A volte Rai 1 torna indietro, mettendo da parte le storie moderne e dinamiche per rispolverare l’antico melò, che più melò non si potrebbe: drammi, coincidenze impossibili, scelte strazianti, lacrime a profusione e un eroe sfortunato, provato, che fa un sacco di errori ma per il quale si fa il tifo. Di recente qualcosa del genere si era visto in Vite in Fuga, con quel suo racconto forzato e a tratti fantascientifico, ma Fino all’Ultimo Battito è l’esempio lampante di feuilleton piacevole da vedere, ma troppo esagerato per essere credibile.
Recensioni
L’Ispettore Coliandro: ma come fa?
E’ un cult del piccolo schermo, con un suo pubblico di affezionati che da quindici anni lo sostiene e galvanizza. E’ una fiction diversa dalle altre, talmente tanto che spesso delle proprie “colleghe” può sembrare la caricatura. Con un personaggio principale nato in libreria e sopravvissuto sul piccolo schermo ad anni di vuoto e di attesa tra le prime quattro e le altre stagioni. E’ un caso da studiare, perchè L’Ispettore Coliandro è la negazione di qualunque costrutto narrativo seriale, l’opposto di ciò che il buon senso televisivo suggerirebbe, ma funziona così.
Morgane, detective geniale e motivazionale
Morgane, la nuova “detective geniale” di Rai 1 ha stregato il pubblico, che l’ha accolta con il 20.6% di share, calato appena al 19.7% nella seconda puntata. Un successo inatteso, trattandosi di una serie d’importazione e nemmeno di quelle toste e americane alle quali gli italiani sono ormai abituati. No: Morgane è una produzione francese, con quell’affettazione nella mimica e nella gestualità che a volte trascina indietro nel tempo e fa ricordare i Primi Baci anni ‘90 su Italia 1. Ma è d’impatto, originale, diversa dalle altre e per questo il successo se lo merita tutto.
Squid Game: dalla Corea una serie Netflix in cui si muore (male) con i giochi d’infanzia
Quando si pensa di aver già visto quanto di più crudele e spietato ci possa essere, ecco che il mondo delle serie tv alza l’asticella, e lo fa colpendo i punti deboli, i nervi scoperti, giocando con l’innocenza che è in ognuno di noi e che è lì, pronta a ritorcersi contro. E’ Netflix a sconvolgere lo spettatore, con la sorprendente serie sudcoreana in nove episodi, e con i soli sottotitoli in italiano, Squid Game.
Good vibes al Dinner Club
Dinner Club è stato presentato come il nuovo show di Carlo Cracco, ma non è esattamente così: lui c’è, è il filo conduttore del racconto, è al servizio dello show ma il grosso lo fanno i suoi ospiti, un validissimo gruppo di attori che, tra viaggi improvvisati e cene rilassate in allegria, tira fuori il meglio (e il peggio, che va bene lo stesso) di sé.
Da Grande potere nascono grandi responsabilità
Potrebbe sembrare Icaro, che si scottò avvicinandosi troppo al sole. Ma se fosse un personaggio mitologico, Alessandro Cattelan sarebbe Narciso. Almeno guardando la prima puntata di Da Grande dove un incredibile gioco degli equivoci fa da sfondo al trionfo dell’autoreferenziale e dell’egoriferito.
La fiction Mediaset vede la Luce (dei tuoi occhi)
Luce dei Tuoi Occhi, per essere una fiction Mediaset, è stata accolta più che positivamente dal pubblico, siglando nella prima puntata il 15.8% di share e vincendo la serata. Ma se fosse stata trasmessa su Rai 1, con un pubblico avvezzo ed incline a questo genere televisivo, avrebbe fatto probabilmente almeno il 22%, perchè a storia e messa in scena non manca nulla per intrigare ed appassionare.
Chi vuol esser un Mago?
Se la parola “magia” vi fa storcere il naso, ripensateci e date un’opportunità a Voglio essere un Mago!: il nuovo talent show di Rai2 a tema, ha ben poco da invidiare ai colleghi di categoria, anzi. L’argomento non è attualissimo ma è decisamente affascinante e riesce così a catturare l’attenzione di chi guarda. I trucchi nei giochi di carte e gli escamotage per memorizzare le sequenze funzionano e potrebbero convincere anche qualche scettico (cosa per ora non avvenuta).