strettamente politica. E al telespettatore tocca accettare passivamente le scelte di una politica televisiva, poco televisiva ma molto politica dove la faziosità partitica ruba la scena alla qualità.

Ne è un chiarissimo esempio, d’altro canto, una risposta che il giornalista ha dato a Fazio. Alla domanda su quale sarebbe il suo nome in codice se dovesse collaborare con i servizi segreti (riferendosi ai recenti casi di giornalisti che collaborano con i servizi segreti ed ai nomi in codice usati) un affaticato e poco brillante Biagi risponde “COGLIONE”. 

A questo punto mi sento di appoggiare Luttazzi che in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica dichiara di vedere difficile un Suo ritorno sulla TV di Stato e non a caso il quotidiano titola ”Luttazzi non crede alla nuova Rai”. Anche in questo caso non sarei favorevole ad una disepurazione di un personaggio che esordiva in ogni puntata del suo Satirycon con queste testuali parole : “Attenzione! Il programma che sta per andare in onda contiene fellatio, cunnilingus, masturbazione, feci, urina, sadomasochismo, Bruno Vespa e qualsiasi altra cosa la fetida mente di Daniele Luttazzi abbia fermentato in quest’ultimo periodo. Il suo linguaggio esplicito è fatto apposta per turbare gli imbecilli. A tutti gli altri, buon divertimento.”

Diamine! E’ questione di buongusto! Non solo di politica.

Mi viene da sorridere pensando alla possibili reazioni che potrebbero scatenarsi se a realizzare un programma come il “meteo di Fazio” (e relativi ospiti) fosse stato Emilio Fede su Rete4. Con un indirizzo politico completamente opposto, sia chiaro! Si griderebbe allo scandalo, si parlerebbe di regime, si parlerebbe di stumentalizzazione delle emittenti di Berlusconi, si tornerebbe a ciò che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni della vita politica di questo paese. Si tornerebbe a spargere O D I O!

Tuttavia ho cercato di chiedermi il perchè. Sapete com’è, forse non è mai accaduto che un programma della terza rete goda di tutti questi apprezzamenti e sia tenuta in così alta considerazione da vertici dell’azienda e dagli stessi personaggi ospitati.

Escluderei che si tratti di semplice benevolenza nei confronti di un programma “compagno” da parte dei rinnovati vertici RAI.

Credo che la questione sia ancora più sottile.

Come saprete, con la proposta di legge Gentiloni, nel 2009 RAI e Mediaset dovrebbero spegnare il segnale terrestre di una emittente per portarla in via definitiva sul digitale.

Bene! Se da una parte c’è certezza sul fronte Berlusconiano in relazione allo spostamento di Rete4, dall’altra non c’è assolutamente la certezza che ci si aspettava.

C’è, infatti, chi sostiene che ad essere spostata potrebbe benissimo essere RaiDue e non RaiTre (l’ipotesi più plausibile).

Chissà per quale motivo!

Nella situazione attuale, però, uno spostamento sul digitale della seconda rete invece della terza, significherebbe un vero e proprio suicidio (in termini di ascolti e, dunque, di profitti) per la televisione di Stato. 

La voglia di mantenere in chiaro, per tutti, sul terrestre la rete dagli accenti purpurei è forte. Così forte che si è riusciti addirittura a pensare di preferire per lo spostamento l’ “anonima” RaiDue. Tanto, qualora le cose andassero male, si può sempre aumentare il canone, figuriamoci. Ci sono i telespettatori a pagare!

Proprio per questo mi viene da pensare che un “rafforzamento” della terza rete possa essere dettato da queste necessità. Garantire ascolti degni di nota a giustificazione di un’eventuale permamenza di quella sembrava la prima destinataria del provvedimento di Gentiloni sul terrestre.

Qualora così dovesse essere prevedo anche la scusa che sarà fornita agli ignari telespettatori. RaiTre bisognava lasciarla lì dov’era poichè caratteristica saliente dell’emittente è l’informazione regionale che non può venir meno!

Prima di chiudere, do un’occhiata fuori dalla finestra. Che Tempo Che Fa? Sembra che si stia per abbattare un temporale!

  • UPDATE del 12 dicembre 2006, h. 20.35

Due precisazioni :

  1. Non mi si venga a dire che il salotto di Fazio sarebbe destinato a divenire il nuovo “centro del confronto politico in TV” se soltanto i politici di destra si degnassero di accettare gli inviti che lo stesso Fazio non tarda ad inviare. Sarebbe come chiedere ad Eva Henger di girare un film porno in un convento sotto l’occhio vigile di una “squadra” di Suore.

  2. Da non trascurare la modifica di palinsesto che il ritorno di Biagi potrebbe comportare. Non è un’ipotesi così remota la sottrazione di una seconda serata a Porta a Porta per cederla all’anziano ed affaticato giornalista.


7
dicembre

VIP MESSI IN… MORA!

Lele Mora @ Davide Maggio .it

Non ho dedicato un post a questo (lieto) evento perchè non mi piace parlare di ciò che tutti, bene o male, sanno e/o di ciò su cui tutti, bene o male, scrivono.

Ho, però, pensato, non potendo tralasciare del tutto questa novella che s’attendeva da tempo, di fare una sorta di rassegna stampa con alcuni articoli delle principali testate che metto a disposizione di quanti fossero interessati ad approfondire l’argomento.

Fondamentalmente la realizzazione di questo post sui generis è dettata da una sorta di piacere intrinseco che questa notizia mi ha provocato non tanto per le sorti cui andrà incontro l’agente dei “vip all’improvviso” che, con molta probabilità, saranno indolore (come sempre accade, per i potenti, nel Belpaese) ma per il fatto che una situazione inaccettabile sia venuta a galla creando un lieve allarmismo che era quanto meno dovuto nel chimerico mondo dello showbiz.

Con la speranza che veri artisti non vengano messi in disparte da aitanti massaggiatori di piedi e da procaci ragazze sgallettanti acchiappa-fama, Vi lascio alla rassegna stampa :





14
novembre

TUTTI A CASA, CECCHERINI ALLA GOGNA!

Isola dei Famosi Honduras - Gran Galà @ Davide Maggio .it

Continua ad imperare quell’ipocrisia della quale abbiamo parlato in merito al bigottismo delle produzioni delle tv italiane nei confronti dei bestemmiatori mediatici.

Questa sera, infatti, al Gala dell’Isola dei Famosi, Tutti A Casa, saranno presenti tutti i naufraghi ad eccezione, ovviamente, del condannato a morte (quanto meno televisivamente parlando) Massimo Ceccherini.

Fortunatamente la serata si preannuncia scoppiettante per la presenza di uno dei più aspramente ironici critici televisivi, Alessandro Rostagno.

Spero vivamente che si torni sull’argomento anche solo per errore (uno di quei tanti finti errori) e per pochi secondi.

Quei secondi necessari ad accendere gli animi degli astanti e tra costoro mi auguro che Rostagno non faccia economia delle sue pungenti e sottilmente cattive ma allo stesso tempo incredibilmente vere “perle di sarcasmo”.

Per la cronaca, animeranno il parterre degli opinionisti, oltre a Rostagno, la mamma di Paolo Brosio e Nancy Dell’Olio.