Sport in TV


31
ottobre

CONTROCAMPO – LINEA NOTTE: NONOSTANTE IL TAGLIO DEI COSTI (E GRAZIE AD ABATANTUONO) E’ PROMOSSO A PIENI VOTI

Controcampo Linea Notte

Certe volte in tv non serve avere un grande budget per poter realizzare qualcosa di interessante. Anzi, le ristrettezze economiche possono aiutare a spremere le meningi e ottimizzare le risorse disponibili. E’ un po’ quel che è accaduto a ControcampoLinea notte (questo il suffisso attribuito allo storico marchio di Sport Mediaset) che nonostante l’evidente taglio dei costi di produzione ha nettamente migliorato i suoi contenuti rispetto alle ultime edizioni (peraltro continuamente bastonate in share dal competitor di Rai2).

Una riduzione dei costi che ha avuto l’effetto di una bacchetta magica, in grado di far sparire in un colpo solo tutti quegli elementi che rendevano la trasmissione di Alberto Brandi sempre più somigliante a una fastidiosa discussione da Bar Sport. Via ore e ore di noiosissima moviola, via provocatori di professione (ogni riferimento a Giampiero Mughini non è puramente casuale), abolite bellone incapaci di dare un contributo diverso dal mostrare la scollatura o un sensuale accavallamento di gambe. E’ sparito perfino (Deo gratias!) quel triste segmento in cui Giacomo Ciccio Valenti mostrava le immagini più curiose provenienti dagli stadi che non facevano ridere: era il povero Brandi ad abbozzare un sorriso per levarsi dall’imbarazzo di una situazione comica che non riusciva nell’ilare intento.

Tra gli elementi che rendono migliore il nuovo Controcampo c’è senza dubbio l’essenzialità. Poche chiacchiere e ritmi veloci grazie alla presenza in studio del solo conduttore con Giuseppe Cruciani e Diego Abatantuono (salvo qualche incursione degli ex-arbitri Gianluca Paparesta e Graziano Cesari). Un cast ridotto al minimo che permette allo spettatore di seguire i ragionamenti relativi alla domenica calcistica senza che lo stesso possa ‘confondersi’ ascoltando le opinioni più stralunate del freak di turno o tre, quattro temi di discussione che si sovrappongono l’uno con l’altro.




25
ottobre

SFIDE: ALESSANDRO DEL PIERO E’ IL PROTAGONISTA DELLA PUNTATA DI STASERA

Sfide racconta Alessandro Del Piero

Osannato dai propri tifosi, stimato da quelli avversari. Una delle ultime (e poche) bandiere del calcio moderno, Alessandro Del Piero, è protagonista questa sera della puntata di Sfide, in onda su Rai 3 a partire dalle 23.15. Una carriera che l’ha portato ad essere considerato tra i calciatori più forti di tutti i tempi e che stasera, attraverso interviste esclusive e filmati, verrà ripercorsa in lungo e in largo, a cominciare dai primi calci al pallone nella vigna dietro casa, a San Vendemiano, dove è nato.

Un predestinato che a soli 19 anni già milita nella prima squadra della Juventus. E il suo talento non fatica ad imporsi, tanto da offuscare un certo Roberto Baggio, che fu “costretto” a lasciare Torino in cerca di altri lidi. Da qui inizia la sua scalata al successo, che lo porta fin da giovane ad essere considerato il simbolo della squadra più titolata d’Italia, oltre che artefice dei più grandi successi bianconeri (si laurea per 7 volte campione d’Italia, oltre a salire sul tetto d’Europa e del mondo nel 1996). Capitano della Vecchia Signora dal 2001, vanta sia il primato di gol che di presenze.

Poi ci sono le avventure con la maglia della Nazionale (prende parte a 3 campionati Mondiali e 4 Europei), trionfando in Germania nel 2006, quando l’Italia vince il suo quarto titolo Mondiale. Ad oggi, con 27 reti in maglia azzurra, è il marcatore più prolifico tra i calciatori in attività (quarto di tutti i tempi, a pari merito con Baggio).


