Fare del calciomercato una nobile arte. E’ questa la mission di Michele Criscitiello e della squadra di Sportitalia che ogni giorno, dalle 19 a mezzanotte inoltrata non risparmia ai suoi ascoltatori nessuna trattativa, indiscrezione, scoop. Dalla Serie A alla Lega Pro passando per i campionati stranieri, non c’è movimento relativo ai trasferimenti dei calciatori che non venga passato al setaccio da una redazione stakanovista. I risultati d’ascolto, del resto, dimostrano che il lavoro del team è ben ripagato: Speciale Calciomercato arriva all’1.2% e ‘Lo sai che?’ ha registrato picchi superiori al 2%. Abbiamo intervistato Michele Criscitiello, conduttore e capo della redazione calcistica di SportItalia.
Allora Michele, ascolti ottimi nonostante si parli di calciomercato ininterrottamente dalle 19 alle 24.30. Sei stupito?
Si tratta di una crescita graduale dal 2008, anno in cui abbiamo iniziato, ad oggi. Non credevo che quest’estate potevamo fare questo botto e arrivare all’1,5%-2% di share. Rispetto all’anno scorso, peraltro, è anche aumentata anche la concorrenza, oltre a Sky e Mediaset Premium è arrivata anche Italia1 a parlare di calciomercato…
Quindi non è previsto alcun cambiamento al format per diversificare un po’ la proposta…
Assolutamente! Il format Calciomercato non si tocca perché va bene e il prodotto piace così. Rispetto agli altri programmi, ho inventato la redazione che chiama in diretta i procuratori, anche – eventualmente – per smentire le notizie che abbiamo dato. Abbiamo in programma delle modifiche per settembre…
Quali?
Beh, Sportitalia sarà sempre più una tv parlata e con qualche diritto in meno. Rispetto a Sky e Fox Sports che punteranno più sugli eventi, andremo a coprire la parte “parlata”, giornalistica e di approfondimento. La nostra linea guida, la cui bontà è suffragata dagli ascolti, sarà quella di stare sempre sul pezzo anche se tornerà il campionato Primavera e, forse, ci sarà anche un po’ di Lega Pro.
In effetti, avete perso la Ligue1. Era proprio impossibile riprendere il campionato francese?
Noi siamo una piccola realtà. Abbiamo scoperto campionati che prima in Italia non erano considerati, penso anche al brasiliano e all’argentino, poi è un po’ come il calciomercato. Diciamo che siamo come l’Udinese: prendiamo a 1 e poi, quando il prezzo aumenta non possiamo competere.
Hai citato l’Udinese, la tua squadra del cuore insieme all’Avellino. Avessi fatto il tifo per Milan o Juventus l’avresti dichiarato? Perché i giornalisti sportivi nascondono la propria fede calcistica?
L’avrei dichiarato. Io dico sempre – a costo di pagarne le conseguenze – tutto quello che faccio. Non riesco a tenermi nulla in bocca perché non potrei fingere di essere super partes. Gli altri giornalisti probabilmente non lo fanno perché si farebbero una piazza amica e quindici nemiche. Fino a 9 anni sono stato tifoso del Milan, se fossi stato ancora milanista l’avrei dichiarato.
Perchè tra i suggerimenti di google accanto a “Criscitiello” spunta immediatamente la parola “raccomandato”?