La Gabbia, il nuovo talk show di La7 condotto da Gianluigi Paragone, ha fatto subito rumore. E non per le schitarrate rock del giornalista, che pure non sono mancate. Ieri sera, infatti, il programma ha debuttato con un chiassoso faccia a faccia tra Daniela Santanchè e Marco Travaglio, finito presto in caciara tra insulti, accuse reciproche ed invettive. Un esordio scoppiettante e acchiappa-pubblico, anche se un po’ tradizionale per una trasmissione che vorrebbe distinguersi per anticonformismo. Ma ormai l’informazione in tv è anche questo: uno spazio dove si intrecciano spettacolo ed approfondimento.
Al suo debutto sulla rete terzopolista, Paragone è apparso a suo agio, comodo negli abiti informali del ‘paladino‘ anti-sistema. Probabilmente, questo suo atteggiamento è stato favorito anche dal fatto che il format de La Gabbia si sia rivelato in parte simile a quello de L’Ultima Parola, il programma che l’anchorman conduceva con successo su Rai2. In particolare, le analogie sono emerse nel momento della discussione tra gli ospiti, quando il pubblico ha iniziato a dialogare con i politici e gli animi si sono nuovamente scaldati.
Durante il confronto non sono mancati riferimenti polemici alla Casta, all’euro e al potere delle banche, tutti argomenti che creavano qualche prurito ai vertici di Viale Mazzini. Secondo la bizzarra regola di trasmettere in seconda serata i contributi più interessanti, sul finire del programma è stato lanciato uno scottante servizio sulle donazioni erogate da Finmeccanica e sui rapporti tra quest’ultima e la politica. Paragone, insomma, ha provato sin da subito a graffiare, anche se in realtà sono stati pochi gli slanci veramente rock della trasmissione.