24
ottobre

LEGA PRO: ROTOCALCO CALCISTICO AVULSO DA ISTERISMI

Paolo Tramezzani

di Federico Riccardi

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Nel sottobosco del digitale e del tanto vituperato servizio pubblico, il lunedi su Rai Sport 1 va in onda Lega Pro, una rubrica che si occupa della disastrata serie minore calcistica, presentata nel corso degli anni da un cospicuo numero di conduttori: prima Tommaso Mecarozzi, poi Luca Bindi, pisano de Pisa trasferito alla sede Rai di Bolzano, ed infine Armando Palanza, che però da due puntate sembra sparito nel nulla per lasciare spazio a Luca Pisinicca. Accanto a loro, l’opinionista di riferimento rimane lui, l’immarcescibile Paolo Tramezzani, ex onesto randellatore sui campi di A, B e C (quando ancora era la serie C…) ed ora Direttore Tecnico nella società sportiva dilettantistica Basiglio Milano 3 Calcio.

Perchè parlarne? In onda da uno studio virtuale, la trasmissione sportiva è l’esempio di una televisione pacata e non urlata, che si contrappone alle più rumorose trasmissioni del genere: viene in mente soprattutto la caciara da bar sport del Controcampo dei tempi d’oro, o l’atmosfera da sovrapposizione continua di numerosi personaggi dell’attuale Domenica Sportiva dell’ “illuminata” Paola Ferrari. Certo, occorre fare le dovute proporzioni, ma Lega Pro si contraddistingue per essere un esemplare di rotocalco calcistico rilassato, cronachistico, avulso da isterismi; una giusta alternanza di servizi dalle diverse sedi regionali e di commenti. Uno spaccato su un’Italia “minore” che corre appresso ad un pallone e che non manca di far sentire la sua passione.

Non mancano però alcuni difetti: a tratti l’atmosfera risulta davvero troppo pacata, la mancanza di ritmo endemica, e il sussurrare dei protagonisti in studio: che le aperture indefinite dello studio virtuale attutiscano il passaggio delle onde sonore? L’indulgenza regna sovrana: non viene mai mossa nessuna critica, l’80% delle squadre gioca un buon calcio, le squadre languono nel fondo della classifica ma “sono comunque in crescita” e il loro mister “sta facendo un buon lavoro”; tutti i team con un po’ di applicazione possono considerarsi in corsa per i play off. Ora, il cattivismo ad ogni costo non è appropriato, ma il coefficiente di assoluzioni in questa trasmissione è altissimo.





23
ottobre

MARCO SIMONCELLI E’ MORTO

Marco Simoncelli

Marco Simoncelli non ce l’ha fatta. Il pilota italiano della Honda è morto in seguito ad un forte incidente avvenuto nel corso del Gran Premio di Motociclismo della Malesia, in onda questa mattina su Italia 1. Marco Simoncelli, soprannominato Supersic, si è spento alle 16.55 ora locale, le 10.55 italiane. Il pilota romagnolo il prossimo gennaio avrebbe compiuto 25 anni.

Il gravissimo incidente, avvenuto al secondo giro, ha coinvolto, oltre a Simoncelli (Honda), Colin Edwars (Yamaha) e Hiroshi Aoyama (Honda).  A terra, senza casco, volato via, e’ rimasto Marco, e altri piloti,  Colin Edwards e il suo grande amico Valentino Rossi, non sono riusciti ad evitarlo investendolo letteralmente. L’incidente ha decretato da subito la cancellazione della gara.

La gravità della situazione si è intuita dalle primissime parole, ai microfoni di Italia 1, del medico di gara, Giuseppe Russo:Simoncelli e’ arrivato gia’ in arresto cardiocircolatorio, e ha un vistoso segno di una ruota sul collo.  Stiamo cercando di rianimarlo ma e’ molto difficile’’.


