Estate di romanticismo su Netflix. Mercoledì 20 luglio alle 9, la piattaforma streaming rilascerà la quarta stagione del romantic drama Virgin River. Un nuovo ciclo di episodi atteso dai fan dopo il cliffhanger della terza stagione legato alla maternità di Mel.
Streaming
Gen V. è lo spin off di The Boys con Patrick Schwarzenegger
Supereroi al college. E’ questa l’idea alla base dello spin off della fortunata serie Prime Video The Boys, che – come rivelato oggi – si chiamerà Gen V. dove V sta per il composto che sviluppa i super poteri. La serie è ambientata nell’unico college americano esclusivamente per supereroi adolescenti.
Ferrari è la nuova serie biopic di Apple Tv+. Paolo Sorrentino produttore esecutivo
La storia di Enzo Ferrari sta per sbarcare su Apple TV+. E’ attualmente in lavorazione Ferrari, la serie tv incentrata sulla vita della casa automobilistica italiana di Maranello. Ispirata dal bestseller Ferrari Rex di Luca Dal Monte, la produzione vedrà alla regia Stefano Sollima, mentre è stata scritta da Steven Knight, già creatore di Peaky Blinders.
Disney+ punta sui BTS
Disney+ volge lo sguardo ad Oriente. The Walt Disney Company Asia Pacific ha stretto un accordo di collaborazione sui contenuti con Hybe, società di piattaforme di intrattenimento globale nata come etichetta discografica nella Corea del Sud. L’accordo prevede la distribuzione globale di cinque titoli tra cui due serie con i BTS, band fenomeno del k pop, che saranno lanciate sulle piattaforme streaming Disney.
DAZN presenta “Inside”, il dietro le quinte dei ritiri estivi e torna live con le amichevoli
Manca un mese esatto alla ripartenza della Serie A TIM 2022/2023 su DAZN e per quest’anno, il leader del live streaming sportivo ha deciso di “anticipare” il calcio d’inizio con una serie di contenuti inediti ed eventi live che porteranno gli abbonati nel vivo dei ritiri estivi delle squadre e delle amichevoli, una marcia d’avvicinamento al massimo campionato italiano.
DAZN porta i tifosi nei ritiri delle squadre con “Inside”
RaiPlay ricorda Luciano Rispoli con Pranzo in TV. Un format riproponibile
Oggi Luciano Rispoli avrebbe compiuto 90 anni. Per rendere omaggio al conduttore simbolo di una tv elegante e garbata, Rai Teche pubblica su RaiPlay la prima edizione di “Pranzo in tv”. Il talk show del 1983, da lui condotto, ha un format molto originale per l’epoca: un gruppo eterogeneo di persone di diverse età ed estrazione sociale siedono intorno a un tavolo per pranzare e conversare in modo amichevole, commentando gli avvenimenti e i fatti d’attualità piccoli e grandi della settimana. Un programma poco ricordato (quando si pensa a Rispoli si pensa a Parola Mia o a Tappeto Volante) ma che sembra molto attuale. Anzi se fossimo nella Rai faremmo anche qualche ragionamento sull’opportunità di riproporlo con i dovuti adeguamenti.
Come vanno all’estero le serie italiane di Netflix? Male!
Le OTT ti spalancano il mondo, tutto e subito. Se si considera che solo Netflix è attivo in 190 paesi, contando oltre 220 milioni di abbonati, si capisce quanto sia ghiotta tale vetrina per le produzioni e i volti nostrani. Anche per questo motivo negli ultimi anni, abbiamo visto “attori snobettini” accettare ruoli minori pur di abbracciare il “progetto mondiale” e altri sbandierare il debutto internazionale. Sogni di gloria che tali sono rimasti. Analizzando quel che è accaduto sulla piattaforma leader mondiale, il prodotto italiano è rimasto italiano. Anzi, per la verità in molti casi, ha attecchito a stento pure sul suolo tricolore.
K drama vs Telenovelas: il lato ‘non english’ di Netflix
L’America da un lato, il resto del mondo dall’altro. Nella galassia Netflix coesistono le grandi produzioni americane, ormai arroccate sugli stessi temi, e poi il “non english“, composto da nuove fucine creative, prodotti più convenzionali e pubblici che al global continuano a preferire il local. Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una biforcazione tra le preferenze. Da una parte il boom della Corea del Sud, partito con Squid Game e proseguito con All of Us Are Dead e l’adattamento ‘distopico’ della Casa di Carta, per alcuni versi vicino a modelli di racconto anglosassoni, e dall’altro il successo delle latineggianti e imperiture telenovelas.