2
ottobre

SIMONA VENTURA TORNA ALLA DOMENICA POMERIGGIO: OSPITE DI SKY IN CAMPO ALLE 15.00

Simona Ventura

Simona Ventura conferma di saperne una più del diavolo. Se in molti sono in attesa dello sbarco di X Factor su Sky, in partenza dal prossimo 20 ottobre, la Mona Satellitare ha deciso di anticipare il suo debutto sulla piattaforma di Rupert Murdoch, e lo fa proprio in contemporanea al suo recente passato: Quelli che il Calcio.

Oggi, infatti, l’ex signora della domenica di Rai 2 sarà l’ospite d’eccezione di Sky in Campo, il programma condotto da Alessandro Bonan su SkySport1 HD (canale 201), dalle 15.00 alle 17.00, in concomitanza della sesta giornata di campionato di Serie A. Questa doveva rappresentare una sorpresa per tutti gli abbonati, ma la notizia è stata resa pubblica nella serata di ieri da una nota dell’Ansa, oltre che essere annunciata direttamente da SkySport24.

Simona Ventura anticiperà quello che tra poche settimane sarà il nuovo X Factor: quattro puntate, a partire da giovedì 20 ottobre su Sky Uno (canale 109), per scoprire quanto successo durante le fasi dei casting e conoscere i 12 talenti che dal 17 novembre, esclusivamente live, accenderanno il palcoscenico del Teatro della Luna.





23
settembre

SERIE A: SKY E PREMIUM VERSERANNO 2,5 MLD DI € PER IL PROSSIMO TRIENNIO. DIRITTI IN CHIARO ANCORA INVENDUTI

Serie A

Crisi? Taglio dei costi? Macchè! C’è solo una cosa che, televisivamente parlando, non conosce momenti di recessione e tira sempre, tira addirittura più di un carro di buoi. Non fate i maliziosi e non pensate al celebre proverbio, stiamo parlando della Serie A, l’unico evento in grado di far superare il milione di spettatori ai canali Sky e Mediaset Premium. Limitandoci agli ascolti dell’ultimo turno infrasettimanale la partita Novara-Inter ha fatto toccare alla pay tv di Murdoch il 5.6% (3.35% per la concorrenza) mentre la diretta delle altre otto partite del mercoledì sera ha toccato l’8.4% complessivo.

Normale, quindi, che i due colossi a pagamento non si siano lasciati sfuggire i diritti del campionato di calcio relativi al triennio 2012-2015 per un costo complessivo di quasi 2,5mld di € versati nelle casse della Lega Calcio. In particolare, Sky si è assicurata i diritti di tutte e 20 le squadre di Serie A (Pacchetto 1) per un importo complessivo di 1,683 mld di € mentre Premium ha fatto suo il Pacchetto 3 comprendente le partite di 12 squadre alla “modica” cifra di 804 mln di €. Restano senza copertura sul digitale terrestre le altre 8 squadre del massimo campionato (quelle che fino alla scorsa stagione avevano venduto i diritti a Dahlia Tv) ma non è una novità. Del resto, anche in questa stagione il dtt non trasmette tutte le 380 partite.

Si tratta di cifre proporzionalmente più alte rispetto all’importo versato dalle pay tv per il biennio 2010-2012, che rendono il “valore” della Serie A il secondo in Europa dietro la Premier League inglese. Il motivo è che la fame di calcio del pubblico del Belpaese non si è mai placata nonostante il livello tecnico del nostro campionato non sia più d’eccellenza, con la conseguenza che il football è – e resterà - l’unico veicolo a disposizione delle tv a pagamento per attrarre nuovi clienti e mantenere quelli vecchi, con buona pace di Simona Ventura, film in prima tv e serie in anteprima.


21
settembre

MARYSTHELL POLANCO VALLETTA D’ORO A MILAN CHANNEL: “NON MI HA RACCOMANDATA BERLUSCONI”

Marysthell Garcia Polanco

La ‘Papi girl’ Marysthell Garcia Polanco guadagnerà quasi 2.500 euro alla settimana per leggere le mail in tv, a Milan Channel. Un lavoretto così, giusto per sbarcare il lunario. La 31enne modella dominicana, già protagonista delle roventi cronache del Bunga bunga e delle trasferte serali organizzate da Giampaolo Tarantini a casa di Berlusconi, è stata assunta come nuovo volto dell’emittente rossonera. Una valletta d’oro, visto il compenso pattuito di centomila euro in nove mesi (dal 1 settembre 2011 al 30 giugno 2012). Però.

Facendo due conti, la showgirl dovrebbe intascare 10mila euro mensili per occuparsi della posta inviata dai tifosi: una cifretta niente male, che dalle parti di Milan Channel sembra davvero un lusso. Pare infatti che il canale sportivo stia attraversando un  periodo di crisi economica. Sono in rosso più che in nero, insomma. Dal giugno 2010, 35 dipendenti sono in cassa integrazione, con riduzioni degli stipendi fino al 35%. Se non bastasse, dal prossimo gennaio si dovrebbe aprire la mobilità e alcuni lavoratori dell’emittente potrebbero restare a casa. Un rischio che, ovviamente, non dovrebbe riguardare Marysthell Garcia Polanco.

Tale situazione sta disseminando disappunto tra i dipendendi della rete, specialmente tra i giornalisti. E mentre il Milan Calcio prende le distanze dalla nuova assunzione (“Il canale sportivo non è gestito da noi, ma dalla società Infront, a cui abbiamo ceduto i relativi diritti mesi or sono“), la valletta racconta così il suo arrivo all’emittente ‘del diavolo’:

“Comincio a lavorare a Milan Channel, ma non mi ha raccomandato il presidente Berlusconi, ho fatto un regolare provino e sono stata scelta. Comunque anche se mi avesse raccomandata non ci sarebbe stato nulla di male”.


15
settembre

UN IMBARAZZANTE GIAMPIERO GALEAZZI A 90° MINUTO CHAMPIONS

Novantesimo Minuto Champions League

La domanda sorge spontanea. Ma la Rai non ha un opinionista più valido di Gianpiero Galeazzi? E’ tanto tempo che la presenza del “bisteccone” più popolare della tv negli studi di approfondimento allestiti da Rai Sport per commentare le partite di Champions League suscita qualche perplessità.

Il giornalista sportivo porta avanti le sue idee e i suoi interventi con la velocità lessicale di un bradipo – il che già stona all’interno di una trasmissione come Novantesimo Minuto Champions dai ritmi serratissimi, stretta nella morsa tra la fine del prime time e l’inizio della seconda serata e con una durata scarsa di mezz’oretta – ma sono proprio i contenuti ad essere quantomeno opinabili. Se a ciò aggiungiamo un ingiustificabile atteggiamento da saccentone (lo stesso Bartoletti, compagno d’avventura, sembra molto più preparato e pacato), lo spettatore è costretto a provare una sensazione di “fastidio” televisivo.

Senza andare indietro nel tempo e aprire i “cassetti della memoria”, nella puntata di Novantesimo appena conclusa, l’opinionista ha giocato a fare il bullo sparando sulla croce rossa. Una croce rossa che risponde al nome di Giampiero Gasperini, allenatore dell’Inter, reduce da una mortificante sconfitta in casa contro i poco blasonati turchi del Trabzonspor. Nell’intervista post partita Galeazzi decide di vestire i panni del giornalista incalzante e inizia a bombardare l’interlocutore con domande poco originali e poco opportune come: “L’Inter non riesce a segnare. E’ dovuto al calo psicologico della cessione di Eto’o?” (ma i nerazzurri hanno fatto tre gol a Palermo appena tre sere fa). Aldilà dei contenuti dei quesiti, è snervante proprio il modo di porre le questioni e quando il mister prova a replicare – parlando oltre che dei motivi tecnici della sconfitta – appellandosi anche alla mancanza di fortuna, il solerte giornalista replica: “Mister, non può dare la colpa alla sorte!“. Cosa che il tecnico non voleva di certo fare.